Axteismo, si tagli la testa a Dio. No alla chiesa, no alle religioni. Sito Ufficiale
Diritto a non essere cristiano. Diritto a vivere liberi senza religioni. Axteismo, Movimento Internazionale Libero Pensiero. Adesioni e contatti: axteismo@yahoo.it tel. +39 3393188116 inviaci una mail per ricevere news attività del Movimento (tra axtei ci si dà del "tu"). Cerchiamo traduttori da italiano a: inglese, francese, castigliano, portoghese, tedesco, polacco, greco, croato, russo, arabo, ebraico e cinese. Cerchiamo Imprenditore-Editore disposto ad aprire una Tv satellitare libera.
Nel nostro paese ogni via di progresso passa attraverso la soppressione del Vaticano e della Chiesa cattolica.
:
Per ricevere il libro telefonare allo: 0226306454
: Il Vaticano è il centro di una rete mondiale che in molti paesi costituisce un sistema di potere politico parallelo a quello dei rispettivi Stati, poco o nulla permeabile all’evoluzione dell’orientamento dell’opinione pubblica e della società civile del paese, diretto da funzionari nominati (o almeno approvati e controllati) dal Vaticano e da esso revocabili.
Il Vaticano e la sua Chiesa è di gran lunga la più potente multinazionale che oggi esista al mondo, la più vasta, potente e centralizzata organizzazione privata che sia mai esistita. Ha per certi versi le caratteristiche e i privilegi di uno Stato ed è riconosciuto come tale dalla maggior parte dei governi del mondo. La rete di potere del Vaticano si dirama da Roma come una tela di ragno e copre l’Italia, il resto dell’Europa con annessi i paesi di origine europea e una parte delle ex colonie europee in Africa, in Asia e nel resto del mondo.
Il Vaticano e la Chiesa di Roma sono un’organizzazione che non si ritiene vincolata dalle opinioni e dalla volontà dei loro fedeli. Essi pretendono anzi che siano i fedeli a essere vincolati alle opinioni e alla volontà del clero, dei vescovi e in definitiva del Papa che pretendono sia ispirato da Dio e insindacabile dagli uomini. I fedeli li devono mantenere, subire e obbedire. Quando la Chiesa parla di libertà religiosa, essa intende libertà del Vaticano di formare, selezionare, controllare, nominare rimuovere, escludere, dirigere i funzionari che comandano alle comunità locali di fedeli, senza interferenze delle comunità locali.
Una delle caratteristiche specifiche del nostro paese è il ruolo che il Vaticano e la sua Chiesa hanno avuto e hanno nella sua vita. Il Vaticano ha sede in Italia. L’Italia è il paese dove sono massime la densità e la forza della sua tela di ragno. Nel nostro paese non c’è campo in cui non sono in gioco importanti interessi della Chiesa e del Vaticano. Il sistema bancario, assicurativo e finanziario, il regime fiscale, la destinazione della spesa pubblica, la proprietà e l’uso dei suoli, il patrimonio artistico, il sistema scolastico, ospedaliero, assistenziale e sanitario, il turismo, le comunicazioni, le carriere nella Pubblica Amministrazione, ecc.: sono tutti settori in cui chi formula leggi e regolamenti e chi è addetto al controllo della loro applicazione deve fare attenzione a non ledere gli interessi della Chiesa e deve prontamente venire incontro alle sue richieste. Se si aggiungono la ricerca scientifica, la legislazione matrimoniale, il diritto di famiglia e tutto quanto attiene ai rapporti sessuali, si incomincia ad avere un’idea della misura in cui la Chiesa condiziona lo Stato e del motivo per cui l’Amministrazione Pubblica in Italia è notoriamente corrotta, inefficiente, irresponsabile, prepotente con i deboli e debole con i potenti. Si aggiunga infine che l’amministrazione della Giustizia e l’attività di polizia devono chiudere uno e anche due occhi ogni volta che hanno a che fare con organi e membri della Chiesa o del Vaticano. Chi si chiede perché da sempre ogni governo in Italia proclama la lotta all’evasione fiscale che regolarmente resta lettera morta, ha qui la sua risposta. Lo stesso vale per cento altre deficienze e lati oscuri della Pubblica Amministrazione e per molti “misteri” del nostro paese. La Chiesa e il Vaticano sono la fonte principale della corruzione della vita sociale del nostro paese.
IMPOSTA CON DECRETO LEGGE L’ESPOSIZIONE DEI CROCIFISSI NELLE CASE DEGLI ITALIANI E SULLE LORO PERSONE: PENE SEVERISSIME PER I TRASGRESSORI
Con una recente ordinanza, salita agli onori della cronaca, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha imposto a tutti i cittadini residenti nei Lungarni di mettere un lumino bianco alla finestra in occasione delle celebrazioni di San Ranieri per il prossimo 16 giugno 2009. I trasgressori saranno sanzionati con una multa tra i 200 e i 500 euro.
L’ordinanza - ha precisato il Sindaco della Giunta di centrosinistra - è stata presa in base ad un articolo del pacchetto sicurezza del ministro Maroni che conferisce poteri di intervento ai sindaci per bloccare “situazioni di degrado”: e i festeggiamenti al Santo Ranieri sarebbero "degradati" se i fedeli non esponessero i lumini votivi.
A chi gli faceva notare che l’art. 19 della Costituzione della Costituzione e l’art. 9 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti e delle libertà individuali, ratificata dall’Italia con legge 4.8.1955 n. 848, tutelano la libertà religiosa come “diritto inviolabile dell’individuo” e che la Corte Costituzionale ha costantemente sancito che il diritto di libertà religiosa implica non solo il diritto a non essere costretti a compiere atti con significato religioso ma anche quello di non credere a nessuna religione e/o a cambiare fede o credo, il primo cittadino di Pisa ha risposto, laconicamente: “Io me ne frego altamente della Costituzione italiana, delle Convenzioni internazionali e delle sentenze della Consulta”.
L’ordinanza del Sindaco pisano è stata accolta con entusiasmo dal Governo Berlusconi che, compulsato dai Ministri Maroni e Carfagna, ha adottato un decreto legge col quale viene imposto a tutti i cittadini italiani di esporre nelle proprie abitazioni almeno un crocifisso per vano. Entro il prossimo 31 luglio 2009, poi, scatterà per gli italiani anche l’obbligo di tatuarsi un crocifisso in fronte. Su proposta del Ministro delle pari opportunità per i gay scatterà l’obbligo supplementare di tatuarsi i crocifissi anche sul gluteo destro e su quello sinistro. “Con quest’ultima misura -ha chiarito la Carfagna- intendiamo scoraggiare i rapporti contro natura, giustamente stigmatizzati da Santa Romana Chiesa. Da oggi in poi, infatti, gli atti di sodomia integreranno anche un’indubbia offesa ai crocifissi delle due natiche, sicché i gay saranno sanzionati anche per il delitto di “vilipendio della religione cattolica”.
Per chi non esporrà i crocifissi in casa è prevista una multa da 2.000.000 a 300.000.000 di euro, oltre alla confisca della casa che sarà acquisita direttamente al patrimonio del Vatic-ano. Per chi ometterà di tatuarsi i crocifissi in fronte è prevista, oltre alla multa da 3 a 7 miliardi di euro (che saranno devoluti alla Chiesa in aggiunta all’8 per mille) anche il carcere, da 8 a 32 anni. Per i gay che omettano di tatuarsi le chiappe scatterà le pena aggiuntiva dell’interdizione perpetua dai rapporti anali.
ITALIA DI ITALIOTI GOVERNATA DAI SERVI DELLE PANTEGANE DEL VATICANO
Candele obbligatorie per il santo. Alle finestre buie multa di 500 euro
La giunta di centrosinistra: «applicato un articolo del pacchetto sicurezza»
Ordinanza per la festa di san Ranieri. Il filosofo Bodei: come le grida manzoniane
PISA - I lumini, più di ottantamila sui palazzi dei lungarni, saranno accesi domani sera, la notte più lunga di Pisa, dedicata a san Ranieri, l’amatissimo patrono. Eppure la festa, una delle più suggestive della Toscana, che si conclude con uno spettacolo maestoso di fuochi d’artificio, quest’anno è turbata da polemiche, minacce di ricorsi al difensore civico, accuse di provvedimenti liberticidi e anche poco tolleranti nei confronti di altre religioni. Tutta colpa di un’ordinanza firmata dal sindaco Marco Filippeschi (Pd) che per la prima volta nella storia della «Luminara» (a Pisa si scrive senza la «i») impone dall’alto ai cittadini lumini e «biancherie», le sagome di legno bianco con i cerchi di fil di ferro nelle quali sono collocati i piccoli ceri. Chi sgarra dovrà pagare una sanzione dai 200 ai 500 euro.
Non solo, dal prossimo anno i pisani dovranno fornirsi di ceri e «biancherie» a spese proprie. In caso contrario: multa. A controllare squadre di vigili urbani, carabinieri, poliziotti e finanzieri. Il provvedimento della giunta di centrosinistra è stato possibile grazie all’applicazione del pacchetto sulla sicurezza firmato dal ministro Maroni. «Abbiamo applicato l’articolo che prevede interventi in caso di degrado urbano - spiega l’assessore alle Manifestazioni storiche, Federico Eligi -. Il motivo? Purtroppo i buchi neri, ovvero i lumini spenti, nei palazzi dei lungarni per san Ranieri sono una vera e propria offesa all’estetica della città. In più, c’è anche un problema sicurezza. Il 16 notte in questa parte di Pisa si spegne completamente l’illuminazione pubblica e a rischiarare le strade sono solo i ceri».
L’ordinanza ha provocato in città due reazioni contrapposte. Alcuni cittadini, che lo scorso anno avevano disertato l’accensione, sono corsi in Comune a chiedere lumini e porta lumini e si sono preparati per la notte di martedì. Altri si sono arrabbiati per l’imposizione. Come i rappresentanti del comitato La Cittadella che, per protestare contro i continui schiamazzi notturni, avevano minacciato di tenere spenti i lumini il giorno della festa. Il lumino imposto per ordinanza ha poi suscitato qualche mal di pancia tra gli intellettuali. Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà di Lettere e filosofia dell’ateneo pisano, sorride, ma non nasconde le sue perplessità. «È un’ordinanza sbagliata. Non si può imporre a qualcuno di festeggiare un santo con un lumino. E non si può negare a nessuno la libertà di non partecipare a una festa. Poi c’è anche di mezzo la religione. Chi non vuole festeggiare un santo, in questo caso san Ranieri, non può essere obbligato oltretutto con un’ordinanza. Un provvedimento che avrebbe inorridito Hume e Voltaire».
Raimondo Cubeddu, ordinario di Filosofia politica alla facoltà di Scienze politiche, parla di «un’invasione del diritto nel campo estetico. «Si spendono un sacco di soldi per varie iniziative minori. E allora, senza tartassare i pisani, sia il Comune a provvedere a piazzare biancherie e lumini». Sui lungarni di Pisa ha casa anche il filosofo Remo Bodei, docente all’Università della California di Los Angeles. Bodei non si scandalizza, i lumini li ha sempre accesi. E ironizza: «Giudico l’ordinanza come le grida manzoniane, gli editti spagnoli ricordati nei Promessi Sposi che fanno paura ma poi nessuno rispetta. San Ranieri non è più una festa religiosa, ma laica, è la festa della città e una brutta 'Luminara' non è decorosa. Credo che l’ordinanza servirà a farla ancora più bella. E allo stesso tempo sono convinto che non ci sarà neppure una multa». 15.06.2009
Da oggi in Gran Bretagna la comunione si fa per posta.
I fedeli dell’Open episcopal church, una chiesa indipendente britannica di ispirazione cattolica ma che non riconosce l’autorità del Papa, hanno ora un nuovo servizio di consegna delle ostie a domicilio, lanciato con lo slogan “Host in the post“.
L’Open episcopal church, che nel proprio sito dichiara di accogliere anche i divorziati, gli omosessuali, i tossicodipendenti e il ladri «persone alle quali la Chiesa di Roma rifiuterebbe probabilmente la comunione», offre gratuitamente le ostie, ma le spese postali sono a carico dei fedeli. Ricevere un’ostia a casa costa 2 sterline mentre se ci si vuole avvantaggiare con una scorta da 500, le spese postali arrivano a 10 sterline.
L’obiettivo sotteso all’iniziativa “Host in the post” è quello di avvicinare alla Chiesa tutti i fedeli non praticanti. Secondo i membri della confessione religiosa, infatti, la modernizzazione è fondamentale per l’avvicinamento alla religione cattolica.
Il servizio a domicilio per anziani e malati fedeli, pur nella purezza delle sue intenzioni e nella modalità di realizzazione, ha tuttavia suscitato alcune polemiche.
Il provvedimento restrittivo per una controversia sullo statuto fiscale dello Stato Vaticano. Quindi l'annuncio del ministero degli Esteri: "Revocato, si è trattato di un errore tecnico. Poi il dietrofront: "E' stato un malinteso"
ROMA - Poche settimane dopo la visita di Benedetto XVI in Israele, arriva la notizia che il governo di Benjamin Netanyahu ha bloccato i conti correnti di una non meglio precisata istituzione cattolica in Israele per costringere le istituzioni ecclesiastiche a pagare le tasse. Una decisione presa senza attendere le conclusioni del negoziato che verte in particolare sullo statuto fiscale della Chiesa in Israele. Immediate le reazioni della Santa Sede e nel giro di qualche ora il ministero degli Esteri israeliano dà per revocato il provvedimento: è stato "frutto di un errore tecnico" e di "un malinteso". L'incidente diplomatico sembra per il momento scongiurato. Ma la notizia del sequestro ha suscitato il timore che sulla questione il governo Natanyahu voglia cambiare rotta.
Il provvedimento - ha precisato un rappresentante del ministero degli Esteri - è stato assunto "a livello di funzionari", senza avallo politico. "Si è trattato di un malinteso legato alla mancata conoscenza della lista delle istituzioni cattoliche su cui Israele e Santa Sede stanno negoziando", un accordo in materia fiscale, ha aggiunto, sottolineando che la procedura "è stata già cancellata". Nessuna dichiarazione dal ministero delle Finanze: una portavoce del dipartimento affari tributari si è limitata a dire che "i rapporti fra lo Stato e i contribuenti sono coperti da segreto d'ufficio".
Il delegato della Custodia di Terrasanta, padre David Jaeger aveva commentato il provvedimento esprimendo l'auspicio "che la clamorosa iniziativa risulti quella di un singolo funzionario, poco informato, e che nelle prossime ore venga sconfessata in ottemperanza all'impegno di astenersi da mosse simili in pendenza di un negoziato che si trascina da 16 anni ma che la visita di Benedetto XVI in Israele dello scorso maggio sembrava aver favorito".
Meno preoccupati i toni usati da monsignor Antonio Franco, nunzio apostolico in Israele: "Si tratta di avvisi periodici, non è un fatto eccezionale. Il provvedimento del governo israeliano è destinato a rientrare".
Il cosiddetto Accordo Fondamentale è stato firmato nel 1993 e demandava a successive intese la regolamentazione dello status delle proprietà e delle attività della Chiesa Cattolica in Terra Santa. L'ultimo incontro tra le delegazioni del Vaticano e di Israele si era svolto il 30 aprile scorso al termine del quale, era stato diffuso un comunicato congiunto che riferiva di "significativi progressi".
Secondo le notizie diffuse nella mattinata l'ordinanza di sequestro era stata recapitata il 20 maggio scorso, cinque giorni dopo il ritorno del Papa dal suo viaggio in Israele, a un'istituzione della Chiesa cattolica che il delegato in Terra Santa del Vaticano non ha voluto rivelare. 8 giugno 2009.
Nella Foto:
Il premier israeliano Netanyahu a colloquio con Ratzinger
MARGHERITA HACK DENUNCIATA DAL MARESCIALLO DI PAPOZZE (RO) PER “OFFESE AL SENTIMENTO ASTRONOMICO-RELIGIOSO”
Papozze (Rovigo) - Il Maresciallo dei Carabinieri di Papozze, un piccolo centro abitato di Rovigo, ha rimosso i manifesti dell’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) perché il loro testo (“La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno”) “offendeva” il “sentimento religioso”.
Ringalluzzito dai consensi che questo epico gesto ha suscitato a livello dei suoi Superiori, e cioè del Vaticano e della Conferenza Episcopale Italiana, il Maresciallo dei CC ha ritenuto doveroso estendere la sua campagna censoria al campo dell’astronomia, denunciando alla Procura di Rovigo Margherita Hack per “offese al sentimento astronomico-religioso”. Infatti la scienziata, che è anche presidentessa onoraria dell’UAAR, ha pubblicamente sostenuto la singolare ed “offensiva” tesi che la Terra gira attorno al Sole, oltraggiando in tal modo il sentimento religioso di coloro che credono alle verità astronomiche della Bibbia e delle sentenze del Tribunale dell’Inquisizione.
Il successo delle iniziative del Maresciallo di Papozze ha indotto il Ministro dell’Interno Maroni a programmare altre campagne censorie per la repressione delle “offese” al “sentimento befanesco”, delle “offese” al “sentimento babbonatalizio”, delle “offese” al “sentimento stregonico”, delle “offese” al “sentimento magico”, delle “offese” al “sentimento stimmatico”, delle “offese” al “sentimento sindonico” e delle “offese” al “sentimento sangennarico”. Manette in vista, dunque, per chi osasse affermare che la Befana, Babbo Natale e le streghe non esistono, che i maghi sono ciarlatani privi di poteri soprannaturali e che le stimmate, le sindoni e il sangue di San Gennaro sono artifici truffaldini creati per spillare danaro ai creduloni.
UN GRUMO DI SANGUE DI PADRE PIO SI APPRESTA AD APPRODARE A CAVA DE’ TIRRENI
Cava de’ Tirreni (Salerno) - Un memorabile appuntamento spirituale è stato programmato a Cava de’ Tirreni per il prossimo 25 giugno 2009: la Parrocchia di Sant’Alfonso custodirà, per un giorno, una reliquia di San Pio, cioè un grumolo di sangue prelevato dalle sue stimmate. Per questo evento è prevista un grandissima affluenza di fedeli dall’Antartide, dal Polo Nord, dalla Groenlandia, dalla Cina, dalle isole Fiji, dalla Cambogia, dallo Zimbawe e, soprattutto, dalla Patacconia.
L’evento è stato annunciato con soddisfazione dal neo parroco della Chiesa di Sant’Alfonso, don Gioacchino Lanzillo, che ha assicurato che “sarà un momento di intensa spiritualità e di coinvolgimento emotivo”. Il Consiglio dei Ministri, dopo aver incluso la traslazione del grumo di sangue di San Pio tra i “grandi eventi italiani del 2009”, ha stanziato 2.800 milioni di euro che saranno gestiti in parte dalla Protezione Civile e in altra parte dalla Parrocchia.
Per scongiurare l’intervento di orde di vampiri Transilvani, Guido Bertolaso ha programmato la spesa di 1.100 milioni di euro per l’acquisto, la distribuzione e la collocazione strategica di trecce di aglio e di crocifissi “benedetti” nel territorio di Cava dei Tirreni. Il Ministro Roberto Calderoli ha preannunciato che durante l’evento saranno distribuiti gratuitamente ai fedeli sanguinacci di maiale (* vedi nota). “Abbiamo scelto i sanguinacci di maiale - ha soggiunto il Ministro - non solo perché sono in evidente sintonia col grumo miracoloso del Santo Pio, ma anche perché i sanguinacci rappresentano un deterrente e un valido baluardo contro possibili infiltrazioni islamiche. Ho già messo a disposizione della Parrocchia il mio maiale e tutti i maiali leghisti per la preparazione di almeno 8 tonnellate di sanguinacci”.
:
(*) Ricetta del sanguinaccio “Crema di sangue di maiale e cioccolato”:
Ingredienti: 1/2 litro di latte; 500 gr di zucchero;50 gr di farina; 1/2 litro di sangue di maiale liquido (preferibimente leghista);100 gr di cacao; cannella; vaniglia; cedro candito. Preparazione: Ponete in un recipiente il cacao, lo zucchero e la farina, aggiungete il latte, il sangue di maiale e fate cuocere a fuoco lento mescolando continuamente. Togliete il sanguinaccio dal fornello e fatelo raffreddare. Unite la cannella, il cedro a pezzettini e la vaniglia. Servitelo accompagnato da biscottini.
E' arrivato padre pio? Qui c'e' tema di rinvio E per esser più' sicuri Lo scriviamo su nei muri: "Santo padre fai di fretta E' impaziente chi ti aspetta Siamo proni al tuo comando. Come dici? Sol pagando La presenza e' assicurata? Va la fede finanziata?! Se e' cosi' sara' un onore Quanto chiedi per 2 ore? Un milione? Sento bene? La tariffa non conviene, 10 euro e un cappuccino Più non posso o mio padrino Hai gia' il frate? Che disdetta 10 euro e una trombetta? Tu non trombi? Non conviene? Come sani le tue pene? Ah! Tu incassi, inver lo dici Solo il soldo fa felici.