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domenica, luglio 30, 2006

 

Preti, maghi, fattucchieri e venditori di fumo: chi ha ragione?

di Fabio Milani
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La VI Sezione del Consiglio di Stato ha recentemente giudicato legittimo il provvedimento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che vieta, dalle ore 7 alle ore 24, le televendite di maghi, cartomanti e astrologi. Alcune associazioni di consumatori hanno evidenziato che in un paese civile ci dovrebbero essere leggi che vietano le pubblicità dei “maghi” e che non ci si dovrebbe limitare ad interventi che hanno solo lo scopo di tamponare il problema senza risolverlo alla radice. In effetti, i provvedimenti in questione non farebbero altro che dirottare la clientela di tali personaggi verso altri canali quali ad esempio il Televideo. L’authority afferma che “le misure adottate per queste trasmissioni, riguardo alle quali si registra un diffuso allarme sociale, sono finalizzate a contrastare ogni forma di sfruttamento della superstizione e della credulità dei cittadini, a tutela, in particolare, delle persone più vulnerabili psicologicamente.
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Ora mi chiedo: esiste qualcuno in grado di spiegarmi la differenza che passa tra un “mago” che si dichiara in possesso di facoltà paranormali ed un prete che pretende addirittura di salvarmi dal peccato mortale in quanto tramite tra l’uomo e nientemeno che il creatore dell’Universo?
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Cosa distingue il reato di abuso della credulità popolare ascritto ai suddetti “sedicenti maghi” dall’abuso della stessa credulità operato da millenni dalla Chiesa?
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Esiste forse una prova che va a discapito dei primi, sottintendendo un analogo riscontro che possa affermare che invece gli altri stiano asserendo la verità?
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Non riesco a capire perchè un personaggio vestito in un modo eccentrico possa sentirsi autorizzato, anche dallo Stato, a promettermi niente meno che una vita eterna dopo la morte (e a quanto pare lo Stato si fa garante di queste affermazioni avallando tali dichiarazioni nel momento in cui decide di non considerarle come dei tentativi di raggiro verso i cittadini) mentre un cartomante o un veggente che si permette di dichiarare che ne sarà domani della mia vita diventi immediatamente un fuorilegge.
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Ritengo che, se come sentiamo dichiarare continuamente, ci trovassimo davvero in uno stato libero, ognuno dovrebbe essere lasciato alle proprie convinzioni nella propria libertà e soprattutto nella propria intimità. Vogliamo davvero proteggere seriamente le menti più deboli, le personalità più influenzabili, i soggetti meno inclini ad un’analisi critica che possa metterli in guardia dai raggiri e dalle truffe milionarie che si annidano dentro le superstizioni?
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In questo caso bisognerebbe iniziare ad analizzare quali effetti hanno avuto sulle “persone più vulnerabili psicologicamente” gli indottrinamenti del cattolicesimo, le strategie psicologiche che hanno portato ad auto-infliggersi punizioni corporali, quelle che hanno indotto a lasciti multimilionari e quelle che hanno generato la cultura della sofferenza della rinuncia e del senso di colpa in milioni di persone, in nome di promesse impossibili da mantenere e alla luce di bugie così grossolanamente imbastite da risultare addirittura imbarazzanti. E dal momento che la Chiesa Cattolica si auto-proclama la prima religione in Italia (con conseguenti sovvenzioni da parte dello Stato e di conseguenza anche da parte di coloro che Cattolici non sono) dovrebbe essere la prima, in quanto in grado di raggiungere il 98% della popolazione, ad essere messa seriamente in discussione.
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In caso contrario, si tratterebbe solamente di ridare vita alla vecchia inquisizione, si potrebbe così tranquillamente “bruciare” qualche strega o qualche “mago” sul rogo della giustizia in nome di una religione che dichiara di essere l’unica detentrice della verità e via dicendo, ma questo credo sia già stato fatto e, si sa, la Chiesa ha anche in qualche modo chiesto scusa, quindi non mi sembrerebbe il caso di riprovarci.
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Se le intenzioni di chi ci governa fossero seriamente orientate alla tutela di chi e’ gravemente succube delle suggestioni, allora si renderebbe facilmente conto (ma ne sono sicuro che già ne sia più che convinto) che esistono delle realtà che hanno bisogno di una soluzione immediata al pari dei casi denunciati dai media in merito a presunte circonvenzioni di incapace da parte di sedicenti operatori dell’occulto ed in molti casi anche più gravi.
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Non e’ assolutamente mia intenzione sponsorizzare alcun tipo di attività a scopo di lucro o meno che abbia attinenza col paranormale, l’esoterico o il para religioso. Proprio per questo motivo ritengo che non si possano fare distinzioni di sorta, perché è innegabilmente utile la necessità di stesura ed applicazione di una normativa adeguata per la salvaguardia dell’individuo del tipo di quelle auspicate dalle associazioni dei consumatori (che sono sempre così solerti nel trovare vizi e difetti nelle espressioni della comunicazione non conforme al pensiero della massa) che non mi capacito di come quest’ultime possano essere così miopi di fronte all’imbroglio più colossale della storia.
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L’analisi, la lucidità e la chiarezza si dovrebbero fare strada in questi episodi di vita “civile” che ancora risiedono all’ombra della cappa dell’oscurantismo cattolico.
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Nella foto, Fabio Milani
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Questo testo è in regime di Copyleft: la pubblicazione e riproduzione è libera e incoraggiata
purchè l’articolo sia riportato in versione integrale, con lo stesso titolo,
citando il nome dell’autore e riportando questa scritta.
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martedì, luglio 25, 2006

 

Le radici giudeo-cristiane nella cultura occidentale

di Vittorio Giorgini
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Il linguaggio è uno strumento di comunicazione degli umani, ma si sa che ogni animale, uomo compreso ha più modi di esprimersi e quindi più linguaggi e che la comunicazione può avvenire nei modi più svariati. Quella delle parole e dei verbi potrebbe essere la più precisa se non fosse nata la metafora cioè l’uso di una parola al posto di un’altra che avrebbe un significato più preciso.
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Un seme è quella cosa che porta quelle caratteristiche particolari proprie del genoma che determineranno lo sviluppo di un particolare tipo di pianta o di altro organismo. Questo germoglia inviando sopra la superficie del terreno il proprio sviluppo che si collegherà all’aria, alla luce e all’acqua mentre la parte inferiore invece svilupperà quelle radici che gli porteranno un altro tipo di nutrimento cioè quello che troverà nel terreno. Tanto le radici quanto i rami crescono ramificandosi.
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Nei tempi antichi, le piante erano considerate centri del mondo, si parlava dell’albero
cosmico come di un albero che non aveva né sopra né sotto ma soltanto radici e rami. Questo albero, secondo il nostro punto di vista, poteva avere le radici verso l’alto o verso il basso e similmente per i rami. L’albero cosmico stava a rappresentare probabilmente un modello di organizzazione dell’universo oltre ad una ierofania.
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In tempi più recenti, per noi, una pianta altro non è che un organismo che si nutre nel terreno, da questo è sostenuto, ha origine in un seme, svilupperà i rami che ne porteranno i frutti. Ma è bene notare che questa è una convenzione alquanto semplicistica ma che è divenuta un modello di concetto, concetto per cui esistono un’ origine, un sostegno, un sopporto, un sistema per il nutrimento e il resto è lo sviluppo. Forse la vera origine è il seme, anzi addirittura lo sono la cellula femminile e quella maschile che poi unendosi formano un embrione, e per comodità, diciamo che il seme è l’origine, e quindi le radici sono già una conseguenza di questa origine prima.
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Le genti e vorrei dire gli eroi che noi siamo, hanno storie molto recenti in quanto non ci è possibile ricordare cose che vanno oltre i cinque, sei mila anni. Al di là di questo tempo le storie sono cose che possono soltanto essere dedotte dalle osservazioni degli
etnologi e degli antropologi, che studiando comportamenti e credenze di tribù primitive che ancora esistono, possono riconoscere quello che è stato lo sviluppo dei costumi e delle credenze di società ancora più antiche e delle quali non abbiamo indicazioni più precise. Possiamo solo supporre che, in tempi molto antichi, si sviluppò col pensiero una prima idea di rapporto con dei misteri, che poi hanno prodotto il concetto di sovrannaturale e poi quindi degli dèi, delle divinità. Fino ai tempi più recenti ove si sono sviluppati i tre monoteismi che poi si sono smembrati in fazioni, sètte, congreghe e altre religioni. La religione cristiana, dopo un periodo di movimenti diversi, si sviluppò prima nel cattolicesimo e quindi nei movimenti ortodossi di oriente e ancora più tardi nelle varie sètte protestanti. L’ebraismo aveva prodotto prima il cristianesimo e poi l’islamismo il quale ha poi preso diverse direzioni.
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Tutte queste divisioni non erano che premesse a ciò che noi chiamiamo razzismo cioè la superiorità di una credenza rispetto all’altra e quindi il forte bisogno di identità, di riconoscimento che ogni gruppo, ogni popolazione ha costruito per creare quell’amalgama sociale quella coesione che ha incluso varie forme fino all’idea di nazionalismo. Tutto ciò era già evidente e continua ad esserlo, nelle divisioni fra religioni, dove ognuna crede di essere stata scelta da quella divinità che in effetti ha essa stessa scelto e da queste convinzioni di superiorità è nato il cosidetto razzismo.
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La linfa vitale di ogni religione è la sua unicità e logicamente deve discriminare le altre religioni.
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Un fattore importante nel definire le appartenenze religiose è simile a quel tipo di abitudine animale che è di definire e di segnare il proprio territorio. Nel fare questo è rilevante la definizione di un inizio.
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L’inizio, le origini che poi sono state chiamate le radici. Il termine radici è improprio perché l’inizio si è detto è il seme ma se inizio è e deve essere come si fa a segnare questo fatto in un punto intermedio? E’ evidente che tale inizio, seguendo gli interessi particolari può essere situato in tempi diversi e anche in luoghi diversi ecco che le origine giudeo-cristiane dell’occidente sono soltanto un abuso in termini in quanto il punto di inizio di una determinata cultura è difficile da definire. Facendo l’esempio che se è vero che il bipede, l’australopiteco, l’ominide ebbe inizio fra i quattro e i quattro milioni e mezzo di anni fa, potremo dire che questa è l’origine senza dovere tornare a quegli inizi che attribuiamo a quel famoso brodo originale e così via. Se facciamo una zumata all’indietro, se tale fosse nostro interesse, potremmo dire che le origini della nostra cultura sono quelle illuministiche, quelle di Voltaire, di Diderot e dei signori dell’Enciclopedia, ma questa è troppo recente per essere una origine, allora andiamo ancora indietro per esempio al Rinascimento e si arriva a cinquecento anni fa o, ancora, Carlomagno, la Corona di Ferro, mille duecento anni fa. Ancora la decadenza dell’Impero Romano oppure i sogni o le visioni di un Paolo e di un Costantino.
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Abbiamo scelto il Cristo circa duemila anni fa e anche qui la storia del calendario è una questione di papi ma due mila anni rispetto a quattro milioni e mezzo sono assolutamente nulla. Viene voglia di dire che queste origini non sono altro che un fatto intermedio come lo è stato appunto l’Impero Romano, Cesare che vogliamo dire appunto, Paolo, Costantino e i loro sogni con le loro visioni, oppure il Rinascimento, l’Illuminismo dove poniamo gli inizi? Basta conoscere un pò la storia del pensiero per rendersi conto che è nel pensiero dei pre-Socratici, dei Socratici e dei Post socratici che risiede l’inizio del pensiero cristiano. A queste origini possiamo aggiungere le religioni di Mitriade, di Dionisio, il Suffismo oltre alle sicure influenze degli Etruschi, dei Micenei, degli Egiziani, degli Ittiti, dei Babilonesi e così via con le loro variopinte religioni. Dove ci fermiamo, dove è questo inizio? Più indietro è difficile andare in quanto si esce dai tempi storici e si arriva a ciò che abbiamo racimolato delle religioni primitive. Queste considerazioni ci dicono che il dichiarare le nostre origini come giudeo-cristiane è un abuso e un errore storico. Cioè una presunzione il voler dire che questi piuttosto che quelli hanno determinato una civiltà o come la si voglia chiamare. Tutto ciò, se vuole essere utilizzato per definire quella che noi diciamo identità, mostra che tale identità è solo una attribuzione pericolosa e generatrice di soprusi, prevaricazioni, violenze. Definire il territorio così come origine, il punto di partenza, il punto dal quale inizia la corsa è certamente una presunzione così come è il definire il territorio. E’ un abuso su altri che hanno altri punti di vista, altri abitudini altrettanto fallaci perché la moltitudine di queste credenze, di queste culture opera l’una contro l’altra in quanto ognuna è una testimonianza della fallacità dell’altra, ed essendo tutti fallaci, non possiamo imporre e quindi prevaricare altri modi di pensare che sono altrettanto fallaci.
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Se due Ebrei parlano fra di loro e non c’è nessun cristiano ad ascoltarli, il che potrebbe produrre litigi o comunque confronti imbarazzanti, è certo che questi insisterebbero nel dire che il Cristo non fosse che un messia, per messia si intende un profeta, un filosofo cioè quello che oggi è chiamato un guru o un santone o qualcosa di simile cioè una persona che porta messaggi dall’aldilà e dà consigli sui comportamenti con carattere mistico, superstizioso e legando questi messaggi al sovrannaturale. Queste cose che succedono ancora oggi, ma che succedevano molto di più duemila anni fa, perché di questi santoni o di questi maestri in giro, e specialmente nelle zone meridionali ed sud-orientali del Mediterraneo ce n’erano tantissime. Giravano per i deserti, per i villaggi, per le città così come facevano i filosofi della Magna Grecia e dell’Attica e dell’Ellade. Tutti questi signori vivevano, diciamo pure, della carità degli altri in quanto la loro sapienza, i loro sermoni venivano pagati con cibo, alloggio, abiti e denari sia pure in forme diverse. Si faceva così allora così come ancora oggi per le gerarchie delle Chiese. Quindi era una specie di scuola aperta, flessibile, di persone che guadagnavano la loro vita con l’assunzione di insegnare il loro sapere e le loro credenze, come si fa ancora oggi ma in modi più istituzionalizzati.
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Ritorniamo ai nostri due Ebrei i quali dicono che il Cristo era solo un maestro perché nonostante esistesse nell’antico testamento la profezia che il Salvatore dell’umanità sarebbe venuto, il Cristo dei Cristiani non fu riconosciuto dagli Ebrei come tale tanto che lo stanno ancora aspettando. Ecco che, già qui due religioni molto legate e che hanno l’origine in comune, noi parliamo di radici giudeo-cristiane sono in disaccordo su un’infinità di cose, ma quella principale è che per una è il figlio di Dio, e per l’altra è soltanto un maestro e che il Salvatore deve ancora arrivare. Visto il bisogno di salvezza che esiste, verrebbe voglia di essere d’accordo con gli Ebrei! E’ da notare che mentre i cristiani (non lo hanno fatto) avrebbero potuto situare le proprie radici nell’ebraismo anzi se ne sono volutamente distaccati anche con violenza mentre gli ebrei non avrebbero e non hanno vantato alcuna radice se non nel loro dio creatore, vedi la Genesi.
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Non diciamo poi che se volessimo parlare di religioni più antiche, come per esempio quelle di Uranio, dei Titani, di Crono, il padre di Giove e simili e di coloro che credevano in quelle religioni, e ce ne sono ancora, questi non sarebbero affatto d’accordo su queste nostre millantate radici. Se fossimo soltanto qualche secolo addietro o se fossimo in ambienti un po’ più primitivi come quello nel quale ci trovavamo non più di due secoli fa,quando le eresie venivano punite con la morte, saremo ancora barbaramente fanatici come lo eravamo allora. Occorre fare molta attenzione a non ridiventarlo.
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Fra le tante diramazioni di queste radici fra le quali è difficile orientarsi, abbiamo accennato al Mediterraneo e specialmente alle sue caratteristiche Sud-Orientali ma non dimentichiamo quelle zone a nord del Mediterraneo, tralasciando quelle africane e quelle più a Oriente dall’India alla Cina e quelle ad Occidente delle Americhe ma nel caso nostro le più vicine erano le settentrionali come ad esempio la Francese che presto fu assorbita dal culto cristiano come poi la Germania, la Danese, la Scandinava e la Britannica. Le isole britanniche compresa l’Irlanda a quei tempi avevano diversi dèi e questo in fondo non molto tempo fa. Ricordiamo Odino, forse il più conosciuto, ma tanti ne avevano loro quanti ne avevano altri popoli le cui religioni furono infatti chiamate politeistiche, il che poi vuol dire con più dèi. Anche allora esistevano le multi cose.
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Ogni popolazione aveva i propri olimpi e i conseguenti miti e anche queste religioni settentrionali hanno avuto i loro effetti tramite le invasioni romane prima e poi con quelle invasioni che abbiamo chiamato barbariche. A queste seguì l’onda di ritorno del cristianesimo e col rimescolamento che col tempo portava ulteriori trasformazioni come le eresie protestanti ed altre, compresi ordini vari quali furono i Templari, i Catari e tutte le trasformazioni portate dai vari concili.
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Tutti questi movimenti hanno prodotto sanguinosi e orrendi sacrifici di persone, di popolazioni. Tutte queste cose sono anche nella categoria delle radici e, a seconda del loro prodursi, appartenevano a piani più bassi, sotterranei o a livelli più alti dal tronco alle ramificazioni.
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In questa insalata russa di interferenze, alcune ramificazioni come ad esempio l’Ebraiche, le Cattoliche, le Islamiche, le Buddiste, le Ortodosse e le varie Protestanti si sonno consolidate e altre sono scomparse come il Manicheismo, che pure aveva una sua consistente presenza. In questo marasma si capisce come, per qualsiasi religione, la sopravvivenza significhi lotta per aumentare il proprio potere al fine di assicurarsi la sopravvivenza. Il definire le proprie origini rende una religione più apparentemente reale di qualsiasi altra e ne nasconde le influenze che l’hanno originata, dandole consistenza e forza.
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Vittorio Giorgini
Lo schizzo dell’autore, rappresentazione delle radici cristiane.
(Giorgini è ipovedente, può essere contatto solo per telefono: 0552382882).
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Nella foto, l’architetto Vittorio Giorgini autore del libro
"Le religioni plagiano - Lettera agli intellettuali"

per averlo gratis in formato digitale è sufficiente scrivere a:
axteismo@yahoo.it
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mercoledì, luglio 19, 2006

 

Finisecclesia, fine della Chiesa


A lungo non vuol dire per sempre.
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Anonimo antico

venerdì, luglio 14, 2006

 

Zapatero, “hombre vertical”

Censura italiana e falsa laicità
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La grande Censura italiana, soprattutto in merito alle notizie riguardanti Chiesa, Vaticano, preti, vescovi, cardinali e papa, è diventata oltre che preoccupante, insopportabile e ridicola. Molti mass media italiani hanno così tanta paura di informare l’opinione pubblica che evitano di riportare le notizie che “infastidiscono” gli uomini in gonna. I più bravi tra i mass media, invece, manipolano le notizie riproponendole in salse pittoresche, buttando fumo negli occhi agli sprovveduti creduloni. N.d.R.
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Egregio direttore,
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in un’epoca segnata da rigurgiti oscurantistici, da forme di aggressivo clericalismo e da una goffa papofilia, ma soprattutto da quei ‘laici in ginocchio’ e da quegli ‘atei devoti’ contro cui, stigmatizzando la subalternità trasversale di personalità politiche e intellettuali alla Chiesa cattolica, il filosofo Carlo Augusto Viano ha recentemente indirizzato la sua vigorosa polemica in difesa dei princìpi della laicità e della libertà, suscita profonda ammirazione un presidente del consiglio il quale, come lo spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero, non si prosterna ai piedi del capo di uno Stato straniero (il Vaticano), che si ingerisce costantemente e massicciamente nella giurisdizione di uno Stato sovrano (la Spagna), lo accoglie correttamente al suo arrivo sul suolo iberico, ma si astiene del tutto legittimamente, non essendo un credente e non essendo un ipocrita, dal partecipare alla messa da lui celebrata. La correttezza e l’autonomia di cui, ancora una volta, ha dato prova Zapatero, sono degne non solo del ruolo, che egli riveste e sa interpretare con efficacia e coerenza, di capo del governo di uno Stato laico, ma anche della natura di un ‘hombre vertical’ (ossia di un uomo che cammina eretto), e meritano un apprezzamento e un plauso tanto maggiori, quanto minori, o del tutto assenti, sono state la dignità e l’autonomia di quei capi di Stato e di quei presidenti del consiglio, in particolare italiani, il cui servilismo nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche è stato immortalato in tutto il suo squallore da immagini fotografiche o televisive che li ritraggono mentre, incolonnati in fila indiana e accompagnati da mogli debitamente velate e figli debitamente composti, aspettano il loro turno per inginocchiarsi davanti al papa, baciare il suo anello e ricevere la sua benedizione.
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La lettera è stata inviata al direttore della Prealpina e non pubblicata. Il direttore del giornale ha motivato - si fa per dire - la sua decisione sostenendo che non condivide il plauso a chi porta villania e offende l'ospitalità che è sacra: egli ha così commesso un errore di fatto (Zapatero ha accolto correttamente il capo del Vaticano, ossia il capo di uno Stato straniero, quando questi è arrivato sul suolo iberico) ed estendendo il concetto di ospitalità al di là della sfera dei rapporti di cortesia interpersonali fra due capi di Stato. N.d.A.
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Dopo aver messo online la lettera…
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Il direttore della Prealpina ci ha ripensato, e ha deciso di pubblicare, proprio in coincidenza (sicuramente non voluta) con il 217° anniversario della presa della Bastiglia, il mio articolo su Zapatero. N.d.A.
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Nella foto, il premier spagnolo Josè Luis Zapatero e Eros Barone
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Fonte:

domenica, luglio 09, 2006

 

FinisEcclesia: 9 luglio 2006

La Spagna è la prima nazione il cui governo esce dall’influenza teocratica della Chiesa
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di Ennio Montesi (*)
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A Valencia niente messa solenne per il premier Josè Luis Zapatero. E nemmeno per il vicepremier Fernández de la Vega. Telecamere e riflettori di mezzo mondo erano pronti a immortalare l’evento, ma hanno immortalato un bel “no” sparato come un pugno in faccia alla Chiesa cattolica. Storico evento. E’ il 9 luglio 2006 e.m. (era moderna), data che ricorderemo per sempre nei secoli a venire. Il 9 luglio 2006 segna l’inizio della “FinisEcclesia” la “Fine della Chiesa”. Per la circostanza serve un neologismo tutto nuovo da introdurre nel lessico della lingua “FinisEcclesia” appunto. Lo coniai tenendolo appuntato nel taccuino e non avrei mai pensato di poterlo usare e diffonderlo così presto in data 9 luglio 2006 giorno in cui scrivo anche questo articolo. La data verrà un giorno ricordata nei libri di storia delle scuole di ogni grado e di ogni nazione e nei calendari come il giorno in cui la Chiesa cattolica iniziò il suo percorso discendente, la sua fine, scomparendo da tutti i paesi. Ormai è un drago ferito a morte. Sì certo potrebbe riprendersi, ma non ha più tempo e dovrebbe dare tante di quelle risposte all’umanità che farebbe prima a chiedere al suo “datore di lavoro” di mandare giù un diluvio universale per sterminarci tutti.
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A Valencia la potentissima e bene oleata macchina politica del Vaticano ha fallito. Sta di fatto che la Spagna, uno tra i più importanti e rappresentativi paesi dell’Unione europea, ha detto “no” alla Chiesa cattolica.
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Grazie Zapatero!
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Zapatero ci hai dimostrato che cos’è uno Stato laico. Il tuo gesto è molto di più di un “non andare a messa”. Chi ha la testa per ragionare ha capito, eccome. Grazie Zapatero, il tuo “no” è anche un invito democraticamente alto rivolto agli altri Stati europei di fare altrettanto per difendere la propria laicità sociale e autonomia politica. Grazie Zapatero per aver determinato e scolpito la data storica della “FinisEcclesia”: 9 luglio 2006. La Spagna è la prima nazione il cui governo esce dall’influenza teocratica della Chiesa.
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Ennio Montesi
(*) "Finisecclesia" non è un genitivo ma un neologismo, si scrive senza la 'e' finale, "finisecclesia" appunto.
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Questo testo è in regime di Copyleft: la pubblicazione e riproduzione è libera e incoraggiata
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Nella foto, lo scrittore Ennio Montesi
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sabato, luglio 08, 2006

 

Vaticano e la distruzione del calcio

La Chiesa e i processi contro il calcio
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“Tre anni fa Giovanni Paolo II accusava il football di allontanare le masse da Dio distraendole dalle funzioni religiose che la domenica sono riservate a Dio. L'anno appresso molte partite di serie A furono anticipate al sabato. Quest'anno un'azione diretta alla distruzione di questo sport attraverso inchieste giudiziarie rivolte alle maggiori società italiane. Possibile che non avete capito che tutto ciò che sta accadendo al calcio è voluto dal Vaticano? Svegliatevi”.
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Prove:
Ai numerosi che mi hanno chiesto la prova per dimostrare quanto ho affermato, dico soltanto che i buddisti, acerrimi contestatori delle fesserie sostenute dal cristianesimo, avendo compreso che una vittoria ai campionati mondiali dell'Italia corrisponde una sconfitta del Vaticano, pregheranno in favore degli azzurri. Ma certe cose non possono essere comprese dagli imbecilli.
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Luigi Cascioli
www.LuigiCascioli.it
Autore del libro denuncia
La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù
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Fenomeni parareligiosi crescono

Chiesa, new age, reiki: carta che vince, carta che perde
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Testimonianza
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di Fabio Milani
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La difficile ricerca di una presa di coscienza per niente comoda e l’abbandono di un credo passivo e deresponsabilizzante, ha favorito la crescita di fenomeni para religiosi alternativi, minori, ma di non minore pericolosità, che hanno trovato un terreno molto fertile nel senso di abbandono, di solitudine e nella difficoltà del riconoscersi come individui e non come popolo guidato da Dio (e di conseguenza artefici del proprio presente).
Personalmente, durante il mio percorso di allontanamento dalla Chiesa Cattolica, sono anch’io caduto nella trappola di alcune filosofie alternative alla religione (o che si professavano tali). Più precisamente, entrai - del tutto casualmente - in contatto con dei frequentatori di seminari di REIKI che mi invitarono a partecipare ad una riunione dimostrativa e non impegnativa.
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REIKI dovrebbe essere un metodo di auto guarigione, basato sulla trasmissione di energia (invisibile) che dovrebbe essere il “motore” di tutto l’universo, la scintilla vitale, lo spazio intercellulare che ci mantiene misteriosamente in vita e che secondo chi insegna tale metodo, se convogliata propriamente, riuscirebbe a regolare automaticamente il nostro corpo in modo da eliminare i condizionamenti psicologici che potrebbero causare fenomeni di somatizzazione, scaturendo in vere e proprie patologie. Se consideriamo che teorie e casistiche che tengono conto di fenomeni di somatizzazione compaiono, pur non sempre confermate, anche in campo scientifico e premesso che comunque ognuno può credere in quello più gli fa piacere, ho ritenuto interessante approfondire l’argomento iscrivendomi al seminario in questione, precisamente nel 1995.
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Sembra che il metodo REIKI (il cui nome deriva da REI – l’energia universale – e KI – l’energia individuale) abbia un’origine molto lontana nel tempo (si parla di più di 2000 anni fa) ma che fu riscoperto da un certo MIKAO USUI che, nato alla fine dell’800, scoprì all’inizio del secolo successivo alcuni testi in sanscrito che gli avrebbero fornito la tecnica da utilizzare per guarire con le mani e che, in seguito, venne in contatto con l’energia REIKI dopo una meditazione e un digiuno di 21 giorni su di una montagna (e qui bisognerebbe fare riferimento alle teorie riguardanti tecniche di auto-condizionamento che possono avvenire in situazioni fisiche particolari).
Il metodo venne in seguito tramandato oralmente nel lignaggio dei successivi maestri (4 o 5), che erano gli unici autorizzati ad iniziarne altri, sino ad arrivare ai giorni nostri. E qui cominciano i guai.
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Effettivamente avrei dovuto pormi subito delle domande notando che sopra un “altarino” rudimentale, nel luogo in cui si teneva il seminario, erano esposte le foto dei maestri rappresentanti il lignaggio di REIKI, con al centro una immagine di GESU’ CRISTO… cosa c’entrava? Lo scopriremo più tardi.
Il primo giorno fu piuttosto noioso, tra spiegazioni teoriche generali e pochissime dimostrazioni pratiche, oltre alle prime due di un ciclo di quattro ”iniziazioni” dai rituali rigorosamente SEGRETI, che, in effetti, aveva iniziato ad insospettirmi non poco (ma allora ero ancora “alla ricerca” e quindi molto più aperto a qualsiasi discorso di quanto non lo sia oggi, pur non considerando per nulla concluso il mio cammino e la mia crescita).
In effetti, nonostante si sostenesse apertamente che REIKI non fosse una religione ma un METODO per la guarigione psico-fisica, il tutto stava assumendo dei tratti piuttosto insoliti che lo facevano assomigliare molto più ad un rito tribale che all’insegnamento di un metodo.
Queste iniziazioni avrebbero avuto lo scopo di “aprire il canale attraverso il quale captare l’energia dell’universo – individuato nell’ipofisi – per permettere all’energia stessa di fluire in seguito attraverso le mani”. Una specie di pranoterapia, insomma, ma senza il risvolto negativo – così fu spiegato – dell’effetto di ritorno di tale pratica attraverso la quale, parrebbe che il pranoterapeuta non esperto, a fronte di un beneficio recato al paziente, possa subire una specie di contraccolpo dal paziente stesso.
Vogliamo credere all’energia? Va bene.
Vogliamo credere nella pranoterapia? Va bene (però non dimenticate di andare anche dal medico, non si sa mai).
Vogliamo credere alle foto KIRLIAN che evidenziano (?) l’alone emanato dalle mani del pranoterapeuta o da un soggetto che sta praticando REIKI? Va bene!!!
Fare Reiki, andare dal Pranoterapeuta ti ha fatto stare bene, sei guarito/a. Va benissimo!!!
Non mi sognerei mai di contestare un metodo che ha fatto in qualche modo del bene.
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Solo che qui non si sta parlando di metodo, purtroppo.
Infatti, in questi seminari non si insegna solo una pratica attraverso la quale imporre le mani, trasmettere un po’ di energia (ed il fatto che sia vero o no non cambia nulla, non è questo il problema).
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Qui si sta parlando di un vero e proprio “indottrinamento”.
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Innanzitutto bisogna subito evidenziare la palese ingerenza delle credenze occidentali in una filosofia orientale e, infatti, come accennato precedentemente, appaiono durante le riunioni di alcuni insegnanti di questo metodo alcuni caratteri iconografici di stampo prettamente cattolico (come appunto l’immagine di Gesu’ Cristo).
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Inoltre, l’origine del metodo risulta tanto nebulosa quanto quella di quasi tutte le religioni, attribuendone l’origine ad un individuo (Mikao Usui) del quale, addirittura, sembrerebbe non ci siano prove certe dell’esistenza. Nell’ambito di uno degli incontri sentii persino affermare che il nome Usui potrebbe essere inventato o preso a prestito da una tribù, gli USSUI che pare facessero uso di questo metodo come strumento di guarigione. Altri maestri, in altri incontri, seguendo lo stesso metodo, ma con convinzioni diverse (e questo scisma già ci può dare l’idea di come sia personale e quindi poco affidabile la sua valenza), asseriscono invece che MIKAO USUI fosse realmente esistito e citano i nomi di moglie e figli e luoghi di residenza.
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Non parliamo poi del fatto che durante i vari “esercizi” che si svolgono nell’ambito degli incontri vengono utilizzati alcuni mantra appartenenti ad altre religioni ancora (mi basterà citare l’Induista “Om namah Shivaya”… cosa c’entra?).
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Ci ritroviamo quindi, anche in questo caso, a dover lottare contro fantasmi che arrivano dal passato; origini fatte risalire così indietro nel tempo (i testi ritrovati da Usui si fanno risalire a più di 2000 anni fa) da non potere essere verificabili, proprio come in una qualsiasi religione e con spunti ed immagini prese a prestito da varie dottrine.
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La metodologia, fortemente legata all’applicazione di principi “rubati” alla psicologia, adottata durante lo svolgimento di questi seminari, fa in modo che chi vi si trova coinvolto, difficilmente riesca a slegarsi dal gruppo di cui entra a far parte, a meno che non riesca a mantenere un certo distacco ed una lucidità che non sempre risultano di facile ottenimento, anche a causa dello stato di stanchezza fisica e mentale nella quale ci si viene a trovare dopo molte ore chiusi in uno spazio non particolarmente ampio ed affollato che induce l’individuo a recepire passivamente le nozioni ed i messaggi a livello subliminale (vedi il digiuno di 21 giorni di USUI).
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Il senso di colpa dal quale ci si dovrebbe liberare secondo quando affermato dalle basi del metodo stesso, il raggiungimento di una forte consapevolezza del se, il ritorno ad uno stato di contatto con la terra e di conseguenza con la realtà (che personalmente ritengo sempre molto soggettiva e di conseguenza piuttosto difficile da individuare), sono confutati dai metodi, a volte coercitivi, che generano l’effetto opposto in chi pone in dubbio quanto insegnato o in chi non accetta di dover percorrere, ad esempio, le esperienze di seminari intesivi secondo quanto “suggerito” dai maestri.
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Tutto sommato potrebbe anche non esserci nulla (o poco) di male se il Maestro in questione fosse una persona preparata, magari con una conoscenza della psiche umana approfondita attraverso studi scientifici, magari uno psicologo o uno psichiatra (ma dubito che chi abbaia avuto la fortuna di frequentare certi Atenei possa approdare in seguito a scelte del genere).
Ma poniamo il caso (e vi posso garantire che quanto sto per dirvi è la pura realtà, vissuta in prima persona) che il maestro dal quale state per essere indirizzati alla vostra consapevolezza, sia una persona che fino all’anno precedente non sapeva nemmeno cosa fosse REIKI, che aveva una serie infinita di problemi a livello psicologico, dei blocchi emotivi spaventosi, che fosse assolutamente incerto della propria identità, persino a livello sessuale, e che solo grazie ad un ingente esborso di denaro avesse avuto l’autorizzazione e la possibilità di tenere il proprio seminario con il proprio gruppo di “allievi”… non ne sareste un po’ stupiti o quantomeno non avreste il dubbio che questo individuo potrebbe operare un maldestro controllo della vostra psiche attraverso poche e rudimentali nozioni di psicologia che potrebbero anche arrecare danni maggiori al vostro stato, che potrebbero confondervi ulteriormente le idee, che potrebbero malamente invischiarvi in un altro genere di condizionamento, non molto diverso a quello dal quale stavate invece cercando di sottrarvi? In aggiunta a quanto detto sopra, bisogna considerare anche l’aspetto economico di tale “metodo” che ha una valenza ed un’importanza tutt’altro che trascurabile.
Si deve, infatti, tenere ben presente che la partecipazione a tali seminari è (giustamente) a pagamento e che se un seminario di primo livello può costare poche centinaia di euro, si passa a diverse centinaia per un secondo livello ed alle migliaia per un MASTER.
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Non dimentichiamo di considerare che la consapevolezza globale, la libertà dell’individuo e la paventata rimozione di ogni blocco psicologico dovuto a pressioni esterne fa decisamente a pugni con l’adozione di simboli RIGOROSAMENTE SEGRETI che sono acquisiti solo conseguentemente all’ottenimento del secondo livello (e quindi all’esborso di una somma ingente di denaro), alimentando quindi la discriminazione verso quei soggetti che potrebbero non potersi permettere tali somme e quindi generando un ulteriore complesso di inferiorità.
L’assoluta sacralità e segretezza dei simboli comunicati agli “allievi” con l’acquisizione di un secondo livello è inoltre portata all’estremo citando episodi relativi a disgrazie che sarebbero accadute in passato a persone che, non rispettandone la segretezza, si sarebbero prese la libertà di scriverli o addirittura diffonderli: cucine andate a fuoco, macchine rubate, case inondate e via dicendo, nella farneticazione e nella superstizione più totale.
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Come se ciò non bastasse, ho avuto modo di constatare come l’evoluzione di tali metodi fosse sconfinata nel proselitismo più inadeguato, raccogliendo le testimonianze di alcune persone che rifiutandosi di unirsi agli “adepti” hanno visto interrompersi bruscamente la frequentazione di amicizie pluriennali in quanto definite persone oramai ” infrequentabili”.
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Non vi ricorda nulla tutto ciò?
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Non vi sembra che la rappresentazione del potere attraverso il denaro assomigli spaventosamente al potere delle chiese? Non credete che la sottrazione di denaro (e quindi, come insegnato dal metodo stesso, di energia) abbia la valenza di sottrazione di potere agli “adepti” e la consacrazione del potere del Maestro?
Non vi sembra strano che tale Maestro acquisisca sempre più carisma ed affidabilità quante più sono le persone che si affidano a lui, tributandogli un valore crescente, anche attraverso il riconoscimento economico?
Non vi sembra bizzarro che la segretezza di alcune parti di questa metodologia camuffino col sacro ciò che in effetti deve solamente essere venduto (e che se pubblicizzato non avrebbe più senso che lo fosse)?
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Se si vuole a tutti i costi trovare una spiegazione, per illogica che sia, ai quesiti apparentemente irrisolvibili che quotidianamente ci propone la vita non sarò certo io a volerne impedire né la decisione di voler credere, né la diffusione della credenza stessa. Come ho già detto: ognuno è libero di credere in ciò che più desidera, ma è assolutamente necessario essere consapevoli innanzitutto del fatto che le nostre convinzioni personali, per quanto condivise da una fetta grande o piccola del resto dell’umanità, non devono e non dovranno mai (e in nessun modo) condizionare la vita di quegli individui che la pensano diversamente.
Inoltre, la fiducia “cieca” nelle convinzioni che ci sono state “vendute” non è sicuramente il tipo di approccio adatto al raggiungimento della consapevolezza necessaria a far progredire il genere umano.
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Il pericolo del quale ho maggiormente paura è che, combattendo solo ed esclusivamente il Cattolicesimo, si rischi di dare credito alle alternative (o alle presunte tali) che i più furbi saranno come al solito pronti a proporre.
La facilità con cui religioni ugualmente pericolose o metodi come il succitato incontrerebbero nel fare proseliti potrebbe ricondurci ad una situazione dove il “nemico” ha solo cambiato volto, ma non è stato “sconfitto”, dove l’ignoranza e la paura continueranno a dominare la gente e nella quale il potere sarà nella mani di chi, chiaramente ateo, sarà così furbo da mantenere il controllo delle masse.
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Ci sono mille modi di vivere, di dare un senso alla propria esistenza, di affrontare la propria solitudine, di dare delle spiegazioni o addirittura delle giustificazioni ai comportamenti che sfuggono al nostro controllo e alla nostra parte razionale, ma tutto ciò non deve necessariamente trovare una risposta nel divino, nella superstizione o nella credenza popolare e soprattutto, non deve essere fonte di negazione di diritti universali dei quali tutti gli esseri umani devono poter godere e non possono e non devono avallare discriminazioni di alcun genere.
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La consapevolezza della propria forza in quanto individui, svincolati dal condizionamento e la diffusione dei concetti di libertà e rispetto sia di se stessi che degli altri, l’indipendenza da qualsiasi dottrina oscurantista è la chiave fondamentale per la futura libertà delle persone.
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Nella foto, Fabio Milani
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mercoledì, luglio 05, 2006

 

Pensieri atei

di Mattia Fabbri
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"Neppure facendo appello alle più storte o meschine teorie del bene che siano mai state inventate dal fanatismo religioso o filosofico, si può far rassomigliare il governo della natura all'opera di un essere che sia ad un tempo buono ed onnipotente."
J. S. Mill, Saggi sulla religione
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Il male fisico e la sofferenza in molti casi non dipendono affatto dal volere umano: i terremoti e le eruzioni vulcaniche, ad esempio, non hanno niente a che vedere con il libero arbitrio umano, eppure mietono migliaia di vittime, tra cui anche bambini innocenti. Rispondere che il male fisico dipende unicamente dalle leggi fisiche è assurdo, se si parte dalla premessa che tali leggi sono state create (e quindi volute così come sono) da dio.
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IL PROBLEMA DEL PECCATO ORIGINALE:
Perchè l'uomo è malvagio? Per via del peccato originale.
Perchè ha commesso il peccato originale? Perchè è malvagio.
Ecco una tautologia o ragionamento circolare, ossia un ragionamento che non dice nulla.
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Spiegare il male ricorrendo all'argomento del libero arbitrio è insopportabilmente semplicistico e grossolano, in quanto equivale a limitarsi a dire che l'uomo fa il male perchè è libero di farlo. Prima di mangiare del frutto proibito, Adamo ed Eva non potevano sapere se l'ordine dato loro da dio era buono; infatti, solamente dopo aver mangiato tale frutto hanno appreso la distinzione tra il bene e il male. Perchè allora punirli per una colpa della quale non avevano nessuna consapevolezza?
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Inoltre, chi accetta l'esistenza del libero arbitrio deve, per contro, rinunciare all'argomento della "causa prima" (che molti filosofi hanno dimostrato essere fallace) per dimostrare l’esistenza di dio: infatti se, come assume tale pseudo-argomento, tutto (ad eccezione di dio) deve avere una causa, allora non è possibile non applicare il principio di causalità anche alla volontà umana. E’ chiaro però che una volontà senza libertà, in quanto costretta da determinate cause a volere quello che vuole, non può essere imputabile di nessun peccato. Il concetto di peccato, infatti, si fonda sul presupposto del libero arbitrio.
E senza il peccato (originale o attuale che sia) non vi può essere nessuna redenzione e nessun redentore. E, tantomeno, nessun ministro di dio che pretenda di rimettere i peccati in sua vece (circa il bisogno vitale che i sacerdoti hanno del peccato per poter mantenere potere e privilegi, cfr. quanto afferma Nietzsche nell’Anticristo).
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IL PROBLEMA DELL’ONNISCIENZA:
Se dio è onnisciente, deve conoscere anche tutto quello che sarebbe accaduto in mondi alternativi al nostro, nel caso avesse scelto di crearli.
Questo significa che conoscerebbe tutti gli accadimenti di questo mondo anche nel caso avesse deciso di non crearlo.
Perchè allora l'ha creato, dato che era al corrente di tutti i mali e le sofferenze che si sarebbero verificati?
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"Non c'è cavillo di sofista, non c'è sottigliezza di teologo che possa smentire la veridicità di questa affermazione: il male non esisterebbe se dio non avesse creato gli agenti del male, pur sapendo che lo avrebbero commesso". Dario Bernazza, La soluzione del problema dio.
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Se, come sostengono i dialettici, bene e male sono inscindibili in quanto l'uno permette di individuare e definire l'altro, allora ne consegue che dio, il bene supremo, non può non implicare il male, pena la sua inesistenza o (il che è lo stesso) il suo non-essere-il-bene. Ergo, ne consegue che dio non è onnipotente.
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"Se io mettessi al mondo un figlio, sapendo che questi diventerà un maniaco omicida, sarei io il responsabile dei suoi crimini. Se dio creò l'uomo conoscendo i peccati che avrebbe commesso, dio è il responsabile di quei peccati e delle loro conseguenze". B. Russell, Perchè non sono cristiano.
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CONTRO IL LIBERO ARBITRIO:
Se sono stato creato da un essere superiore, anche la mia volontà è il risultato di tale creazione. Dire che la volontà è stata creata equivale ad ammettere che è il prodotto della volontà di un altro. In quanto prodotto, la volontà creata non può agire diversamente da come disposto dalla volontà creatrice. Come può allora essere autonoma, e in che senso lo sarebbe?
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CONTRADDIZIONE TRA INFINITA' DI DIO E CREAZIONE
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Premessa maggiore:
Non può esistere un "esterno" o un "al di fuori" rispetto all'infinito, perchè altrimenti l'infinito sarebbe de-limitato (e quindi de-finito) da tale "al di fuori"; il che è manifestamente assurdo.
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Premessa minore:
La creazione, non potendosi identificare con il creatore (perchè altrimenti avrebbe contraddittoriamente preceduto la sua stessa esistenza) e in quanto attuata ex nihilo, è esterna a dio, così come quest'ultimo, in quanto creatore, è esterno alla sua creazione.
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Conclusioni:
a) Dio, se viene inteso come creatore, non può essere infinito.
b) Se invece è infinito, non può creare alcunchè.
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DA TALI INFALLIBILI CONCLUSIONI SI PUO' DERIVARE QUANTO SEGUE:
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Accettiamo come valida la conclusione a), ovvero la non-infinità di dio, e vediamo dove ci porta. Avremo che:
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1) Se dio non è infinito, non può avere attributi o qualità infinite.
2) Se i suoi attributi sono finiti, allora anche la sua potenza deve essere finita.
3) Se la sua potenza è finita, non può essere onni-potente
4) Se non è onnipotente, non può violare il principio per cui ex nihilo nihil fit ( = nulla si crea dal nulla).
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E' evidente che l'atto della creazione risulta impossibile anche assumendo la non-infinità di dio.
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Consideriamo ora la conclusione b), concernente l'infinità di dio e la conseguente impossibilità di creare (ovvero di dare vita a qualcosa di esterno che non limiti tale infinità).
Avremo due opzioni:
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1) Il mondo è dio nella sua interezza (deus sive natura).
2) Il mondo è una parte di dio.
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Nella 1) il mondo viene infinitizzato in dio e diventa un suo semplice sinonimo. Questa concezione è, tuttavia, in linea con quella atea, perchè se tutto è dio, nulla e nessuno può essere dio per qualcun altro. Nel deus sive natura, così come in quasiasi filosofia ateistica, non c'è alcun posto per un essere trascendente.
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Nella 2) il mondo non è altro che una determinazione limitata di dio. Ma anche qui la sostanza del discorso non cambia: se "una parte di dio" può essere conosciuta e studiata per mezzo di strumenti scientifici, sembra ragionevole supporre che, ameno in linea teorica, ciò sia possibile anche per quella "rimanente parte di dio" che tuttora sfugge alla nostra osservazione; e questo per il fatto che non c'è alcun fossato a separare dio e il mondo, quando il secondo venga inteso come semplice parte, anzichè come creazione, del primo.
Anche in questo caso vale dunque il deus sive natura: se ciò che si identifica con "dio" può essere raggiungibile, anche solo teoricamente, dalla conoscenza scientifica, dio non può essere niente di diverso dalla natura.
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INFINE: Se per infinità di dio si vuole intendere (come fanno molti teologi) la semplice "assenza di estensione e di durata", allora sarà più appropriato definire dio come "onni-assente" anzichè come onni-presente, perchè tutto ciò che cade sotto la nostra esperienza è fatto di estensione e di durata (ovvero, l'universo spazio-temporale!).
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Mattia Fabbri
mitt.fabbri@libero.it
mobile 3287611818
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Nella foto, il filosofo Mattia Fabbri
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Si comincia con l'ascoltare i preti e poi si finisce per credere che anche gli asini volano

"Si comincia con l'ascoltare i preti e poi si finisce per credere che anche gli asini volano. E quando qualcuno cerca di spiegare la verità ai plagiati, il clero interviene prontamente con la "bava" alla bocca facendo loro credere che si tratta dell'incarnazione del "maligno": fu attraverso questo meccanismo perverso che masse di fedeli cattolici furono spinte a massacrare centinaia di migliaia di "eretici", colpevoli di non seguire la "santa" dottrina insegnata dall'altrettanto "santa" madre Chiesa!"
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Anonimo

lunedì, luglio 03, 2006

 

Cascioli multato: Impudenza a chiedere della storicità di Cristo

Sentenza della Corte d’Appello di Roma sulla ricusazione del Giudice Mautone
fatta da Luigi Cascioli il giorno 29/4/ 2005
:
LA CORTE D’APPELLO DI ROMA
SEZIONE QUARTA PENALE
:
Composta dai Signori Magistrati:
Dott. Enzo Rivellese Presidente
Dott. Gian Paolo Fioroli Consigliere
Dott. Dario d’Onghia Consigliere
:
ORDINANZA
:
Sulla ricusazione di luigi Cascioli in data 29/4/2005 da Cascioli Luigi nei confronti del Giudice Mautone presso il Trib. Di Viterbo.
:
La richiesta di Luigi Cascioli non è accettabile:
1) Luigi Cascioli non può proporre ricusazione perché egli non è persona, come si è dichiarata, ma bensì parte offesa.
2) La sua seconda denuncia è uguale alla prima.
Comunque la Corte si sente in obbligo di sottolineare la singolarità, per non dire altro, delle denuncie del Cascioli, il quale tra l’altro, ha spinto la propria impudenza fino a chiedere che si procedesse ad accertamenti tecnici finalizzati a stabilire la storicità della figura di Cristo.
La totale inammissibilità impone una pena pecuniaria al massimo della legge.
:
P.Q.M.
:
Visti gli articoli 37 e segg. c.p.p. Dichiara inammissibile la ricusazione proposta da Cascioli Luigi nei confronti del Giudice Gaetano Mautone e lo condanna al pagamento della somma di Euro 1.500 in favore della cassa delle Ammende.
Così deciso a Roma il 26/05/2005
:
L’ingiunzione di pagamento è pervenuta il 12 giugno 2006.
:
TRIBUNALE DI VITERBO
N° 633/05 REG.REC.CRED.
INVITO AL PAGAMENTO
:
Si informa che con ordinanza emessa in data 26/05/2005 Cascioli Luigi è stato condannato a pagare un’ammenda di Euro 1500 + spese di giudizio 16 = tot. 1516. La somma deve essere versata entro dieci giorni dalla notifica.
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Commento e decisione di Cascioli
:
Poiché ritengo che l’avermi sanzionato con il massimo dell’ammenda per aver chiesto accertamenti sulla figura storica di Cristo sia un vergognoso abuso di autorità contro ogni diritto di espressione e di libertà intellettuale, mi rifiuto di pagare. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” è sancito dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Gli sviluppi derivanti da questa mia decisione saranno puntualmente comunicati.
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Luigi Cascioli
tel. 0761910283
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Nella foto, il cristologo Luigi Cascioli autore del libro denuncia
La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù
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Cascioli fined: He impudently questioned the historical existence of Christ
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Judgment of the court of appeal in Rome
on the recusation of Judge Mautone
served as Luigi Cascioli the day 29/4/2005
:
THE COURT OF APPEAL IN ROME
PENAL FOURTH SECTIO
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Typeseted by the Mr. Judges:
Sir. Enzo Rivellese - Chairman
Sir. Gian paolo Fioroli - Counsellor
Sir. Dario d’Onghia - Counsellor
:
ORDINANCE
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On the recusation of luigi Cascioli in date 29/4/2005 from Cascioli Luigi towards Judge Mautone near the Court Of Viterbo.
:
The letter of request of Luigi Cascioli is not acceptable:
1) Luigi Cascioli cannot propose ricusazione because he is not person, as he is declared, but on the contrary offense departs.
2) his second denunciation is equal to the first one.
However the Court feels him in obligation to underline the singleness, not to say other, of the denunciations of the Cascioli, which besides, he has pushed his own hedlessness up to ask that he proceeded to technical ascertainments finalized to establish the historicity of the figure of Christ.
Overall inadmissibility imposes at the most a monetary punishment some lex.
for these motives. Sees the Article 37 and segg. c.p.p. It pronounces inadmissible the recusation proposed by Cascioli Luigi in the comparisons gel Judge Gaetano Mautone and it condemns him to the payment of the amount of euro 1.500 for the box of the Fines.
So definite to Rome 26/05/2005
:
The enjoynment of payment is reached June 12 th 2006.
:
COURT OF VITERBO
N° 633/05 REG.REC.CRED.
INVITE TO THE PAYMENT
:
You informs that with issued ordinance in date 26/05/2005 Cascioli Luigi has been condemned to pay a fine of € 1500 + spent of judgment € 16 = tot. 1516. The amount must be paid-up within ten days from the service of process.
:
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:
Sice I belive that have sanctioned me with tha maximun one of the fine to have asked ascertainments on the histotical figure of Christ is an abuse of authority against every right of intellectual expression and liberty, I refuse to pay. The consequential developments from this decision of mine will punnctually be communicated. The consequential developments from this decision of mine will punctually be communicated.
:
Luigi Cascioli
www.LuigiCascioli.it
tel. +39 0761910283
info@LuigiCascioli.it
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http://nochiesa.blogspot.com
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Luigi Cascioli writer of the book of accusation
The fable of Christ – Irrefutable demostration that Jesus never existed
:
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Cascioli punis: C’est une honte de mettre en doute la verité historique du Christ
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Sentence de la Cour d’Appel de Rome sur la récusation du Juge Mautone
faite par Luigi Cascioli le jour 29/04/2005
:
LA COUR D’APPEL DE ROME
QUATRIEME SECTION PENALE
:
Composée par Messieurs les Magistrats:
Dr. Enzo Rivellese - Président
Dr. Gian Paolo Fioroli - Conseiller
Dr. Dario d’Onghia - Conseiller
:
ORDONNANCE
:
Sur la récusation de Luigi Cascioli datée 29/04/2005 de Cascioli Luigi à l’égard du Juge Mautone auprès du Tribunal de Viterbo.
:
La demande de Luigi Cascioli n’est pas acceptable :
Luigi Cascioli ne peut proposer une récusation car il n’est pas personne, comme il s’est déclaré, mais plutôt partie offensée.
Sa première dénonciation est pareille à la première.
De toutes façons la Cour se sent obligée de souligner la singularité, pour ne pas dire autre chose, des dénonciations de Cascioli, lequel entre autre, a poussé la propre effronterie jusqu’au point de demander que l’on procède à des vérifications techniques ayant pour but celui d’établir l’historicité de la figure de Christ. La totale inadmissibilité impose une sanction pécuniaire au maximum de la loi.
:
P.Q.M.
:
Vus les articles 37 et suivants c.p.p. Déclare inadmissible la récusation proposée par Cascioli Luigi à l’égard du Juge Gaetano Mautone et le condamne au paiement de la somme de Euro 1.500 en faveur de la caisse des Amendes.
Ainsi a été décidé à Rome le 26/05/2005
:
L’injonction de paiement est arrivée le 12 juin 2006.
:
TRIBUNAL DE VITERBO
N° 633/05 REG.REC.CRED
INVITATION AU PAIEMENT
:
L’on informe qu’avec ordonnance émise en date 26/05/2005 Cascioli Luigi a été condamné à payer une amende de Euro 1.500 + frais de justice = tot. 1516. La somme doit etre versée dans les 10 jours successifs à la notification.
:
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::
:
Puisque je retiens que m’avoir sanctionné avec le maximum de l’ammende pour avoir demandé des verifications sur la figure historique de Christ soit un abus d’autorité contre tout droit d’expression et de liberté intellectuelle, je me refuse de payer. Les développements dérivant de cette décision que j’ai prise seront ponctuellement communiqués.
:
Luigi Cascioli
www.LuigiCascioli.it
tel. +39 0761910283
:
http://nochiesa.blogspot.com
:
Luigi Cascioli écrivain du livre-dénonciation
La fable de Christ – Irréfutable démostration de la non-existence de Jésus
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Cascioli multado: Imprudencia al preguntar sobre la historicidad de Cristo
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Sentencia del tribunal de Apelaciòn de Roma a la acusa del Juèz Mautone hecha
de Luigi Cascioli el 29/04/2005
:
LA CORTE DE APELACION DE ROMA
4ta. SECCION PENALE
:
Compuesta de los Señores Magistrados:
Presidente Dr. Enzo Rivellese
Consejero Dr. Paolo Fioroli
Consejero Dr. Dario d’Onghia
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ORDENANZA
:
A la acusa de Luigi Cascioli del 29/04/2005 en confronto del Juèz Mautone, en el Tribunale de Viterbo.
:
La peticion de Luigi Cascioli no es aceptable:
Luigi Cascioli no puede ser parte acusatoria, porque èl no es persona, como se ha declarado, màs bien es parte ofesa. La segunda denuncia es igual a la primera.
De todos modos la Corte siente la obligaciòn de subrayare la singularidad, por no decir otra cosa, de la denuncia de Cascioli, el cual entre otras cosas ha manifestado la propia impudencia fino a pedir que se procedese a un anàlisis tècnico con la finalidad de establecer la historia de la figura de cristo. La inadmisibilidad impone una pena pecuniaria con el maximo de la ley.
:
P.Q.M.
:
Visto el artìculo 37 e segg. c.p.p. Declara inadmisible la acusa propuesta de Cascioli Luigi contra el Juèz Gaetano Mautone y lo condena al pago de una multa de 1,500 Euro.
Asì deciso a Roma el 26/05/2005
:
La orden de pagamento he estada enviada el 12 junio de 2006.
:
TRIBUNALE DE VITERBO
N° 633/05 REG.REC.CRED.
INVITO AL PAGO.
:
Se informa que con la ordenanza pronunciada el 26/05/2005, Cascioli Luigi a estado condenado a pagar una multa de 1,500 euro màs gastos judiciales 16.00 euro, por un total de 1,516.00 euro. La suma debe ser depositada dentro diez dìas de recibida la notifica.
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::::::::::::::::::::::::::::::::::
:
Como retengo que el haberme sancionado con el maximo de la multa, por haber pedido una investigacion sobre la figura historica de Cristo, sea un abuso de autoridad contra el derecho de libertad de expresiòn e intelectualidad, me niego a pagar. El desarrollo derivado de la mìa decisiòn serà comunicada puntualmente.
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Luigi Cascioli
www.LuigiCascioli.it
tel. +39 0761910283
info@LuigiCascioli.it
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http://nochiesa.blogspot.com
:
Luigi Cascioli écrivain du livre-dénonciation
La fable de Christ – Irréfutable démostration de la non-existence de Jésus

domenica, luglio 02, 2006

 

Cos’è questo Dio? Io so dove è Dio, signor Joseph

Dio è ateo perché non crede in se stesso
di Ennio Montesi
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«Dov’era Dio ad Auschwitz? Dio, perché hai taciuto?» Si lamenta l’uomo dal cappuccio rosso e gonna svolazzante, come fossimo una massa di deficienti dai cervelli lobotomizzati.
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Io so perché Dio ha permesso che milioni di uomini, donne e bambini fossero uccisi e trucidati dalla Chiesa col tribunale dell’Inquisizione. Persone sbudellate, sgozzate, bruciate, torturate, annegate, strangolate, impalate, squartate, fatte e pezzi. La Chiesa del passato è la stessa del presente, la Chiesa cattolica. Dov’era Dio, signor Joseph, quando la Chiesa compiva questi olocausti disumani come la tragedia di Auschwitz? Dov’era Dio – il tuo Dio - quando con le crociate cristiane della Chiesa si sono compiuti genocidi immani, trucidando e massacrando tutto il trucidabile e il massacrabile che si parava davanti? Fatti anche questa domanda Joseph e soprattutto dacci una risposta. I nazisti hanno subìto un processo, il Processo di Norimberga, per i gravi crimini perpetrati contro l’Umanità. E sono stati giudicati.
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Perché, Joseph, la tua Chiesa non ha mai subìto un vero processo storico dinanzi all’Umanità per i massacri perpetrati nella storia? Perché Joseph? facci capire. Perché la Chiesa non è mai stata giudicata in un processo dentro un tribunale? La risposta la puoi dare subito, qui non serve interpellare Dio, ma la Chiesa che ha sede a casa tua.
:
Ti domandi, perché Dio ha taciuto per Auschwitz, sapendo bene che nessun Dio risponderà mai. Tu piuttosto rispondi: perché la Chiesa non ha mai subìto un processo storico? Su questo puoi rispondere, tu non sei Dio e non lo sarai mai, sei esattamente come tutti gli uomini e hai la bocca per parlare. Quindi dillo alla gente, dillo all’angelus, dillo alle cerimonie nelle quali ti pavoneggi, dillo in televisione, dillo attraverso i tuoi giornali, dillo in radio, di modi e canali mediatici per rispondere alla domanda ne hai. Quindi datti una mossa. E’ facile puntare il dito sugli altri per le colpe e domandare a chi non esiste del perché delle cose e dei fatti. Piuttosto punta il dito anche sulla tua Chiesa che di colpe ne ha eccome e dato che tu puoi rispondere, rispondi! Se non rispondi, Joseph, significa che la domanda che hai posto ad Auschwitz è una domanda retorica, ipocrita e demagogica che hai usato solo per rilanciare la tua dottrina, per fare una manciata in più di proseliti. Ci sarebbero da dire molte cose dei rapporti tra Nazismo e Chiesa, troppe. Dico solo che se io fossi ebreo o avessi un familiare morto nell’olocausto mi sentirei molto offeso dalla tua domanda.
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Insomma di questo Dio, che cosa ci dici Joseph? Dovresti sapere un mucchio di cose su di lui, ogni giorno ne parli come fosse tuo grande amico che frequenti assiduamente, ma non sei il solo a sapere di Dio.
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Io so dove è Dio e dove abita.
Io so perchè Dio è impotente e pusillanime dinanzi a ogni cosa.
Io so perché Dio non va a messa.
Io so qual è il mistero di questo Dio miserevole e poveraccio.
Io so perché Dio tace e se ne frega di fronte alle grandi tragedie dell’umanità.
Io so perché Dio non interviene sulle faccende dell’uomo.
Io so perché Dio lascia che gli uomini muoiano a migliaia, a milioni tra sofferenze atroci.
Io so perché Dio fa nascere bimbi malati di cancro per farli subito morire.
Io so qual è il disegno di Dio.
Io so che Dio non sa dei dogmi inventati dagli uomini.
Io so perché Dio non fa miracoli e non ha creato nulla e non saprebbe creare nulla.
Io so perché Dio non è capace di fare i cerchietti e le aste benchè gli sia stato insegnato per anni e poi ci hanno rinunciato.
Io so perché Dio lascia che la Chiesa utilizzi il suo nome per i propri interessi di soldi e di potere.
Io so perché Dio non si incazza mai e non capisce su cosa dovrebbe incazzarsi.
Io so perché Dio non scende in campo per dire come stanno le cose.
Io so perché Dio permette che un ceto sociale domini un altro ceto sociale in suo nome.
Io so perché Dio non si è mai fatto vedere benchè non abbia nulla da fare, né amici, né conoscenti, ma è sempre solo come un cane.
Io so perché Dio non sa nulla di teologia, la scienza del nulla.
Io so perché Dio non cambia nome, ma sono le teste della follia umana a cambiare.
Io so perché Dio asseconda le stupidaggini dette dagli uomini in gonna e dai volponi in sottana.
Io so perché Dio è contro la castità e la considera una cosa contro natura e depravata.
Io so perché Dio rifugge e abiura preti, vescovi, cardinali e papi.
Io so perché Dio desidera che tutti facciano sesso con felicità e piacere.
Io so perché Dio non ha nulla in contrario affinchè gay, lesbiche e transessuali vivano la loro vita.
Io so perché Dio non perdona poiché non c’è niente da perdonare.
Io so che Dio sa che il peccato è un’invenzione della Chiesa, poiché il peccato non esiste.
Io so perché il nome Dio è contenuto nella parola “odio”.
Io so perché “agnello di Dio” si può dire e altri animali no.
Io so perché Dio è razzista, anzi non lo è.
Io so perché Dio rinnega le religioni, chi le propaganda e chi le pratica.
Io so cosa pensa e vuole Dio in ogni momento.
Io so cosa farà domani Dio e cosa ha fatto ieri.
Io so che Dio è malato e vuole farsi curare con le cellule staminali embrionali, ma non può e deve morire come gli altri oppure va all’estero.
Io so che Dio apprezza il preservativo.
Io so che Dio utilizzzerebbe la pillola abortiva RU486.
Io so che Dio è gay nei giorni pari, lesbica in quelli dispari e eterosessuale al sabato e ama tutti allo stesso modo e si lascia amare con passione.
Io so perché Dio non è cannibale e non mangia carne umana.
Io so che Dio odia la confessione perché preferisce farsi i cazzi suoi.
Io so perché Dio è ateo, perchè non crede in se stesso.
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Queste cose, suvvia, le sappiamo tutti. Non c’è nulla che gli uomini in gonna sappiano di più di quanto sappiamo noi uomini normali. Quello che dicono i preti su Dio lo può dire tranquillamente chiunque, il barista, il benzinaio, l’ingegnere, l’impiegata. Le chiacchiere senza alcun fondamento fatte attorno a Dio valgono allo stesso modo delle chiacchiere fatte da me, da te e da tutti. “Dio ci ama” dice il prete. “A Dio stiamo sui coglioni” possiamo dire noi. Noi non possiamo smentire il prete su quanto - secondo lui - pensa Dio. Lo stesso vale per quanto - secondo noi - Dio sta pensando. I preti sono molto abili nei sofismi, anzi, vivono la loro vita e si intromettono nelle vite altrui con arroganza, lavorando coi sofismi imbeccati agli sprovveduti. I concetti esposti in maniera di sofismo sono difficili da identificare ma, una volta capito il sofismo, si smonta in quattro e quattr’otto.
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“Dio non esiste” ha lo stesso valore e fondatezza di “Dio esiste”. Per entrambe le affermazioni è impossibile dimostrare che rispondono al falso oppure al vero. Anche se affermare che “Dio non esiste” ha molta più razionalità ed energia che l’altra ipotesi. Basta esaminare il famoso concetto di Epicuro che dimostra la non esistenza di Dio, rimasto inconfutabile per quanto i credenti si siano accaniti per secoli cercando di smontarlo. Eccolo perfetto e inossidabile:
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“Il male esiste, quindi di due cose l’una: o Dio ne è a conoscenza o lo ignora.
1) Dio sa che il male esiste, può sopprimerlo ma non vuole... un tale Dio sarebbe crudele e perverso, dunque inammissibile.
2) Dio sa che il male esiste, vuole sopprimerlo ma non può farlo... un tale Dio sarebbe impotente, dunque inammissibile.
3) Dio non sa che il male esiste... un tale Dio sarebbe cieco ed ignorante, dunque inammissibile”.
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L’ago della ragione è indirizzato sul fatto che “Dio non esiste”. Discutere su Dio, seppure sia un argomento stimolante e intellettualmente piacevole, non si arriverà mai a nulla di fatto. Ce lo possiamo cantare, suonare e ballare senza però arrivare ad alcuna conclusione.
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Ti farò, Joseph, un’altra domanda molto importante: approfitto prima che ti dilegui. Una domanda che non ha a che fare con Dio. La domanda è su Cristo uomo.
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Joseph, potresti rispondere a questa cosa importante che sto per domandarti, così dormiremo tutti sonni tranquilli sia noi atei che i credenti, anzi soprattutto i credenti. Certamente tu Joseph saprai del caso di Luigi Cascioli, lo studioso… sì dài che ti ricordi di lui, chiedi al tuo segretario… Cascioli studiò anche in seminario dai preti… ah ecco ora ti ricordi. Dunque. Stavo dicendo Cascioli ha scritto, dopo anni di ricerche e approfonditi studi, un documento molto importante, il libro denuncia “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù”. Sì, certo, quel libro che dimostra che Gesù detto il Cristo non è mai esistito. Sì, il Cristo in carne ed ossa come lo sei tu Joseph. Bene.
Quel Cristo che la tua Chiesa propaganda, ebbene Cascioli afferma e dimostra che non è mai esistito, ma è stato inventato come fosse la favola di Pinocchio. Ora, Joseph, Cascioli potrebbe avere torto oppure ragione. Tu comunque Joseph, la Chiesa, ci vuoi dare per cortesia una prova concreta, storica, inconfutabile e ammissibile che Cristo è esistito? Non dovrebbe esserti difficile. Se è 2.000 anni che voi uomini in gonna parlate di questo Cristo, “Cristo ha detto”, “Cristo ha fatto” Cristo a destra e Cristo a manca, certamente una prova ce l’avete da qualche parte. Anzi, è curioso il fatto che non l’abbiate mai tirata fuori per mostrarla all’Umanità. E no… Joseph, lascia stare i vangeli, le scritture e la sindone e altri falsi, sai meglio di me che i vangeli non provano nulla che Cristo sia esistito. Siamo seri, non commettere l’errore di considerarci idioti. Collodi ha scritto Pinocchio, ma ciò non dimostra che è esistito un burattino trasformatosi poi in carne ed ossa. Su, Joseph, forza, consulta i tuoi gesuiti, i domenicani… Sì, vogliamo una prova che Cristo è esitito. Tutto qui. Perché dovresti sapere che questo Cascioli… anzi dovresti leggere il suo libro… ah, l’hai già letto… che ne pensi? Ti è piaciuto quindi. Di prove che Cristo non è mai esistito ce ne sono a centinaia e centinaia! Ecco perché ti chiediamo, Joseph, di tirare fuori una prova di Cristo storico. Ricordati però che la prova deve essere storica e concreta, quindi lascia perdere le chiacchiere della fede e del catechismo.
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Appello a tutti i credenti in Cristo.
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Invito tutti i credenti a togliersi questo sfizio ponendo al proprio parroco la seguente domanda esattamente così:
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Signor parroco, mi mostri per cortesia una prova concreta che Cristo è esistito storicamente. Una sola prova, ma che sia una prova concreta e storica”.
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Se il parroco comincia a sfogliare il vangelo dite tranquillamente che il vangelo non dimostra nulla e che lo può chiudere. Dite che non volete spiegazioni teologiche, ma prove concrete. Se il parroco prende tempo o attacca con argomenti nebulosi, se dice che lì, su due piedi, non si ricorda, che le prove ci sono e sono tante. Chiedetene sempre una, “una sola”, ma concreta. Mettete il parroco alle corde ed esigete la prova! Se il parroco attacca la tiritera della fede, ditegli che la fede non prova nulla. Per l’esistenza di Garibaldi o di Napoleone, non serve la fede: sono esistiti con tanto di prove inconfutabili. Se i parroci, cari credenti, non vi danno una prova dell’esistenza di Cristo, significa che vi hanno preso per il culo. Vi hanno indotto a credere a un personaggio mai esistito, a una favola, a cui molti hanno dedicato, non di rado, una bella fetta della propria vita e molto altro.
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Attendiamo, Joseph, che la prova dell’esistenza di Cristo venga esibita all’umanità. In quella occasione richiederemo una Commissione internazionale di esperti. Credenti e atei attendono.
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Nella foto, lo scrittore Ennio Montesi, autore di “L’uomo a metà” (Il Ventaglio Editore, 1986 esaurito), “Meloe” (Alfredo Guida Editore, 1995).
Autore di soggetti per il cinema e la televisione. “Racconti per non impazzire” sono stati scritti su richiesta di Federico Fellini. Egli ebbe uno scambio epistolare con lo scrittore statunitense Henry Roth. Roth il quale scrisse e dedicò a Montesi il racconto "Prose-writer’s Threnody". Il carteggio, valutato dalla migliore critica internazionale come rilevante evento letterario, è stato recensito e discusso su testate giornalistiche europee ed americane. American Jewish Historical Society, New York:
http://www.cjh.org/nhprc/HenryRoth02.html
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What is this God? I know where is God, mister Joseph
God is atheist because he doesn’t believe in himself
by Ennio Montesi
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«Where was God at Auschwitz? Oh. Lord, why were you silent?» The man with the red hood and flapping shirt is complaining, as if we were a mass of idiots with lobotomized brains.
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I know why God allowed millions of men, women and children to be killed and slaughtered by the Church with the tribunal of Inquisition. Persons disembowelled, butchered, burnt, tortured, drowned, strangled, impaled, quartered, cut up. The Church of the past is the same of the Church of today, the Catholic Church. Where was God, mister Joseph, when the Church committed these inhuman holocausts such as the tragedy of Auschwitz? Where was God – your God – when with the Christian crusades of the Church enormous genocides have been committed, slaughtering and massacring everything that was possible to slaughter and massacre? Put yourself also this question Joseph and above all give us an answer. The Nazi underwent a process, the Process of Norimberga, for the grievous crimes perpetrated against Mankind. And they have been judged.
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Why, Joseph, your Church has never undergone a historical process for the massacres accomplished along the centuries? Why Joseph? Let us understand. Why the Church has never been judged in a process in a tribunal? You can give the answer at once, here we don’t need to ask God, but the Church that has a seat in your house.
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You ask yourself, Why God was silent for Auschwitz, but you know that no God will answer. You must answer: why the Church has never undergone a historical process ? You can answer of that, you aren’t God and will never be, you are exactly like all men and you have a mouth to speak up. Do, tell people, say that at the angelus, say that at the cerimonies in which you boast, say it on TV, say that on your newspapers, on the radio, you have plenty of media to answer to this question. Hurry up. It is easy to point at other people for their mistakes and ask somebody who doesn’t exist the reason of things and events. Point your finger also at your Church that is guilty, sure, and as you can answer, answer! If you won’t, Joseph, it means that the question you put at Auschwitz is only rhetoric, hypocrisy and demagogy you used to relaunch your doctrine, to capture a bunch of proselytes. A lot of things could be said about the relationship between The Nazism and the Church, too many. I only say that if I were a Jew or if I had a relative who died in the holocaust, I would feel deeply offended for your question.
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So, what do you say, Joseph, about this God? You should know lots of things about, every day you talk of him as if he was a great friend of yours you meet regularly, but you aren’t the only one to know about him.
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I know where God is and where he lives.
Io know why he is impotent and vile confronted with everything.
I know why he doesn’t go to the mess.
I know which is the mystery of this poor and miserable God.
I know why God keeps silent and doesn’t care of the great tragedies of Mankind.
I know why he doesn’t intervene in men’s affairs.
I know why God let men die in thousands, in a millions among terrible sufferings.
I know why God let children be born with cancer and die soon after.
I know what id God’s design.
I know that God doesn’t know anything about the dogmas men invented.
I know why God doesn’t make miracles and has created anything and wouldn’t be able to create anything.
I know why God isn’t able to write even if he has been taught for ages and after they gave up.
I know why God let his Church use his name out for money and power.
I know why God is never angry and doesn’t understand why he should be.
I know why he doesn’t step in to say how things are.
I know why God allows a social class dominate on another in his name.
I know why God has never been seen even if he has nothing to do, no friends, no acquaintance, always all alone.
I know why God knows nothing about theology, the science of the nothing.
I know why God doesn’t change his name, it is only the heads of human madness that change.
I know why God indulges the sillinesses men say , men who wear a skirt and foxes with cassock.
I know why God is against chastity and considers it a depraved thing against nature.
I know why God avoids and escapes priests, bishops, cardinals and popes.
I know why God wishes everybody makes sex with happiness and pleasure .
I know why God has nothing to say against gays, lesbians and transsexuals and them to live their life.
I know why God doesn’t forgive as there is nothing to forgive.
I know that God knows sin is an invention of the Church, as sin doesn’t exist.
I know why God ‘s name is inside the word hate.
I know why “lamb of God” can be said but not for other animals.
I know why God is racist, no he isn’t.
I know why God denies religions, those who spread and practice them.
I know what God thinks and wants in any moment.
I know what God will do tomorrow and what did yesterday.
I know that God is sick and wishes to be cured with embryo staminal cells, but he can’t and must die like the others or he goes abroad.
I know that God appreciate the condom.
Io know that God would use the abortion pill RU486.
I know that God is a gay in pair week days and lesbian in odd ones and heterosexual on Saturdays and he loves everybody in the same way and he allows to be loved with passion.
I know why God isn’t a cannibal and doesn’t eat human flesh.
I know that God hates the confession because he doesn’t intrude in others’ affairs.
I know why God i san atheist, because he doesn’t believe in himself.
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Everyone knows such things. There is nothing that men with skirts know better than normal men. What priests say about God can be said by anyone, the barman, the filling station attendant, the engineer, the clerk. The chats without a base about God have the same value of my, your, everybody’s chats. “God loves us” says the priest. “God gets on our tits” we can say. We can’t give the lie to the priest about what - according to him – God thinks. The same is for what – according to us – God is thinking. Priests are very skilful in sophism, even more, they live their life and intrude in others’ life with arrogance, working with cue reasoning to inexpert people. Concepts expressed in a sophist way are difficult to identify but, once you have understood the sophism, you can dismantle that soon.
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“God doesn’t exist” has the same value and ground of “God exists”. Both sentences can’t be said true or false. Even if saying “God exists” has much more rationality and energy than the other hypothesis. It is necessary to analyze Epicure’s concept that demonstrates the non-existence of God. It remained irrefutable although the believers have been trying hard for ages to dismantle it. Here it is, perfect and tough:
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“Evil exists, so between two things one: or God knows or he ignores.
1) God knows that evil exists, he can erase it but he doesn’t want to... such a God would be cruel and perverse, therefore we couldn’t admit that.
2) God knows that evil exists, he wants to erase it but he can’t do that... such a God would be impotent, therefore we couldn’t admit that.
3) God doesn’t know that evil exists... such a God would be blind and ignorant, therefore we couldn’t admit that.
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The needle of reason is addressed toward the fact that “God doesn’t exist”. Debating about God, even if it is a pleasant argument from the intellectual point of view, we won’t reach any point. We may sing, play and dance but we won’t reach any conclusion.
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I will ask you, Joseph, another question very important: I take the opportunity before you escape. A question that concerns God. The question is about Christ as a man.
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Joseph, could you answer this important thing I am asking you, so we will have peaceful sleeps, both we as atheist and the believers, most than all the believers. Sure you know Joseph about the case of Cascioli, the scholar… yes, you remember him, ask your secretary… Cascioli studied also in a priest seminary… here you remember. Well. I was saying that Cascioli has written, after years of researches and deep studies, a very important document, the book of denounce “The fable of Christ – Irrefutable demonstration that Jesus never existed”. Yes, sure, that book which demonstrates that Jesus, called Christ, never existed. Yes, Christ in the flesh the way you are Joseph. Well. That Christ that your Church boosts, well Cascioli states and demonstrates that he has never existed, but he has been invented like the fable of Pinocchio. Now, Joseph, Cascioli could be wrong or right. But you Joseph, the Church would you give us please a proof concrete, historical, irrefutable and acceptable that Christ has existed? That wouldn’t be difficult. It is a long time, 2.000 years, you men with a skirt talk about this Christ, “Christ said”, “Christ did” Christ here and there, somewhere you will have a proof. But it is curious the fact that you have never showed it to Mankind… No, Joseph, let out the Gospel, the scriptures and the holy shroud and other false things, you know better than me that the Gospel can’t demonstrate that Christ existed. Let’s be serious, don’t make the mistake to consider us idiot. Collodi wrote Pinocchio, but that doesn’t prove that a puppet that became a man existed. Joseph, come on, consult your Jesuits, your Dominicans… Yes, we want a proof that Christ existed. Nothing more. You should know that this Cascioli…or better you should read his book… ah, you have already read it… what do you think about that? Did you like it, didn’t you? There are hundreds and hundreds proofs that Christ never existed! That’s why we are asking you, Joseph, to take out a proof of a historical Christ. But remember that the proof must be historical and concrete, so forget the chats of faith and of catechism.
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Appeal to all believers in Christ.
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I invite all the believers to satisfy a whim asking one’s parish priest the following question , exactly like this:
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“Dear parish priest, show me please a concrete proof that Christ existed historically. Only a proof, but concrete and historical”.
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If the parish priest starts opening the Gospel, say very calmly that the Gospel doesn’t demonstrate anything and that he can close it. Say that you don’t want theological explanations, but concrete proofs. If the priest takes time or starts with smoky arguments, if he says that on the spot, he can’t remember , that there are lots of proofs. Ask for one, “just one”, but concrete. Get him on the ropes and ask for the proof! If the priest starts with the rigmarole of the faith, tell him that the faith doesn’t prove anything. As for the existence of Garibaldi or of Napoleon, we don’t need the faith: they existed and we have irrefutable proofs. If the parish priests, dear believers, don’t give you a proof upon the existence of Christ, that means they have cheated you. They have pushed you to believe in a person who never existed, in a fable, to which many people have devoted, quite often, a great deal of their life and much more.
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We are waiting, Joseph, for the proof of the existence of Christ to be shown to mankind. In that occasion we will ask for an international Commission of experts. Believers and atheists are waiting.
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Ennio Montesi
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In the picture, the writer Ennio Montesi, author of “ L’uomo a metà” - “Half Man" (Il Ventaglio Ed. 1986 sold out), “Meloe” (Alfredo Guida Editore, 1995).
http://www.unilibro.it/find_buy/product.asp?sku=30268&idaff=jhxzajqrugcd
Author of subjects for cinema and television. “Racconti per non impazzire” (“ Tales not to become mad”) have been written upon request by Federico Fellini. He has been exchanging letters with the American writer Henry Roth. Roth who wrote and dedicated to Montesi the short story "Prose-writer’s Threnody". The epistolary, considered by the best international critics as a relevant literary event, has been reviewed and debated on European and American newspapers and reviews. American Jewish Historical Society, New York:
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but the article must be reproduced integrally, with the same title,
And quoting the name of the author together with these words.
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