paypal
Nome:
Località: Italy
Links
archives
axteismo

venerdì, giugno 30, 2006

 

Una, nessuna, centomila sétte e religioni

Motore di ricerca critico sulle sétte
:
:
I meandri delle superstizioni sono infiniti. Con questo motore di ricerca è possibile sapere molto sui fenomeni “sétte” e “religioni” anche se le principali religioni sembrano essere trattate in maniera marginale. Chissà perché? Noi abbiamo provato con “cattolicesimo” e “cristianesimo”… ma provate da voi… ce ne sono per tutti i gusti e con infinite sorprese.

lunedì, giugno 26, 2006

 

Riappropriamoci della nostra identità di esseri umani pensanti

di Fabio Milani
:
Testimonianza
:
Nella seconda metà degli anni ’60, nascere in una piccola cittadina di provincia da genitori di cultura media significava nella pressoché totalità dei casi, essere battezzati e crescere secondo i dogmi e la morale imposti dalla Chiesa Cattolica. Le condizioni economiche non particolarmente agiate di un’Italia ancora in fase di sviluppo da boom economico, non permettevano ad un genitore di potersi assentare dal lavoro per poter seguire la prole, tanto meno di poter ricorrere a strutture private di taglio laico che potessero assicurare ai propri figli un’adeguata sistemazione durante le ore lavorative, non essendo a quel tempo, ancora particolarmente sviluppati i sevizi sociali statali (che comunque non sempre, anzi quasi mai riuscivano a mantenere la propria identità distaccata da un’impostazione di tipo cattolico). Per questo si ricorreva all’ausilio di strutture ed associazioni di taglio religioso, dove chiaramente gli ospiti venivano “formati” secondo i rigidi dettami delle leggi “divine” ed adeguatamente indottrinati.
:
Questo, in linea di massima, è il quadro generale della mia infanzia, tutt’altro che infelice, ma decisamente significativo per quanto concerne la mia formazione psicologico-culturale. Per mia fortuna a quel tempo lo sviluppo anche a livello urbanistico delle città come quella in cui sono nato permettevano ancora ai bambini, ragazzi ed adolescenti di poter giocare nelle strade o nei cortili senza dover necessariamente ricorrere a strutture rigidamente organizzate come collegi o oratori. Pertanto, esclusi i tre anni di asilo dalle suore (soggiorno peraltro abbastanza scioccante, dove l’amore predicato contrastava palesemente con i metodi repressivi piuttosto “fisici” utilizzati), mi sono sempre ritrovato a giocare per strada con i miei coetanei, senza dover subìre l’indottrinamento forzato imposto dalle regole di convivenza dettate dagli oratori durante gli anni che vengono reputati più “pericolosi” per quello che riguarda il condizionamento (tra i 5 e i 10).
:
A proposito dei metodi discutibili utilizzati dalle suore mi ricordo ancora oggi come un mio sfortunato compagno di asilo fosse stato legato alla sedia per mezza giornata perché troppo vivace o di un altro al quale fu incollata sulla propria lingua una finta lingua di carta colorata rossa, perché colpevole di aver parlato troppo o quell’altro al quale furono fatti mangiare dei gessetti da lavagna per essersi permesso di utilizzarli senza il consenso delle “sorelle”. Nonostante tutto era logico che la cultura Cattolica avrebbe per un periodo avuto la meglio su di me, anche se, per mia fortuna e senza una apparente spiegazione logica, ho sempre vissuto il tutto con un certo senso di imbarazzo o quantomeno di disagio rispetto a quanto mi si voleva far credere. Dopotutto io non ho mai provato nessun trasporto mistico verso una qualunque divinità, non provavo nessuna delle sensazioni che mi si diceva avrei dovuto provare, non sentivo nulla di particolare succedere in me ed uscivo dalle funzioni, dagli esercizi spirituali imposti, dalle novene e dalle Messe, esattamente nello stesso modo in cui ero entrato, non mi sentivo assolutamente purificato dalle confessioni, durante le quali tra l’altro non mi sono mai nemmeno sognato di raccontare le mie vicende più intime (e perchè mai avrei dovuto?). Tutto questo in effetti iniziava a far nascere in me dei forti dubbi e a formare il mio carattere da contestatore che mi avrebbe accompagnato da quel momento in poi. Ma per il momento la grande cappa Cattolica continuava a pesare su di me tant’é che dai 13 anni in poi iniziai a frequentare assiduamente l’oratorio, non tanto per convinzione ma quanto per mantenere le amicizie che iniziavano a frequentarlo o i compagni di scuola che lo avevano sempre frequentato e che io non vedevo se non durante le lezioni proprio a causa della mia assenza da certi luoghi. Questa frequentazione durò inspiegabilmente (alla luce della mia attuale condizione atea) diversi anni, divenendo sempre più solida, alimentata da un mio interesse per la musica che riuscivo a coltivare all’interno del gruppo in maniera abbastanza soddisfacente.
:
Nonostante questo coinvolgimento piuttosto marcato, la mi vena contestatrice non si placava e continuavo a pormi dei dubbi che non venivano minimamente dissipati nel momento in cui azzardavo delle richieste di chiarimenti ai sacerdoti con i quali ero in stretto contatto. Anzi, il tutto si faceva sempre più nebuloso a causa delle risposte letteralmente evasive e fuorvianti che rimandavano le ragioni dei miei dubbi a discorsi basati sulla fede (cieca) e sul “ perdere la corretta via”. Il lato dolente di tutto ciò era particolarmente rappresentato dal fatto che purtroppo i miei compagni erano pressoché totalmente schierati dalla parte della Chiesa ed iniziavano a vedermi un po’ come la pecora nera del gruppo, il contestatore, quello “strano”, mentre io vedevo crescere dentro di loro il tarlo del senso di colpa, che li rendeva lentamente ma incessantemente schiavi della morale distorta alla quale facevano continuo riferimento ed alla quale venivano costantemente richiamati.
:
Non ci volle molto per farmi sentire completamente fuori luogo, disadattato e se in un primo momento questa condizione di “outsider” poteva anche essere fonte di una piacevole sensazione di non appartenenza ad una filosofia nella quale non mi riconoscevo, presto divenne causa di disagio, di inadeguatezza e senso di rifiuto da parte degli altri (alla faccia dell’amore fraterno incondizionato). Chiaramente per me sarebbe stato masochista e ipocrita continuare a frequentare la Chiesa e le sue contraddizioni.
:
Così non fu per molti altri, purtroppo.
:
Nell’età adulta, cambiate le amicizie e gli ambienti, sono comunque rimasto in contatto con alcune persone che ho continuato a reputare valide al di là delle proprie convinzioni religiose e devo dire che ho tristemente avuto modo di verificare che quanto da me percepito e temuto si era palesemente manifestato. Il senso di colpa aveva lavorato profondamente ed il risultato di questo lavoro era adesso sotto i miei occhi: coppie forzatamente legate tra loro da vincoli tutt’altro che sentimentali, sessuofobia diffusa, cure psichiatriche e/o psicoterapeutiche votate all’eliminazione di sindromi scaturite da repressioni di varia natura, rapporti sentimentali devastati dal fanatismo religioso.
“Eppure”- continuo a domandarmi – “sono persone intelligenti, hanno una certa cultura, quasi tutte hanno avuto modo di beneficiare di una preparazione universitaria ed hanno successo in campo professionale. Come fanno a non capire? Come fanno a considerare infallibile un uomo che si permette di giudicare con frasi razziste la qualità dell’amore, che opera distinzioni tra i sessi, che si domanda - egli stesso, capo della Chiesa - dov’era il suo Dio mentre la Chiesa stessa chiudeva gli occhi davanti agli stermini dell’olocausto? Come fanno a non capire che una persona alla quale è stata data una gigantesca valenza comunicativa non si può e non si deve permettere di lanciare dei messaggi minacciosi contro l’uso dei profilattici? Come fanno a non comprendere che sono azioni che vanno contro la stessa morale che pretenderebbero di insegnarci?”
:
Purtroppo il triste segreto che cela la risposta a questa domanda è da trovare nei meandri dell’inconscio, in quella parte di noi che viene malamente condizionata in un’età nella quale siamo pressoché indifesi ed assorbiamo come spugne le imposizioni impartite attraverso violenze psicologiche perpetrate da chi si professa fonte di libertà, baluardo del bene, amore e comprensione.
:
Possiamo reagire, dobbiamo reagire, riappropriarci della nostra identità di esseri umani pensanti.
:
:
Nella foto, l’artista Fabio Milani
:

 

Per liberare l'Italia dall'oscurantismo della Chiesa cattolica

"Se volete veramente liberare l'Italia dall'oppressione di un oscurantismo che le impedisce lo sviluppo sociale, votate sempre il contrario di come vorrebbe la Chiesa".
:
Luigi Cascioli

venerdì, giugno 23, 2006

 

L'Europa e la difesa della libertà di stampa sul caso Maometto

Ovvero come continuare a prendere per il culo il mondo
di Paolo Teobaldelli
:
"Pensate che il genio sia così stupido
da non rendersi conto di essere tale?
"
Chen-Ghe Va-ra, filosofo guerriero, XXI sec.
:
Come al solito i cattivi musulmani disturbano la pace del mondo, bisognerà sicuramente lanciarsi in un'altra crociata, in una ennesima operazione di giustizia e fratellanza cristiano-cattolica, per il Bene, in nome di Dio, operazioni di "Liberazione" come l'invasione dell'Iraq, si per la libertà e per aiutare le popolazioni, come fu la conquista di Gerusalemme nel 1099, piena di amore cristiano, come ci racconta lo storico arabo Ibn-al Athir (1160-1233):
:
"La popolazione fu passata a fil di spada [...] Dalla Roccia [la roccia dalla quale secondo la religione islamica Maometto sarebbe asceso al cielo dove sorgeva la Moschea di Omar chiamata appunto la Roccia, ndr ] depredarono più di quaranta candelabri d'argento, ognuno del peso di tremilaseicento dramme, e un gran lampadario d'argento del peso di quaranta libbre siriane, e dei candelabri più piccoli centocinquanta d'argento, e più di venti d'oro, con altre innumerevoli prede.
I profughi di Siria arrivarono a Baghdad nel mese di ramadan [...] e tennero nella Cancelleria califfale un discorso che fece piangere gli occhi e addolorò i cuori. Il venerdì vennero alla Moschea Cattedrale, e chiesero aiuto, piansero e fecero piangere, narrando quel che i Musulmani avevan sofferto in quella città santa: uomini uccisi, donne e bambini prigionieri, averi depredati (in Gabrieli: 1969)".
:
Ecco che la cristianità portatrice del Bene assoluto, nella sua nuova accezione, di Democrazia ritorna ancora in quei luoghi per fare del bene. Poi la pubblicazione delle caricature di Maometto sarebbe il risultato, secondo i paladini nostrani¸ di un diritto esistente nelle democrazie, quello della libertà di stampa, insomma sarebbe il segno di una civiltà superiore. Bene, allora vediamo di analizzare lo stato di questa presupposta libertà superiore.
:
1. La libertà di stampa nelle democrazie occidentali: un'esperienza personale.
:
Nel 1994 iniziai un dottorato in Linguistica e Comunicazione in Germania, e per la grande passione per il giornalismo coltivata sin da piccino, nel 1995 riuscii a superare l'esame di ammissione al corso di Laurea in Giornalismo (a numero chiuso) alla Facoltà di Macerata. Purtroppo come scoprii era un corso fantasma, per prendere un doppio stipendio, la maggior parte delle volte si aspettava i professori che puntualmente non si presentavano a lezione. Il corso fu successivamente chiuso dal Ministero. Così iniziai come giornalista free-lance lanciandomi in Internet che avevo dal 94' iniziato a studiare e ad usare per la ricerca (con tecnologia Unix, ancora non c'era il browser grafico e si navigava con monitor nero e scrivendo i comandi). Nel tardo 96' finalmente Internet arriva anche in Italia e con la nuova interfaccia grafica. Mi iscrissi alla Città Invisibile, una delle prime comunità virtuali con sede a Bologna (piena zeppa di occhettiani borgo-comunisti ma non solo) e ad entrare nella redazione del giornale telematico. Ricordo che non avevo ancora neanche provato a scrivere qualcosa quando successe il fattaccio. Una giovane giornalista free-lance di cui ricordo solo il nome (Marina) scrisse un articolo di denuncia dell'operato delle forze di sicurezza inglesi che avevano arrestato in Irlanda una sospetta terrorista dell'IRA che era incinta, e le avevano addirittura praticato la perquisizione vaginale, rischiando così di farla abortire. Insomma l'articolo aveva tutte le sacrosante ragioni, si trattava di una aperta violazione dei diritti umani, ma venne bocciato da personaggi nella redazione molto credibili (soprattutto da un certo tizio di cui non ricordo il nome ma che seppi poi aveva lavorato come PR per De Michelis, l'avanzo di balera protagonista di un certo periodo della politica italiana, di cui sicuramente ricorderete). A loro detta l'articolo era stilisticamente di basso livello, e ortograficamente incerto. Insomma si giustificava la bocciatura con la grammatica. Così capii che qualcosa non andava in quella redazione e lasciai la Città Invisibile (di cui non ho la più pallida idea cosa poi sia stato).
La stessa Marina, di cui avevo difeso inutilmente l'articolo, mi consigliò di provare con Giornale Italia, un quotidiano telematico con sede a Udine, con il quale ella collaborava. Io che mi dilettavo tutto il giorno fra Husserl, psicologia cognitiva e cibernetica di secondo ordine, trovavo sfogo e relax leggendo agenzie telematiche di mezzo mondo, quali la ATS (Arm The Spirit) canadese, quella ecuadoregna dell'Amarc, una agenzia curdo-turca (comunista) di cui non mi ricordo molto bene il nome ma penso fosse qualcosa come kurtulus, ecc., e avevo scoperto che in esse si parlava di cose successe in Italia ma sconosciute persino, chissà come mai, alla giustizia italiana. C'erano i nomi di esecutori della strage di Bologna, delle relazioni con CIA e Sisde di Ali Agca (quello che sparò al Papa), dei corsi frequentati da neofascisti italiani (quali Giannettini) e pagati dallo Stato Italiano alla famigerata Escuela de Las Americas, corsi del tipo come attuare un colpo di stato in un paese europeo, e via di seguito. Poi conobbi sempre via Internet lo scrittore americano William Blum, allora sconosciuto, e comprai il suo libro Killing Hope, anche lì notizie impressionanti mai lette da nessuna parte eppure pubbliche e documentate. Bisognava rimediare alla lacuna, pensai.
Così proposi al direttore del giornale, Fabio Folisi, di collaborare al quotidiano e partimmo. Ricordo era il 97' e feci i primi due articoli sulla serie The Dark Alliance di Gary Webb, pubblicata sul quotidiano californiano Mercury News di S. Francisco, la quale introduceva seri argomenti e prove sulla relazione fra smercio di eroina e cocaina nella Baia di Los Angeles, gestita attraverso canali militari atlantici e CIA, il cui ricavato andava a favore della CONTRA (la guerra clandestina operata in Nicaragua contro i Sandinisti di Ortega eletti democraticamente dal popolo) o nelle tasche del terrorismo anticubano a Miami.
Poi continuai con articoli sulla dittatura bianca di Fujimori e Montesinos in Perù (uno speciale inchiesta sul Perù venne pubblicato anche da Rebelion), sulle torture ivi effettuate (ad es. il caso di Lori Berenson) e così via. Iniziai a ricevere e-mail piene di virus, ma la mia dimestichezza con il mezzo informatico mi permetteva di ovviare ai problemi nel giro di una mezza giornata e di rimettermi così al lavoro prontamente. Il giornale cresceva, ed era passato dai 1500 lettori al giorno a punte di 6-7000, ed il direttore era entusiasta.
Facevo articoli anche di cultura, sui poeti della guerra di Spagna, su Tina Modotti, la fotografa italiana (friulana) conosciuta in tutto il mondo tranne che in Italia perchè comunista, ma l'apice fu la notiza della denuncia del governo cubano all'ONU contro gli USA per guerra biologica. Essi infatti con aereo risultato registrato allo State Department in florida (se non ricordo male), avevano sparso uova di cavallette del tipo africano voracissimo, laddove a CUBA c'erano piantagioni di grano con il risultato di distruggerne decine e decine di ettari.
Il giorno seguente il direttore del giornale mi dice che gli avevano telefonato dall'ANSA, che gli avevano chiesto informazioni su come era riuscito ad avere una notizia che neanche loro avevano ma che era stata confermata essere veritiera. Il direttore aveva dunque parlato loro di me. Alcuni giorni dopo il giornale venne chiuso con una stupida scusa, e il direttore mi scrisse una e-mail dicendomi di non mandare articoli fino a nuovo ordine perchè doveva andare dall'Ordine locale dei giornalisti per risolvere la questione. Dopo un paio di giorni o tre il giornale riaprii e il direttore mi avverti che potevo ricominciare a scrivere. Gli mandai il mio articolo e me lo ritrovai pubblicato sul giornale completamente tagliato dei punti salienti della notizia, cioè censurato!! Prima il direttore non mi spostava neanche una virgola.
Così dovetti rinunciare (e seppi poi che il giornalista Gary Webb del Mercury News era intanto stato licenziato) e iniziavo a capire l'enorme pagliacciata messa in atto dai giornali e dai media, tra le quali la famosa infamia dei campi di concentramento serbi e lo stupro etnico in Bosnia. Feci, da ricercatore universitario me la cavavo bene con il gopher e telnet (due strumenti utilissimi per la ricerca che sono venuti meno in seguito alla svolta commerciale, e meno pericolosa, di Internet), una ricerca e scoprii molte cose, tra le quali ad esempio l'operato della Ruder & Finn, l'agenzia di comunicazione che gestiva la propaganda sulla Croazia e Bosnia per conto della CIA. Inviai un resoconto al Manifesto, conservo ancora la copia del fax (tra le mie cose rimaste in Italia, credo fosse il 98'), ma chi volete potesse credere ad un giovane dottorando senza storia, che urla con flebile voce contro le strombazzanti campane dell'informazione libera?
Così mi misero a tacere, non scrivevo più per nessuno giornale, e l'anno seguente debuttai piuttosto come filosofo pubblicando alcuni articoli su riviste di prestigio internazionale. Però continuavo ad informarmi. Un giorno mentre a casa pranzavo (era sempre il 98' credo) vedo sul telegiornale la notizia di un incidente in una fabbrica di prodotti chimici in Turchia, si parlava addirittura di una piccola nube tossica che si era sprigionata, per cui era stato necessario evacuare la zona. Incuriosito, mi recai nel mio studio e scaricai la posta, ogni giorno ricevevo alcuni megabyte di notizie da tutto il mondo; aprii quelle dell'agenzia curdo-turca, e infatti trovai la notizia della nube tossica, dove però non si parlava di una fabbrica di prodotti chimici. Con stupore vidi che c'era il resoconto completo di un'operazione militare eseguita dal Partito Comunista Curdo (PKK che poi in Italia veniva e viene tradotto da tutti come Partito dei Lavoratori Curdi, chissà perche?! Non ci sono mica tante fabbriche da quelle parti!?) ai danni di una fabbrica di armi chimiche dell'esercito, le stesse utilizzate in barba alla convenzione di Ginevra contro villaggi curdi nel sud della Turchia.
Beh, insomma se io avevo nel mio computer tutto il resoconto completo dell'operazione, come mai la RAI non ne accennava neanche? È possibile, pensai, che essi non avessero sottomano tra le varie agenzie qualcuna che parlasse dei curdi e delll'operazione? E che dire della denuncia del governo cubano all'ONU dell'anno prima che l'ANSA diceva di non avere? Come è possibile? Mi sembra abbastanza incredibile. Incompetenti o furbi? Così decisi di iniziare a raccogliere materiale per un futuro libro sulla comunicazione di massa e sulla propaganda (che purtroppo però non mi hanno ancora lasciato scrivere).
Intanto l'Università mi rifiutava uno stipendio per il Dottorato e dovevo lavorare di notte alle presse di una locale fabbrica metalmeccanica per mantenermi. Ma anche nelle fabbriche iniziò a mettermisi male, mi licenziavano dopo un mese appena e non capivo perchè, lavoravo meglio di tanti altri, fino a quando il padrone di un'azienda che era lo zio di un'amica, mi raccontò licenziandomi anche lui, che era costretto a farlo perchè aveva ricevuto la visita di due signori in borghese dalla Questura; gli avevano consigliato di licenziarmi se non voleva avere problemi con la ditta.
:
Vi confesso che l'unica mia grande amarezza ad oggi rimane ancora il fatto che persino i compagni e gli amici più stretti si rifiutarono di credermi.
:
Così, non sto a raccontarvi le ulteriori e mille peripezie, ma taglio e concludo dicendo che alla fine sono dovuto correre in esilio in Jugoslavia e abbastanza alla svelta; è solo grazie a jugo-info (la mailing list dell'Associazione Jugoslavia www.cnj.it ) e a Resistenze che ho potuto finalmente pubblicare qualche articolo sulla propaganda che avevo in testa dal lontano 1997.
:
Ecco, questa è la mia esperienza personale della famosa libertà di stampa tirata in ballo da alcuni esponenti politici europei (guarda caso vicini al fascismo bianco e alla massoneria) in difesa dei giornali che hanno pubblicato le vergognose caricature di Maometto.
:
Beh, allora che ne dite di questa presupposta civiltà superiore?
:
2. Ancora alcune questioni fondamentali sulla Libertà di Stampa in occidente.
:
Ma a ben vedere sono molte o troppe le omissioni e lacune di questi liberi organi di stampa.
:
Insomma se uno va a guardare nel dettaglio non si sa perchè ma tale presupposta libertà assomiglia a quella di una radio che si definisce ugualmente libera, cioè radio Free Europe, ovvero radio Europa Libera, peccato che il suo editore sia la CIA. Insomma se è la CIA a decidere cosa è libero e cosa no allora abbiamo capito tutti di cosa si tratta.
:
E in effetti come spiegarsi che questa libertà di stampa si accanisce su cose volgari, insultanti e di cattivo gusto (come le caricature di Maometto) e/o insignificanti come le varie copule della tale o tal'altra attricetta o delle marche di scarpe o di camicie preferite dal tale o tal'altro VIP e tralascia fatti importantissimi per la sicurezza e la pace nel mondo?
:
Ad esempio durante la prima guerra del Golfo (1990) ci hanno mostrato il cormorano sporco di petrolio della Patagonia spacciandolo per iracheno, vittima della cattiveria di Saddam Hussein. Ora che sappiamo che mai sono esistiti Cormorani in Iraq e che il video del cormorano era immagine di repertorio di un disastro petrolifero di un paio di anni prima avvenuto in Patagonia (vedi Mattelart: 1991), dove appunto vivono cormorani, perchè nessuno si presenta sui giornali o sulle tivù a spiegarci che siamo stati tutti quanti presi per il (scusate la caduta di stile) culo?
:
Tanto più che il supposto cattivo dittatore si trova attualmente in prigione e i suoi carcerieri sono gli eroici paladini della libertà di stampa?
:
E che dire della famosa battaglia stragista a Timisoara in occasione della caduta del regime di Ceausescu? Anche quella una bufala, ma nessuno ne parla. E che dire del bombardamento di zone popolose di Panama da parte USA, che avrebbero causato la morte in 15 minuti circa di 3000 civili e nessuno lo sa semplicemente perchè nessuno ne scrive o ne parla sui media? E che dire del bombardamento eroico dei marines di una divisione irachena (1990) che si sta ritirando pacificamente e volontariamente come da accordi verso Bassora e che viene colpita alle spalle e annientata? Forse addirittura con mini-atomiche (vedi il bellissimo ma tragico documentario di Werner Herzog Apocalypse in the Desert)?
:
E perchè nessuno parla dei cinque cubani che si erano infiltrati nella rete di terroristi fascisti (esiliati cubani) di Posada Carilles a Miami, i quali godono dell'aiuto dello State Department e della CIA? questi 5 eroi cubani da 7 anni stanno in prigione negli USA rei soltanto di aver eroicamente messo a repentaglio la propria vita per combattere il terrorismo. Perchè nessuno ne parla all'opinione pubblica? Perchè il terrorismo finanziato dalla CIA non viene mai coperto dalle agenzie o dai giornali o dai media? Forse perchè esso è e deve rimanere libero?!
:
E che dire della Gladio? Neanche una parola! E delle proteste dei parenti delle vittime della strage di Bologna di fronte all'ipocrisia dei rappresentanti dello Stato Italiano che commemorano la strage senza neanche pensare piuttosto a declassificare i numerosi documenti coperti da segreto di stato che renderebbero tutto più comprensibile? Proteste attaccate da quasi tutti i giornali ed i media come un atto di inciviltà.
:
Allora si comincia forse a delineare il quadro che permette di capire il tutto: mettere le bombe per la CIA è uno sport libero e diffuso e ben remunerato, mentre protestare per le tragiche conseguenze di tali bombe, è nient'altro che una rozza e incivile abitudine popolare. Dunque o popolo suvvia liberatevi di tali rozzi costumi! Altrimenti poi vi liberano loro!
:
E mi raccomando, leggete solo i giornali liberi, ovvero leggete solo di come continuare a prendere per il culo il mondo!
:
Paolo Teobaldelli
drpateo@yahoo.fr
drpateo@gmail.com
Ph.D. in Semiotics and Communication Theory
Buenos Aires, Argentina
:
Bibliografia:
- BLUM, W., 1995 Killing Hope, U.S. Military and CIA Interventions since World War II, Common Courage Press, Monroe, Maine.
- GABRIELI, F. 1969 Storici arabi delle crociate, Einaudi, Torino.
- MATTELART, A., 1991 La communication-monde: Histoire des idées et des stratégies, La Découverte, Paris.
:
Nella foto, lo scrittore giornalista Paolo Teobaldelli
:
Fonte:

giovedì, giugno 22, 2006

 

Democrazia malata


"Quando il cittadino è passivo è la democrazia che s'ammala".
:
Alexis Charles de Tocqueville

domenica, giugno 18, 2006

 

Giudice Tosti e rimozione crocifissi dai luoghi pubblici

A: Daniele Capezzone
Camera dei Deputati
capezzone_d@camera.it
d.capezzone@radicali.it
:
Oggetto: Giudice Luigi Tosti e rimozione crocifissi dai luoghi pubblici.
:
Caro Daniele
questa lettera è stata inviata anche a varie associazioni laiche e atee così da coinvolgere anche loro in maniera marcata in merito allo stesso problema. Le associazioni sarebbero molte di più, ma non potendo comunicare con tutte, mi scuso per quelle mancanti. Questa lettera sarà comunque pubblicata su vari siti e diffusa.
:
Ti scrivo per ricordarti il caso del giudice Luigi Tosti. Come ricorderai Tosti tentò – difendendo la Costituzione italiana e la Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo – di non discriminare i cittadini chiedendo la rimozione del simbolo religioso del crocifisso dai luoghi pubblici.
:
Una richiesta che qualsiasi Stato, che si definisce laico e non teocratico, dovrebbe accogliere immediatamente senza esitare e senza bisogno di una sollecitazione da parte di un funzionario dello Stato. Invece lo Stato italiano, con l’allora guardasigilli Roberto Castelli, non si mosse. Neanche Carlo Azeglio Ciampi Presidente della Repubblica di allora prese posizione. Le istituzioni rappresentano i cittadini italiani oppure la Chiesa cattolica e il Vaticano?
:
Lo Stato italiano ha ritenuto che la richiesta avanzata dal magistrato Tosti fosse addirittura perseguibile e condannabile. Infatti Luigi Tosti è stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio, interdetto per un anno dai pubblici uffici e condannato a sette mesi di carcere in aggiunta di altri procedimenti contro di lui sempre in merito al tema di questa vicenda. E’ questa l’Italia laica e democratica che viene sbandierata? Oppure dovremmo chiamarla Italia vaticana oppure Repubblica pontificia italiana?
:
Ora a guardasigilli c’è Clemente Mastella e Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano. E’ da chiedersi se in politica, come in matematica, cambiando l’ordine dei fattori il risultato cambi oppure resti invariato. Non ci resta che appurarlo.
:
Andiamo al punto Daniele. Questa lettera l’ho scritta di mio pugno, ma sappi che sto esprimendo il pensiero e il disagio di moltissimi cittadini scontenti di quanto sta accadendo. Il silenzio assordante dei mass media è coperto dall’ancora più assordante silenzio del Parlamento.
:
Ti chiediamo Daniele di attivarti e di attivare il tuo partito e gli altri partiti alleati che dovrebbero condividere e difendere gli stessi ideali come La Rosa nel Pugno, affinchè le associazioni laiche si mobilitino in maniera concreta e massiccia sul territorio nazionale per aprire una petizione, una raccolta di firme a difesa del giudice Luigi Tosti e a difesa della laicità dello Stato. E’ inaudito infatti che da molti mesi – tranne rarissime eccezioni – non si siano attivate Interrogazioni parlamentari e Question time alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, né iniziative tranne che in Francia da parte dei Brights http://brightsfrance.free.fr/tostiitaliano.htm
e da altre nazioni. Certo è che bisogna provvedere al più presto per non disilludere i cittadini che hanno dato il proprio voto e la propria fiducia a una certa forza politica.
:
Ti chiamerò al telefonino la settimana entrante per raccogliere i tuoi commenti. Intanto ti comunico le coordinate dell’amico Luigi così potrai prendere contatto diretto con lui:
:
Luigi Tosti
mobile 3384130312
tel. 0541789323
:
Un saluto cordiale,
:
Ennio Montesi
enniomontesi@tiscali.it
mobile 3393188116
:
Axteismo, No alla chiesa, no alle religioni
Movimento Internazionale di Libero Pensiero
http://nochiesa.blogspot.com
:
Nella foto, il parlamentare Daniele Capezzone e il giudice Luigi Tosti.

venerdì, giugno 16, 2006

 

Tagliare la testa a Dio

"Se si vuole tagliare la testa al nulla è per sostituirla con un'altra reale e concreta basata sulla ragione e il buon senso".
:
Luigi Cascioli
www.LuigiCascioli.it
:
Nella foto il cristologo Luigi Cascioli, autore del libro denuncia
"La favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù"

giovedì, giugno 15, 2006

 

La paura: nuovi spettri s’aggirano per l’Europa

di Lucio Garofalo
:
La paura è antica quanto il genere umano, è un istinto primitivo, preesistente ad ogni forma di intelligenza, razionalità e cultura. La paura nasce con la comparsa della vita animale e si lega intimamente all’istinto di auto-conservazione di ogni specie vivente. Essa discende anzitutto dalla paura più naturale e fisiologica che è la paura della morte. In tal senso, la paura è una pena che si sconta e si vince vivendo.
:
Breve storia della paura
:
Sin dai suoi primordi l’umanità ha imparato a convivere con la paura, con lo sgomento scatenato dalla furia della natura e dalle sue più terrificanti manifestazioni: fulmini, tuoni, terremoti, eruzioni vulcaniche e altri cataclismi. Nel corso dei lunghi millenni dell’età preistorica l’uomo ha tentato di esorcizzare le sue paure, spiegando i fenomeni naturali come eventi soprannaturali, di origine mitica o divina. In tal modo è nata la religione che affonda le sue radici storiche e la sua ragion d’essere nelle paure più ancestrali e remote dell’umanità.
Anche oggi, in un’epoca dominata dall’ultra-razionalismo scientistico e da un delirio di onnipotenza tecnico-utilitaristica, la paura è un elemento costante della nostra esistenza di creature fragili e mortali. Essa assume innumerevoli manifestazioni, si insinua nei meandri più oscuri e reconditi dell’animo umano, come un virus subdolo e letale che provoca più danni di qualsiasi epidemia e di qualsiasi morbo infettivo.
E’ indubbio che la paura sia uno dei tratti più tipici e peculiari della natura animale che è insita nell’umanità, ma non può e non deve farsi un’ossessione. Eppure la nostra realtà è sempre più assillata dalle paure, a cominciare dalla paura di morire per giungere alla paura di vivere.
Non a caso il lugubre primato dei suicidi, soprattutto tra le giovani generazioni, spetta alle nazioni più opulente dell’occidente, Giappone in testa. Non a caso le società da sempre sono governate anche mediante il ricorso alle paure, e tuttora gli Stati più avanzati sotto il profilo tecnologico-produttivo si servono delle paure per esercitare un controllo sociale sempre più esteso e capillare. Non a caso il “Napoleone” nazionale ha vinto le elezioni politiche del 1994 e del 2001 giocando soprattutto la carta dell’idiosincrasia anticomunista, che rappresenta tuttora una delle paure collettive più intense ed ossessive della borghesia italiana, e non soltanto italiana. Lo spettro del comunismo, dopo il fallimento del “comunismo reale”, ossia dopo il fatidico 1989, dopo la caduta del muro di Berlino e il tracollo dell’Unione Sovietica, è agitato e strumentalizzato più che in passato per conquistare e conservare il potere!
:
Occidente e Oriente, Nord e Sud
:
Nell’Europa post-secolarizzata e post-illuminista s’aggirano nuovi démoni e nuove ossessioni, a cominciare dal terrore proveniente dal Medio Oriente, laddove imperversano gli estremismi islamico-religiosi e politico-nazionalisti. Sempre dai paesi arabi proviene una preoccupazione più concreta, che è tra le concause dell’odierna crisi economico-energetica, cioè lo spauracchio della crisi petrolifera. E dall’Est asiatico-europeo, precisamente dalla Russia, scorre lungo i metanodotti lo spavento provocato dalla penuria di rifornimenti di gas metano, da cui il nostro Paese dipende in maniera vitale.
Parimenti nel mondo islamico, dove dilagano le tendenze più integraliste e oltranziste (da sempre incoraggiate da chi, in occidente, ha interesse a creare e alimentare il terrorismo per finalità economico-affaristiche), in quei Paesi dove si è manifestato con fanatico furore contro la blasfemia delle vignette su Maometto, in quei luoghi che sembrano essersi arrestati al più buio Medioevo, si diffondono la paura e la diffidenza verso la “modernità”, verso la “libertà”, verso la “democrazia”, verso tutti quei valori secolarizzati della “civiltà occidentale”.
Oggi tali principi generano sgomento e avversione tra quelle genti che hanno sofferto l’aggressione colonialista e imperialista dell’occidente ed hanno conosciuto l’ipocrisia di un sistema di rapina e di espropriazione economico-materiale, in quanto tante guerre e violenze hanno contribuito a infangare i “valori occidentali”, sbandierati come cause nobili e di altissimo valore morale che in realtà servivano a dissimulare gli sporchi interessi affaristici collegati all’establishment militare-industriale dell’economia e del mercato capitalistico.
E dall’Estremo Oriente abbiamo importato una nuova paura, incarnata in un virus, l’Aviaria, meglio nota come “influenza dei polli”, che ha suscitato timori oltremodo infondati e irrazionali, prefigurando scenari apocalittici di stragi e pandemie paragonate alle peggiori pestilenze del passato. Invece, come è già successo in altre occasioni il panico si è rivelato più terribile e pericoloso della patologia “ornitologica”. Che polli!...
I veri “polli” siamo noi, miseri utenti e spettatori passivi della disinformazione di regime.
L’aviaria si è dimostrata una vera bufala! Già alcuni anni fa, nel 1998/99, numerosi polli perirono a causa di un contagio influenzale, ma i mass-media non ne parlarono affatto, e così tutti continuarono a mangiare il pollo senza alcun problema sanitario. Al contrario, oggi lo spavento provocato dall’aviaria ha messo in ginocchio un’intera economia, incrementando i già colossali profitti delle multinazionali farmaceutiche. Questa vicenda è l’ennesima conferma della straordinaria importanza dei mass-media, la cui influenza (questa sì) è notevolmente decisiva e determinante. Aveva ragione Goebbels, il ministro della propaganda hitleriana, quando asseriva: “Una bugia, benché enorme, se ripetuta continuamente, prima o poi viene accettata dal popolo come una verità incontestabile”. Berlusconi docet...
Negli anni ’80 il virus HIV seminò una gigantesca psicosi in tutto il mondo occidentale, ma fu presto scongiurato, mentre oggi rappresenta la principale malattia infettiva nel Sud del mondo, in modo particolare nel continente africano, un morbo ancor più letale e pernicioso della tubercolosi e della malaria che pure sono causa di spaventosi stermini di massa.
Infatti, mentre da noi in occidente il virus dell’AIDS è ormai vinto grazie ai risultati conseguiti nel campo della ricerca medico-farmacologica, nei paesi del Terzo e Quarto mondo esso uccide più di ogni altra malattia a causa degli esorbitanti prezzi imposti dalle multinazionali farmaceutiche, che risultano potenti e distruttive quanto le multinazionali petrolifere e quanto quelle legate all’industria bellica, ossia sono i veri padroni del pianeta!
Anche nei secoli scorsi il terrore suscitato dalle epidemie causava più danni dello stesso morbo.
Così, ad esempio, nell’Europa medievale la paura degli untori era più deleteria e nociva della peste che pure sterminava milioni di vite umane.
:
I padroni del mondo
:
Da sempre il mondo è soggiogato e dominato dalle paure e con le paure viene controllato e governato. Chi ha paura è suddito e la sudditanza psicologica e culturale è il frutto della paura, è la conseguenza di uno stato di soggezione, di dipendenza e di ricattabilità sia materiale, sia anche mentale e interiore.
Il potere, in ogni sua forma, si regge soprattutto sulla paura e sulla superstizione, ossia sull’ignoranza. Si pensi al dominio instaurato sulle menti degli uomini da parte di potenti organizzazioni malavitose quali mafia, camorra e ‘ndrangheta, le quali hanno costruito la propria supremazia territoriale e politica sul clima di omertà e di intimidazione generato con il terrore e con la violenza fisica. Parimenti i regimi teocratici, come pure quelli falsamente democratici dell’occidente, si reggono e sopravvivono grazie all’angoscia e alla sudditanza delle masse, e così avviene ovunque i popoli sono messi sotto assedio, sono ossessionati e spaventati da una minaccia più o meno oscura, da un nemico più o meno reale o immaginario.
L’esempio storico più efficace in tal senso è rappresentato dal potere temporale dei papi, che si instaurò duemila anni or sono e sussiste ancora oggi in altre forme. Esso incarna alla perfezione il potere politico-materiale di tutte le religioni e di tutte le ideologie totalitarie, anche di quelle laiche. Il fanatismo politico-religioso, da quello islamico a quello cattolico, si serve dell’ignoranza e dell’angoscia che attanagliano gli esseri umani, nella misura in cui ogni paura deriva dall’ignoranza e dalla superstizione, ossia dalle false credenze.
Neppure lo straordinario progresso compiuto dalla scienza moderna negli ultimi 3 secoli è riuscito a scardinare ed abbattere le superstizioni e i timori degli individui, che hanno origine nell’oscurità e nel mistero della psiche umana, che è estremamente fragile ed influenzabile.
La scienza, intesa e vissuta come conoscenza critica e come cultura emancipatrice, trasformatrice e rivoluzionaria dell’esistente, pur con tutti i suoi limiti oggettivi, può e deve contribuire ad estendere l’area della coscienza e della libertà, osteggiando l’oscurantismo, il fanatismo e la barbarie che opprimono i popoli, condannati in tal modo a un destino di arretratezza, di dipendenza e sudditanza materiale e morale rispetto allo strapotere di pochi, ovvero di quei gruppi economici, politici o religiosi, che mirano ad accrescere le paure, le menzogne e le false credenze, proprio al fine di riprodursi e perpetuarsi all’infinito.
Non a caso il potere dell’oppressore risiede sempre e soprattutto nella mente degli oppressi, cioè si alimenta e si rafforza attraverso le paure che gli oppressi nutrono verso i loro carnefici.
:
Il “Terrore rivoluzionario”
:
Non c’è dubbio che la paura sia un istinto naturale, vale a dire un comportamento insito nella natura animale, primordiale, degli uomini, come si è già detto in precedenza.
La paura è un impulso congenito che è assai utile e indispensabile alla sopravvivenza e all’auto-conservazione delle specie viventi. Senza questo istinto tutti gli esseri viventi, animali e uomini, non avrebbero alcuna possibilità di scampo di fronte agli innumerevoli pericoli e alle terribili insidie presenti nell’universo.
Ma proprio in quanto comportamento istintivo e primitivo, la paura è un elemento irrazionale che ha dunque bisogno di essere controllato e regolato dall’intelligenza razionale, per evitare che essa prevalga, divenendo la parte dominante e determinante delle azioni umane.
In particolare la paura può scatenare una forza estremamente pericolosa e devastante soprattutto quando si fa strumento di lotta politica, quando viene usata per influenzare e condizionare le scelte e gli orientamenti delle masse che, una volta prese dal panico, impazziscono, trasformandosi in una furia cieca e incontenibile. Infatti non esiste al mondo nulla di peggio, di più deleterio e impetuoso di una folla inferocita o terrorizzata, al pari di una mandria di bufali in fuga, impazziti e assaliti dalla paura suscitata dai loro predatori.
Il terrore provoca più disastri di un cataclisma naturale, è più devastante di un terremoto o di un’eruzione vulcanica, è più catastrofico del più furioso evento causato dalla natura.
Il “Terrore” per antonomasia nella storia dell’occidente, è rappresentato dalla violenza della rivoluzioni popolari, quindi esso è la madre di tutte le paure collettive che affliggono le classi sociali dominanti. La paura suscitata dalla minaccia di una “catastrofe sociale”, che rischia di sovvertire l’ “ordine costituito” e di mettere a repentaglio la sicurezza del proprio status di classi ricche, agiate e possidenti, è all’origine di tante angosce che tormentano la società contemporanea. Ecco dunque risorgere lo spettro della rivoluzione sociale, ecco rinascere lo spauracchio della rivolta di massa, in Francia come nel resto d’Europa.
Da quando l’umanità ha creato le prime forme di proprietà privata, accumulando il surplus economico originario, derivante dall’espropriazione violenta del prodotto del lavoro collettivo, la paura più forte, più costante e ricorrente nella storia millenaria della lotta di classe nelle diverse società umane (dallo schiavismo del mondo antico al feudalesimo medievale, al capitalismo moderno) è appunto quella di perdere ciò che si possiede, è il terrore di vedersi espropriare con la forza le ricchezze estorte (sempre ingiustamente) ai lavoratori, siano essi gli schiavi, i servi della gleba o i salariati. Non è un caso che più si è ricchi e più si ha paura e, probabilmente, si è infelici in quanto si è tormentati dall’insicurezza. Da qui è nata l’esigenza di un potere forte, violento, atto a garantire la sicurezza e l’ordine della società divisa in classi.
La “Rivoluzione” è il più grande spauracchio degli odierni stati occidentali, in particolare delle classi dominanti nelle società neocapitalistiche del Nord del pianeta, sempre più angosciato dall’ “assalto” crescente, pressante ed inevitabile, esercitato dalle masse dei migranti, sempre più impaurito dalla rabbia e dall’ansia di riscatto di quei popoli e di quelle classi socialmente più povere e più emarginate che vivono nelle aree sottosviluppate del Terzo e del Quarto mondo.
:
La paura verso la democrazia e la libertà
:
Una paura molto attuale, molto diffusa e presente nelle società occidentali, sembra essere proprio la paura verso la democrazia più autentica, che si estrinseca nelle libertà concrete degli individui, per cui può diventare fonte di conflittualità, di antagonismi e di vertenze sociali.
La democrazia, non subìta passivamente, ma vissuta attivamente, da protagonisti e non da sudditi o spettatori, il dissenso e la libertà del pensiero, la libertà intesa e praticata come partecipazione diretta ai processi politico-decisionali, tutto ciò infonde ed incute un’angoscia profonda nell’animo di chi governa e di chi detiene il potere e la ricchezza sociale. Da tali paure scaturiscono un fenomeno e un sentimento antidemocratico ed antisindacale, che tende a criminalizzare le idee di libertà e i loro portatori, fino a condurre alla demonizzazione e alla repressione di ogni dissenso democratico e di ogni vertenza sociale, che vengono recepiti e perseguitati come un pericolo e un’insidia per l’ordine costituito, che a sua volta si è storicamente determinato attraverso la violenza di precedenti rivolgimenti sociali.
Basti pensare, infatti, che gli stati moderni, le cosiddette “democrazie liberal-parlamentari”, le odierne società capitalistiche, hanno avuto origine da terribili rivoluzioni sociali compiute in gran parte dalle masse contadine e proletarie guidate dalle avanguardie rivoluzionarie della borghesia, che oggi teme di perdere il proprio potere e i propri privilegi di classe dominante.
Il ruolo storico, politico e culturale della borghesia, che un tempo era stato sovversivo, progressista e rivoluzionario, provocando l’abbattimento dei regimi aristocratico-feudali, con le loro sovrastrutture ideologiche oscurantiste e barbariche, si è progressivamente trasformato in senso conservatore e misoneista, divenendo un serio ostacolo alla piena realizzazione del progresso scientifico, culturale e sociale, della democrazia partecipativa e della liberazione effettiva degli individui da ogni forma di oppressione, di sfruttamento, di schiavitù e di paura.
:
:

mercoledì, giugno 14, 2006

 

Sbattezzo e cancellazione dalla Chiesa cattolica

In molti ci hanno chiesto come ci si sbattezza e come ci si cancella dalla Chiesa cattolica. Ecco il modulo fac simile da compilare e spedire alla parrocchia. Se non si ricorda quale fu la propria parrocchia, la lettera va inviata al vescovo. Non è necessario spiegare al prete motivazioni o cose simili. Egli deve soltanto soddisfare la richiesta entro un paio di settimane dalla ricezione della raccomandata. Il richiedente dovrà ricevere una lettera con l’avvenuta cancellazione dalla Chiesa.
:
Ringraziamo gli amici di Clerofobia http://www.bloggers.it/Hereticus
per averci messo a disposizione lo spazio per scaricare, oltre alla lettera di sbattezzo, anche altri doumenti sul tema, il link per scaricare gratis è questo:
:
:
Ci risulta che qualcuno, per l’evento, fa anche una festicciola tra amici con cioccolata calda, pasticcini, caffè…
Buon sbattezzo!
:
:::::::::::::::::::::::::::
:
(FAC SIMILE DA COMPILARE)
Raccomandata A.R.
:
(*) Al Parroco della parrocchia di:
……………………………………
……………………………………
data ………………………………
:
OGGETTO: istanza ai sensi dell'art. 7 del Decreto Legislativo n. 196/2003.
:
Io sottoscritto/a ....................................................................... nato/a a ............................................................................................ il …………………………. e residente a .................................................................................. con la presente istanza, presentata ai sensi dell'art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003, mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei registri parrocchiali. Essendo stato sottoposto/a a battesimo nella Sua parrocchia, in una data a me non nota ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, desidero che venga rettificato il dato in Suo possesso, tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato/a aderente alla confessione religiosa denominata "Chiesa cattolica apostolica romana". Chiedo inoltre che dell'avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente sottoscritta. Si segnala che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente istanza entro 15 (quindici) giorni, il/la sottoscritto/a si riserva, ai sensi dell'art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003, di rivolgersi all'autorità giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali. Ciò, in ottemperanza del Decreto Legislativo n. 196/2003 (che ha sostituito, a decorrere dall’1/1/2004, la previgente Legge n. 675/1996), in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 9/9/1999 e alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000. Si allega fotocopia del documento d'identità.
Distintamente.
:
Firma
………………………………..
:
Mittente:
………………………………..
………………………………..
………………………………..
:
(*) Nota: Nel caso non si ricordi della parrocchia del battesimo, la lettera va indirizzata al vescovo.

venerdì, giugno 09, 2006

 

Da gran tempo non si può più salvare nulla di questa Chiesa

di Karlheinz Deschner
autore di “Storia criminale del Cristianesimo”
:
Chi vuole ancora «salvare qualcosa» all’interno di questa Chiesa, o è ignorante, od opportunista, oppure è inebriato di misticismo. Da gran tempo non si può più salvare nulla di questa Chiesa; si può soltanto preservare sé medesimi e gli altri dal suo potere! Essere Chiesa, in realtà, è la prassi di chi accieca gli esseri umani per offrirglisi da guida, di chi ti debilita e t’infetta per poterti curare. Chiesa vuol dire prestare soccorso in angustie e difficoltà che, senza di essa, non esisterebbero nemmeno. Chiesa è mantenere sotto perenne tutela chi crede ancora, da parte di chi non crede ormai più.
:
Karlheinz Deschner
http://www.deschner.info
:
Con Dio e con il Führer. La politica dei papi durante il nazionalsocialismo; Pironti (1997)
Il Gallo Cantò ancora; Massari (1998)
La croce della Chiesa. Storia del sesso nel cristianesimo; Massari (2000)
Storia criminale del cristianesimo. Vol. 1: L'età arcaica; Ariele (2000)
Storia criminale del cristianesimo. Vol. 2: Il tardo antico; Ariele (2001)
Storia criminale del cristianesimo. Vol. 3: La Chiesa antica; Ariele (2002)
Storia criminale del cristianesimo. Vol. 4: L'alto Medioevo; Ariele (2003)
Storia criminale del cristianesimo. Vol. 5: IX e X secolo; Ariele (2004)
Storia criminale del cristianesimo. Vol. 6: XI e XII secolo; Ariele (2005)
Opus diaboli; LiberLibri (2003)
Anticatechismo. Duecento ragioni contro le Chiese e a favore del mondo; Massari (2002)
La Chiesa che mente. I retroscena storici delle falsificazioni ecclesiastiche; Massari (2001)
:
Nella foto, lo storico Karlheinz Deschner

mercoledì, giugno 07, 2006

 

Fascismo, Vaticano, Cia: Le relazioni pericolose

di Paolo Teobaldelli
:
"Tutta l'arte della politica conservatrice nel
20° secolo è utilizzata per permettere ai ricchi
di convincere i poveri ad usare la propria
libertà politica per mantenere al potere i ricchi".
:
Aneurin Bevan, leader sindacale inglese
:
1. Dal risorgimento liberale al ritorno del potere assoluto: il fascismo.
:
Che il Vaticano sia stato legato a doppio filo al fascismo non è sicuramente cosa nuova. Fu proprio la benevolenza ecclesiastica, oltre che padronale, a conferire al fascismo la prima investitura politica ed una maggioranza qualificata in parlamento. A tal fine il Vaticano mise da una parte Don Luigi Sturzo, di idee troppo sociali, e il partito popolare confluì nel famoso listone clerical-liberal-fascista del 1924 che conferì al fascismo quella forza istituzionale che gli permise di abolire le garanzie liberal-democratiche e di varare appieno la dittatura fascista. Il fascismo per la chiesa cattolica romana fu infatti un dono del cielo, tanto che il Papa Pio XI definì Mussolini l'uomo inviato dalla Provvidenza:
:
"forse ci voleva un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare, un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale (Pio XI, 14 febbraio del 1929)"
:
Cosi l'11 febbraio del 1929 Vaticano e Stato Italiano firmano i famosi Patti Lateranensi che chiudono il risorgimento e l’annosa polemica fra stato italiano e chiesa, mettendo fine a quella impostazione laica che i liberali avevano dato allo Stato e che aveva scatenato l'ira violenta del Vaticano costata la scomunica a tutti coloro che venivano eletti in parlamento.
:
Insomma il lungo contrasto tra Potere e Chiesa ritornava si risolveva grazie a Mussolini e al fascismo ed il Vaticano rientrava così subdolamente nel pieno possesso dei suoi poteri temporali. Così ripartì con nuova linfa una delle più perverse collusioni della storia dell'uomo, quella del potere assoluto investito direttamente da Dio per mezzo del suo rappresentante in terra. L'investitura divina infatti può giustificare cose che la legge degli uomini faticherebbe a legittimare, come già aveva acutamente notato nel XIV° secolo un acuto pensatore, Guglielmo di Occam, quando a proposito appunto della persona del Papa e del suo rapporto con il potere temporale aveva scritto:
:
"Ma se il Papa per precetto e volontà di Cristo avesse una tale pienezza di potestà tale da poter fare, tanto nelle cose temporali, tanto in quelle spirituali, senza alcuna eccezione, tutto ciò che non è contrario alla legge divina e al diritto naturale, la legge cristiana dunque imporrebbe la più orrenda servitù (Breviloquium de potestate Papae, in Coccia: 1966, neretto mio).
:
Così, grazie all'investitura ufficiale del Vaticano, firmati in febbraio i Patti Lateranensi, nel marzo del 29' le nuove elezioni si svolgono con lista unica, quella proposta dal Gran Consiglio del Fascismo. Il potere in Italia torna dunque assoluto al riparo dalle mani del popolo. Nello stesso modo l'intervento bellico fascista nella guerra civile spagnola va inquadrato nella stessa ottica. La Spagna con il suo glorioso passato imperial-cattolico (pensate a Carlo V e a suo figlio Filippo II) non può cedere il potere nelle mani dei rossi, del popolo. Il fascismo italiano dunque interviene con estrema durezza e ferocia, e le sue armate ricevono la benedizione cattolica. Lo stesso si ripeterà per le divisioni inviate in Russia, l'Armir = Armata italiana in russia.
:
Ma il legame tra Vaticano e potere fascista non si limita certamente alla benedizione delle sue armate bensì si attua soprattutto nella funzione di controllo e di spionaggio che i preti attuano nei confronti del popolo, soprattutto grazie al meccanismo della confessione.Nel 1944 in una piccola frazione di Tolentino (in provincia di Macerata), chiamata Contrada La Bura, un giovane polacco, fuggito da un campo di prigionia situato alla periferia di Macerata che era stato bombardato dagli anglo-americani, trova rifugio presso una famiglia di contadini.La Bura è una piccola contrada situata sul dorso di una ripida collina. Lì il giovane polacco trova riparo e conforto e per qualche tempo vive tranquillo aiutando la famiglia nel duro lavoro dei campi. Un giorno la donna di casa si reca in paese alla messa e a fare la confessione. Il prete gli chiede se in casa nascondono qualcuno. Non perchè lo sospetti, è piuttosto una domanda che rivolge a tutti perchè dei molti prigionieri fuggiti durante il bombardamento dal campo di prigionia, ce ne sono diversi ancora latitanti e quindi la rete spionistica clerical-fascista si mette in moto per rintracciarli prima che magari riescano in qualche modo ad unirsi alla resistenza partigiana attestata nelle vicine montagne. Il prete ammonisce la donna di dire la verità, perchè altrimenti il Signore la punirà. La povera donna, credente e fedele, impaurita confessa e racconta al prete del giovane polacco. La mattina seguente di buon'ora la Contrada La Bura viene svegliata dal rumore di alcune camionette dei carabinieri e dei fascisti. La fortuna volle che il convoglio sbagliasse destinazione andandosi a fermare in una casa che precede quella dove si trova il giovane polacco. Il padrone di casa comprende subito il motivo della visita e riesce, prima che i fascisti blocchino la casa, ad inviare il più piccolo dei suoi figli, un bambino, ad avvertire la famiglia che ospita il polacco del pericolo incombente.Così il giovane polacco riesce ad evitare la cattura scomparendo per i campi (purtroppo venne poi arrestato alcuni mesi più tardi sulle montagne e fucilato) e la famiglia che lo ospitava riesce così ad evitare morte sicura.Diversi episodi analoghi, di spiate dei preti, si verificarono soprattutto nelle zone più antifasciste quali le Marche, l'Umbria, l'Emilia Romagna, al punto che i partigiani coniarono un famoso slogan: "se vedi un punto nero all'orizzonte spara a vista! O è un prete o un fascista!", a sottolineare che tra le due tipologie di uomini sostanzialmente non c'era differenza.
:
2. La caduta del nazifascismo e la liberazione mutilata.
:
Grazie alla valorosa resistenza russa a Stalingrado nel novembre del 42' inizia la contro-offensiva sovietica. Lo sforzo bellico della campagna russa è ormai molto più ingente di quello che il nazifascismo pensasse (nonostante la benedizione di Dio) e così si indebolisce su altri fronti e gli anglo-americani ne approfittano. Il 9 e 10 luglio del 43' gli angloamericani sbarcano in Sicilia e il Re Vittorio Emanuele di Savoia ormai conscio della sconfitta fascista destituisce Mussolini e incarica uno dei più sanguinari generali fascisti (protagonista di estesi bombardamenti sulla popolazione civile libica con gas nervini) Pietro Badoglio, che poi l'Italia democristiana glorificherà come un eroe nazionale.In realtà il governo Badoglio fu un'abile mossa delle gerarchie reali ed ecclesiastiche (in una parola la massoneria) per prevenire che dalle ceneri del fascismo si ripresentasse la situazione del cosiddetto biennio rosso (1918-20, quando le masse sulla spinta della rivoluzione sovietica insorsero ovunque chiedendo riforme sociali). Infatti socialisti e comunisti avevano già da tempo iniziato una guerriglia che impegnava duramente i nazifascisti.La campagna militare anglo-americana invece non procedeva molto bene (il fronte rimase bloccato per diversi mesi sulla linea gotica) tanto che per cercare di battere i russi in volata essi effettueranno lo sbarco in Normandia l'anno seguente. Gli americani cercano (probabilmente in stile con il governo Badoglio) di ricorrere a mezzi estremi. Una nave alleata carica di gas nervini attracca al porto di Bari ma la rete spionistica nazifascista è ancora efficace, e così all'improvviso aerei della Luftwaffe bombardano il porto di Bari nel dicembre del 1943 affondando la nave. Dalla nave si scatena una nube tossica che solo per caso non provoca una strage, infatti il vento spirava verso il mare e non verso la città che altrimenti i morti sarebbero stati a migliaia.Così nonostante la retorica propagandistica atlantica, furono i partigiani socialisti e comunisti e il popolo a liberare la gran parte delle città italiane (da ricordare anche il contributo degli scioperi generali a Torino e Livorno che bloccarono la produzione e crearono danni logistici rilevanti alle strutture militari nazifasciste), come dimostra anche la seguente testimonianza tratto dalla vita di Sandro Pertini:
:
"L'insurrezione di Firenze è vicina e Pertini decide di fermarsi per partecipare alla Battaglia. L'8 agosto suona la Martinella, dando il segnale dell'insurrezione. Il popolo scende in piazza, si comincia a sparare. Gli alleati informano Pertini che non entreranno in città se non quando essa sarà ripulita dai franchi tiratori. E così avviene (Faggi: 1970)"
:
La fine, ormai vicina, è nell'aria ed ecco allora che gli anglo-americani d'intesa con il Vaticano approntano un piano d'azione per salvare da morte sicura ufficali e dirigenti nazifascisti la cui conoscenza ed esperienza appariva all'alleato americano assai preziosa.A dirigere l'operazione di salvataggio e traduzione in Centro e Sudamerica fu la CIA d'accordo con un giovane cardinale, Giovanni Battista Montini, e l'operazione fu un successo. Numerosi gli ufficiali e collaboratori fascisti salvati e tradotti nel continente americano. Uno dei più noti in Italia è sicuramente Erik Priebke, l'ufficiale nazista autore della strage delle Fosse Ardeatine a Roma.
:
3. Dal nazifascismo al tecnofascismo dell'Italia democristiana.
:
La collaborazione del cardinale Montini con la CIA non finì in quel frangente, bensì proseguì soprattutto nello sforzo atlantico di mutilare la liberazione, evitando uno sbocco realmente democratico dell'Italia post-fascista che avrebbe favorito le sinistre dato che nel contributo dato alla liberazione le masse erano diventate in prevalenza socialiste e comuniste. Ecco allora che la macchina propagandistica, gettonata da milioni di dollari provenienti dallo State Department, presentandosi con il volto sacro della chiesa riesce a scongiurare il pericolo varando l'Italia democristiana, dove decine di ex-fascisti si fecero il bagnetto ripresentandosi al popolo come dei bimbetti innocenti (vedi Blum: 1995).
:
E la collusione CIA - Vaticano proseguì anche durante gli anni 50' e 60'; il cardinale Montini usufruì di diversi milioni di dollari e di ampio spazio in giornali e riviste patinate, passando per un vero e proprio Santo riusciva a trovare soldi per aprire orfanotrofi e istituti per bambini poveri, veniva ritratto mentre visitava i poveri, i malati nella sua pia opera apostolica (Blum: 1995). Fu così che la CIA riusci in uno dei suoi colpi più azzeccati. Infatti nel 1963 il cardinale Montini viene eletto papa, è il Papa buono, Paolo VI; beh, certo, posizionati tra fascismo e Cia non si può essere che buoni, no?
:
Con il Papa dalla propria parte, così come già per Mussolini, il blocco atlantico estese dunque sull'Italia una rete di spionaggio e di controllo delle masse che si basava anche sulla esperienza e capillarietà delle strutture ecclesiastiche, oltre che su nuovi mezzi tecnologici di raccolta dati e controllo. Come rivela lo storico statunitense Blum:
:
"La stessa Cia ha ammesso che tra il 1948 ed il 1968 ha pagato un totale di 65.150.000 dollari alla Democrazia Cristiana, ad altri partiti, ai sindacati e ad un'ampia varietà di altre organizzazioni in Italia (Blum, op.cit., p. 120).
:
Inoltre diversi prelati e laici vicini al Vaticano fecero parte di quella rete clandestina denominata Gladio che fu il nerbo della cosiddetta Strategia della Tensione, cioè di quella vera e propria attività terroristica che il blocco atlantico mise in opera per confondere l'opinione pubblica italiana e stabilizzare il potere democristiano buttando fango sulla sinistra alternativa. Neofascisti e preti vennero così addestrati dalla CIA alla guerra sporca, come rivela Victor Marchetti, assistente generale CIA in quegli anni bui:
:
"Essi sono addestrati per esempio per affrontare disordini e dimostrazioni studentesche, per preparare dossiers, per fare il miglior uso possibile di banche dati e dati fiscali di cittadini, etc., in altre parole per controllare e sorvegliare la popolazione del proprio paese con i mezzi offerti dalla tecnologia. Questo è quello che io chiamo tecnofascismo (Blum, cit. p.121)"
:
La capillarietà e apparente innocenza delle organizzazioni ecclesiastiche ne fanno uno strumento veramente efficace a fini di controllo. Un esempio è Comunione e Liberazione, un'organizzazione dotata persino di stampa propria, immobili e di denaro in abbondanza. La sua organizzazione universitaria, i Cattolici Popolari, fornivano operativamente un'opera di controllo delle facoltà quasi totale. Essi per tutto l'orario di apertura delle strutture universitarie piazzavano uno o due studenti in qualsiasi spazio dove potevano ritrovarsi gli studenti o per studiare (aule studenti e biblioteche) o per socializzare (mense, giardini e persino corridoi). Il meccanismo di controllo è quasi militare, essi si avvicendavano a regolari intervalli coprendo quasi interamente la giornata. Basta portarsi due o tre libri o quaderni e far finta di studiare o scrivere, mentre in realtà si raccolgono dati e informazioni soprattutto sulle organizzazioni universitarie di sinistra. I cattolici popolari furono scacciati malamente dalle università in seguito al movimento di protesta della pantera (1990, di cui anch'io feci parte), attraverso l'occupazione di facoltà intere. In quegli anni la speranza era tornata a spirare sull'Italia, poichè finalmente qualcuno aveva tolto il coperchio e s'era iniziata a intravedere quella complessa rete mafioso-affaristica su cui era basata la politica democristiana (e alleata).Ma ecco che il piano per la rinascita democratica della P2, pronto da anni (1975), veniva messo in atto per rimediare all'involuzione democristiana e dei suoi alleati (quali il partito socialista di Craxi). Ecco l'uomo nuovo, di successo, il Cavalier Berlusconi, e allo stesso tempo il ritorno delle bombe che dal 90' al 95' ritornarono ad esplodere in diverse città italiane. Così il pericolo della perdita di potere fu scongiurato ed evitato, e l'Italia fu traghettata dal tecnofascismo democristiano a quello massone bianco-borghese di Forza Italia e Alleanza Nazionale, livellato non sulla costituzione ma piuttosto sul modello delle democradure già sperimentate in centro e sudamerica; basti pensare al Perù di Fujimori e Montesinos che veniva esplicitamente citato come modello politico da imitare da Berlusconi e Previti ed altri, nella prima campagna elettorale che vide il neofascismo bianco vincere le elezioni (1994-5).
:
Anche in sudamerica la rete di spionaggio e controllo fornita dal Vaticano svolge direi da decenni, un ruolo fondamentale nel meccanismo di oppressione del capfascismo, così come per secoli l'aveva giocato nell'oppressione colonialista (mentre d'altra parte molti prelati autonomamente svolgono assistenza reale alle popolazioni spesso in aperto contrasto con le gerarchie della chiesa romana).
:
In Colombia, nel 2000 o 2001, le FARC (le Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia) decisero di attaccare una prigione segreta dei paramilitari, le cosiddette Death Squads, cioè gli squadroni della morte, mercenari finanziati e addestrati da CIA e Pentagono (per lo più nella famigerata Escuela de las Americas a Panama). La prigione (probabilmente non molto diversa da quelle presenti in Europa) stava svolgendo un'attiva ed intensa opera di tortura e uccisione di civili sequestrati per cercare di ottenere informazioni sulla guerriglia delle FARC, che tra l'altro controllano ormai una buona parte del paese (vedi nota 1). Nell'attacco eseguito con successo la prigione fu distrutta, venne sequestrato materiale e armi, e diversi mercenari vennero fatti prigionieri; tra di essi si trovavano anche due preti cattolici che avevano partecipato persino direttamente alle torture dei civili.
:
4. Vaticano e guerra in Iraq: il neofascismo atlantico si lancia verso il III° millennio.
:
L'aggressione capfascista al medio oriente attuata attraverso l'invasione dell'Iraq (ma anche con la guerra diplomatica e le pressioni a Siria ed Iran, nonchè con il vero e proprio volgare insulto della religione musulmana proveniente stranamente da paesi dove la massoneria cristiana-cattolica è forte, come ad esempio la Danimarca), dimostra quanto la collusione Fascismo - Vaticano - Cia sia ad oggi ancora ad alti livelli. E lo dimostra proprio nella rete capillare di uomini e donne diffuse in Iraq come attivisti "cristiani" ufficialmente con compiti "umanitari" di aiuto alla popolazione, ma in realtà sguinzagliati con obiettivi di spionaggio e controllo, oltre che di terrorismo. Basti pensare alla triste vicenda Quattrocchi, che come "umanitario" ha servito anche in Croazia, Bosnia e Kosovo, il quale al momento del sequestro viaggiava in compagnia degli altri attivisti su di una jeep carica di armi ed esplosivo. Insomma più che umanitarismo si tratta piuttosto di terrorismo nero, ormai noto, analogo a quello attuato in Europa con lo Stay Behind, e tendente a stabilizzare il governo fantoccio messo su dagli invasori.
:
Il popolo iracheno sottoposto dagli anni 70' a tale strategia (con il terrorista Allawi che piazza bombe, divenuto poi premier del primo governo iracheno post-Saddam) ha ormai appreso la lezione e veglia sulla società civile, liberandosi frettolosamente di tali personaggi (come il caso Quattrocchi) o utilizzandoli per ottenere dalle autorità occupanti la liberazione di detenuti.
:
Ma insomma la perversa complicità chiesa-potere assoluto prosegue. Il nuovo Papa, Benedetto XVI, l'ex Cardinale tedesco Ratzinger, nella sua prima enciclica sostiene di volersi rifare ad un grande esempio del passato, quello di Paolo VI e di voler proseguire nella strada da lui aperta. Se allora consideriamo il suo passato di giovane nazista nella Germania Hitleriana, che gli ha fatto guadagnare in molti ambienti il soprannome di Nazinger, diviene anch'egli un personaggio abbastanza sospetto e in odore di essere, come lo fu Paolo VI, sul libro paga della CIA e dello State Department.
:
Beh insomma, alla luce di tutto ciò si può dire allora che il futuro non è di certo roseo, esso piuttosto sembra oggi ancora una volta tingersi sinistramente di nero.
:
Paolo Teobaldelli
Ph.D. in Semiotics and Communication Theory
Buenos Aires, Argentina
:
Nota dell'autore: (1) Mi scuso con i lettori per la mancanza dei dati precisi sulla località e la data di tale episodio; purtroppo li ho nell'archivio personale che ho dovuto abbandonare in Italia in seguito al mio frettoloso esilio, e qui dove vivo non ho la possibilità, se non per breve tempo, di usufruire di Internet; quindi colgo l'occasione per scusarmi anche per altre possibili imprecisioni e lacune che si possono rintracciare in questo e in scritti precedenti, purtroppo spesso sono obbligato a citare a memoria senza la possibilità di verifica alcuna.
:
Bibliografia:
- Aarous, M. & Loftus, J.1991 Unholy Trinity: the Vatican, the Nazis and Soviet Intelligence, New York.
- Agee, P. & Wolf, L.1978 Dirty Work: The Cia in Western Europe, New Jersey.
- Blum, W.1995 Killing Hope, Common Courage Press, Monroe.
- Coccia, A.,1966 Filosofia, teologia, politica, (a cura di), antologia sistematica, Edizioni Andò, Palermo.
- Faggi, V.,1970 Sandro Pertini: sei condanne due evasioni, (a cura di), Mondadori, Trento.
- Marchetti, V. & MArks, J.D.1975 The Cia and the Cult of Intelligence, New York.
:
Nella foto, lo scrittore Paolo Teobaldelli

martedì, giugno 06, 2006

 

L’Italia è una repubblica del Vaticano

di Carlo Talenti
:
Nel n. 2 di Micromega 2006, pp. 151-173, Carlo Augusto Viano ci propone un’attenta riflessione su un tema che negli ultimi tempi si è imposto contro l’ invadenza della chiesa cattolica nello spazio pubblico della politica e del dibattito giornalistico: la libertà dalla religione.
:
La spregiudicatezza del Vaticano nel lucrare a man bassa i privilegi che le disinvolte professioni di fede cattolica del governo Berlusconi hanno svenduto a spese degli italiani forse ha provocato lo sdegno di alcuni cattolici seri, ma evidentemente si tratta pur sempre di una minoranza. Invece per la maggior parte dei nostri concittadini, che si considerano cattolici perché frequentano distrattamente le messe domenicali, battezzano i figli e celebrano matrimoni e funerali in chiesa, si tratta di una faccenda che non li riguarda. Se le istituzioni cattoliche – esentate dal pagamento dell’ICI e favorite da finanziamenti privilegiati - sono in grado di offrire servizi turistici e scolastici a condizioni convenienti, tanto meglio. Molti, troppi italiani non si scandalizzano quando si dice loro che i privilegi della chiesa cattolica sono pagati con le tasse di tutti i cittadini: anche di quelli che nella chiesa non si riconoscono. La “laicità dello stato”, per i più, è “roba da intellettuali”; e poi alle furbizie dei preti gli italiani sono abituati da secoli e ci scherzano sopra. Ma intanto, difendere il diritto di praticare i culti di una propria tradizione religiosa è diventato anche in Italia una richiesta impegnativa da quando il monopolio della morale legittima esercitato di fatto dalla chiesa cattolica ha dovuto confrontarsi con la presenza di flussi migratori depositari di altre religioni. In questo processo di esplicitazione dei contenuti della libertà di pensiero garantita dalla nostra costituzione ha acquistato rilievo anche il diritto degli atei, degli scettici e dei miscredenti in genere di regolare la propria moralità al di fuori di ogni tradizione religiosa.
:
A dire il vero il monopolio della morale pubblica e privata rivendicato dalla chiesa cattolica era stato già da tempo ridimensionato in Europa da quando le scienze moderne – empiriche e analitico-sperimentali – avevano sottratto alla tradizione biblica ogni credibilità della sua rappresentazione del mondo e dell’uomo. Ma la ridefinizione del rapporto tra potere religioso e potere politico era stata regolata variamente nei diversi stati europei, secondo la forza conservata dal Vaticano nei confronti degli stati regolatori della convivenza tra cattolici, luterani, calvinisti, anglicani e miscredenti. E in alcune regioni d’Europa, i cattolici erano diventati minoranza. In questo processo di ridistribuzione dei poteri, lo stato italiano si è ritrovato il più svantaggiato, prima come sede centrale della controriforma cattolica, poi come controparte di un Concordato che, pur lasciando cadere la pretesa di fare del cattolicesimo una “religione di stato”, ne conferma una posizione privilegiata nei confronti di ogni altra agenzia etico-religiosa.
:
Con la Costituzione repubblicana del 1948 che recepiva, attraverso l’art. 7, le disposizioni del Concordato del 1929 firmato dal Vaticano con il regime fascista, la posizione dei miscredenti risultava implicitamente garantita come morale praticata dai gruppi comunisti e socialisti. Di fatto, più che un esercizio di libertà individuale, veniva tollerata in quanto appartenente a forze riconosciute in Parlamento come principali interlocutrici della Democrazia Cristiana. Certo qualche liberale laico sopravvissuto nelle intolleranze della guerra fredda poteva beneficiare di questa transazione tra miscredenti e cattolici appellandosi alle ragioni di Croce che spiegava “perché non possiamo non dirci cristiani”. Ma chi è stato adulto nella seconda metà del secolo scorso sa che la richiesta di esenzione dei propri figli dall’ora di religione creava spesso condizioni di emarginazione da parte delle autorità ecclesiastiche e dei compagni di classe. Tanto più se la richiesta veniva da genitori di modesta collocazione sociale.
:
Ora che la chiesa cattolica deve confrontarsi con le religioni praticate da vari gruppi di immigrati, la sua pretesa di supremazia si è risvegliata soprattutto nei confronti del mondo islamico, con effetti per altro intimidatori nei confronti dei miscredenti, perché essa ha buon gioco a considerare interlocutori privilegiati del pluralismo etico-religioso le altre religioni - e soprattutto quelle monoteistiche – che ritrova solidali contro chi si pone al di fuori di ogni etica religiosa. Contro quest’ultima posizione è poi diventata minacciosa e sommamente intollerante grazie alla crociata anticomunista lanciata da Berlusconi. La libertà di pensiero è stata una conquista delle costituzioni liberali, ma in Italia, più che altrove, essa è diventata un privilegio concesso ai ceti benestanti che occupano posizioni intermedie di potere, perché la loro eventuale miscredenza non impensierisce i grandi poteri che curano l’educazione delle masse popolari con la telecrazia. Del resto, quando si sono immaginati al governo, i liberali hanno considerato un compito d’onore quello di garantire a tutte le credenze religiose il diritto di praticare pubblicamente i propri riti e di sostenere pubblicamente le proprie credenze, sapendo che in questa pratica essi avrebbero potuto anche rivendicare il diritto alla propria miscredenza. In breve, come governanti, i liberali si sono sempre considerati arbitri super partes. Vale a dire: proprio in quanto atei e miscredenti, cioè indifferenti a tutte le fedi religiose – che essi giudicavano frutto di una visione arcaica e prescientifica del mondo – i liberali hanno preso atto di essere i soli che non avevano in mente guerre di religione, e quindi i soli che potevano esercitare la forza legittima dello stato per tenere a freno i contendenti delle varie fedi.
:
La loro speranza di fondo era che uno stato leggero ma fermo e vigilante contro le sopraffazioni delle singole religioni o delle singole ideologie, potesse contare sull’equilibrio spontaneo che la competizione tra credenze avrebbe finito per realizzare. Ma Viano è il primo a riconoscere che la concorrenza tra le agenzie di idee non può funzionare come quella tra agenzie economiche, perché queste ultime sono regolate dalla domanda e dall’offerta di beni che soddisfano bisogni prima o poi apprezzabili da tutti i contendenti; invece, quasi tutte le agenzie di idee pretendono di imporre gerarchie di valore che disprezzano quelle proposte dalle agenzie concorrenti, e quindi obbligano i loro seguaci a una militanza bellicosa. In realtà, le agenzie di idee sono sempre impegnate a estirpare qualche male; quelle economiche sono sempre impegnate a proporre qualche livello superiore di benessere, che non esclude i precedenti. E qui diventa evidente come anche lo stato più liberale sia costretto ad attrezzarsi per prevenire, contenere e, se necessario, reprimere le pretese di sopraffazione di una qualche religione o ideologia totalitaria. Ma così facendo, non può più considerarsi arbitro super partes, perché proprio le agenzie a vocazione totalitaria che esso garantisce sul proprio territorio lo considerano uno dei nemici da abbattere. Perciò lo stato liberale è costretto a farsi non solo militante, ma anche combattente e magari persecutore. Lo stato liberale è un arbitro che regola la comunicazione sociale, sapendo di privilegiare quelle parti che non pretendono programmaticamente di instaurare un potere totalitario. A questa conclusione occorre aggiungere la considerazione che anche le agenzie economiche, per ammissione degli stessi economisti liberisti più attenti, non garantiscono affatto “una competizione salutare” che toglierebbe dal mercato quelle meno degne di fiducia perché finanziariamente inconsistenti e produttivamente meno qualificate, ma promuovono una competizione selvaggia, che si serve di tutte le astuzie, di tutti gli inganni e di tutte le sopraffazioni che giovano al successo.
:
La libertà di pensiero e i diritti civili – se proprio si vuole trovare un collegamento con lo sviluppo del capitalismo – sono ormai effetti non intenzionali di progetti miranti non solo ad un profitto proporzionale al rischio, ma miranti ad un profitto comunque accumulato. Al sorgere del capitalismo la libertà di pensiero e i diritti civili avevano potuto presentarsi come rivendicazioni contro i privilegi feudali, a favore dell’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e, a questo scopo, avevano messo in atto la finzione del contratto sociale tra pari. Ma, poiché la parità sottintesa era soltanto quella tra le nuove professioni della borghesia, che poi sarebbero passate alla storia come professioni liberali, la libertà di pensiero e i diritti civili si sono affermati come privilegi che emarginavano ed emarginano di fatto l’analfabetismo, l’ignoranza e l’indifferenza dei meno abbienti e dei lavoratori dipendenti a orario e stipendio fisso e risicato. Quale libertà di pensiero e quali diritti civili potrebbe mai esercitare effettivamente chi, lavorando per la pura sopravvivenza, non ha tempo di pensare e non ha spazio per garantire la propria vita privata e quella delle persone con le quali convive?
:
Nelle società fondate su una costituzione instaurata da classi e ceti sociali in competizione la garanzia formale dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge giova di fatto soltanto a coloro che hanno i mezzi – tempo, conoscenze e denaro – per affrontare contenziosi che rinviano a dibattiti in tribunale. Da questa presa d’atto sono ripartite le ideologie socialiste e da essa ripartono ormai gli stessi liberali “di sinistra” per correggere le distorsioni più vistose e dissipative del capitalismo senza frontiere. Una volta l’ha scritto da qualche parte anche Viano: la banalità del male è fondata sulla banalità del bene. E quest’ultima è madre dell’ignoranza e dell’indifferenza verso tutte le invenzioni del pensiero e verso la loro diffusione: due vacuità che banalizzano la scrittura, la stampa, il computer e tutte le scienze e le tecnologie moderne, riportandole nell’alveo sempre più povero e miserabile delle tradizioni religiose. Due vacuità che operano non solo tra gli analfabeti emarginati dalla miseria, m anche tra gli alfabetizzati che si vantano di non leggere. Intanto, la forbice tra i saperi specialistici e i saperi comuni diventa sempre più ampia e incolmabile; e le pratiche di divulgazione o meglio - come sostiene correttamente Toraldo di Francia - le pratiche di diffusione dei saperi specialistici rimangono privilegio dei professionisti della scrittura che assumono il compito di tradurre i linguaggi matematici e formali, nei quali si sviluppano le scienze, in resoconti ingegnosi costruiti con il linguaggio verbale. Così essi diventando interlocutori privilegiati dei gestori dell’industria culturale.
:
In ogni caso il potere delle agenzie gestisce e soffoca quello degli individui e, quando questi verificano i loro margini di libertà, si accorgono che questa quasi mai travalica il potere dei ruoli loro affidati. Si dice, certo, che una personalità matura è quella che sa gestire i conflitti di ruolo e trovare un proprio stile nell’esercitarli, ma il problema rimane sempre quello del tempo disponibile e degli strumenti necessari per valutare il peso dei ruoli pubblici e di quelli privati. Tanto più che, anche il cosiddetto “tempo libero”, nelle società industriali avanzate, è totalmente organizzato dall’industria turistica e da quella del divertimento, la cui sezione nobile è quella della visita ai musei e alle opere d’arte, unita all’ascolto della musica classica e di quella folcloristica d’avanguardia e alla frequentazione degli spettacoli teatrali e filmici. Dove si colloca dunque lo spazio e il tempo per un’auto- e un’etero-educazione politica che metta i singoli cittadini in condizioni di riconoscere le sopraffazioni delle agenzie religiose che superano i limiti della tolleranza e della convivenza civile?
:
La prima risposta democratica che viene in mente è sempre quella di riformare il sistema educativo, ma ogni volta essa è vanificata da chi detiene il potere politico e mediatico e non vuole che i figli degli operai e in genere degli emarginati abbiano accesso agli stessi pacchetti di sapere che giovano ai figli dei professionisti. Non era dunque sbagliato il progetto di Marx che intendeva preparare i meno abbienti alla rivoluzione sotto la guida di alcuni gruppi intellettuali che ne costituissero la mente pensante. Purtroppo l’esecuzione si è poi rivelata peggiore del male che intendeva estirpare; sia nel combattere l’inerzia e l’indifferenza dei destinatari del servizio educativo, sia per spezzare la resistenza dei ceti privilegiati, sia per controllare la competizione tra gli intellettuali che si proponevano come responsabili della nuova educazione del popolo. Ma anche lasciando da parte l’esperimento della pedagogia comunista, col tempo abbiamo dovuto riconoscere che offrire pari opportunità ai giovani emarginati e a quelli privilegiati non colma la forbice; perché ai primi le opportunità non giovano come a coloro che vivono entro un contesto familiare colto. Non solo, ma la cultura dei ceti colti religiosi è organizzata in funzione di finalità ben diverse da quella dei ceti colti laici; perciò, quando si arriva a dover decidere quali contenuti dei saperi scientifici moderni si devono includere a spese delle esclusioni di alcuni saperi retorici antichi, la disputa tra i riformatori passa sulla testa dei destinatari della riforma e mette capo a compromessi privi di sostanziale forza innovativa. Se poi, per disporre di un sostegno che aiuti a sradicare i pregiudizi dei conservatori, si ricorre alla partecipazione delle famiglie nel dibattito sulla formazione dei curricoli scolastici, la confusione da incompetenza e da presunzione di diritti diventa paralizzante. Anche Viano riconosce che proprio in nome della libertà gli individui stabiliscono rapporti conflittuali e che questi non trovano un giusto equilibrio per via spontanea; anzitutto perché le tradizioni religiose ci hanno abituato a contrapporre non ambiti diversi di libertà, ma libertà vere di fronte a verità illusorie. “Le teorie della libertà vera – scrive pensando a John Stuart Mill maestro della dottrina liberale – danno un’interpretazione irenica della libertà, come di un dominio tenuto insieme da una gerarchia di attività, e celano conflitti e tensioni che possono sorgere tra le libertà, se queste sono intese in modo plurale…. Mill credeva che le libertà individuali potessero entrare in conflitto, ma anche limitarsi reciprocamente, in modo da dare a ognuno la possibilità di godere di tutta la libertà compatibile con le libertà altrui” (p. 152). Purtroppo questo esito non si verifica, e allora diventa inevitabile far ricorso ad agenzie, cioè ad attori sociali collettivi che inquadrano e organizzano i comportamenti individuali. Ma il problema si riproduce tra le varie agenzie e qui si dovrebbe riconoscere: 1) che tutti i saperi sono poteri, ma di fatto non tutti i saperi hanno acquisito eguale potere (indipendentemente dalla loro validità teorica); 2) che i grandi poteri – religioso, bellico (o militare), economico (di scambio, di risparmio e di consumo), politico (giuridico-amministrativo), scientifico (analitico-empirico e sperimentale), e mediatico - si sono affermati in tempi diversi e hanno instaurato equilibri diversi in ambiti territoriali favoriti o sfavoriti da risorse diverse. Così l’equilibrio mondiale delle forze risulta sempre più sbilanciato, perché anche esigui vantaggi storici possono produrre rapidamente forme di dominio pericolose, e viceversa grandi forme di dominio possono essere frantumate da eventi imprevedibili di dimensione apparentemente modesta.
:
Per restringere il campo della discussione del caso Italia, Viano presenta due modelli di tolleranza: quello “collaudato in Inghilterra a partire dal Seicento, nel quale le Chiese non possono esercitare coazioni neppure sui propri membri” (p. 157); e quello esperito dall’Olanda, a partire dallo stesso periodo, nei confronti di una pluralità di confessioni religiose, che costituisce una forma di tolleranza autoritaria e protettiva “che metteva i cittadini al riparo da aggressioni religiose, oltre che dallo spettacolo poco edificante di pastori e ministri che litigavano fra loro e incitavano i propri seguaci ad aggredire i seguaci di confessioni diverse”. E questo fu un esperimento che finì male, “con i magistrati di Amsterdam uccisi”; esso lasciò tuttavia in eredità il problema della instaurazione di un potere (sufficientemente) neutrale rispetto alle credenze religiose.
:
Episodi di invadenza sempre più spregiudicata del Vaticano nell’ambito della politica italiana, e corrispondenti fenomeni di autocensura da parte dei giornalisti e dei rappresentanti dei partiti rendono sempre più pressante nel nostro sistema politico-sociale l’introduzione di una qualche forma di tolleranza protettiva e autoritaria all’olandese.
:
Carlo Talenti
ctalenti@libero.it
tiene corsi di argomento sociologico e linguistico presso la Facoltà di Scienze Politiche di Torino. Curatore di la Sezione Pedagogia del Grande Dizionario Enciclopedico UTET. Ha pubblicato Adelchi Baratono (Torino, 1957), Educazione linguistica, doppia lettura di un bilancio (Torino 1977) e articoli su argomenti riguardanti le scienze umane e “questione laica”.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?