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giovedì, aprile 27, 2006

 

"Il Vangelo di Giuda" secondo Giancarlo Tranfo

Rinvenuto nel 1978 nel deserto egiziano, tenuto nascosto e tradotto solo negli ultimi cinque anni, è emerso all'attenzione degli studiosi e alla ribalta delle cronache solo da qualche mese, il vangelo detto di Giuda ha scatenato nel mondo un dibattito di proporzioni così vaste da coinvolgere addirittura il "trono di Pietro" che tuonando respinge a viva forza la palese riabilitazione del "grande traditore" continuando a sostenere con forza, in linea con le scritture canoniche neotestamentarie, l'infamità del personaggio, del valore simbolico e storico del suo gesto (considerando l'assurda valenza storica che ancora oggi viene riconosciuta alle frammentarie e contraddittorie narrazioni neotestamentarie).
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In realtà la grande diatriba che in questi mesi trova una così vasta eco nei mass media di tutto il mondo, osservata dal nostro punto di vista, appare come una gigantesca tavola rotonda sul sesso degli angeli o sulle colpe che avrebbe avuto Eva nel mangiare la mela.
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Infatti, molte sono le domande che, quantomeno lo storico laico ed intelligente, dovrebbe porsi prima di cimentarsi in discussioni sull'opportunità o meno di proporre una nuova chiave di lettura dell'odioso gesto del tanto deplorato personaggio (che avrebbe agito non per interesse personale ma per ordine dello stesso Gesù).
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In tempi non sospetti, cioè ben prima che emergessero dal nulla le "esplosive" evidenze dello scritto in questione, lo storico Luigi Cascioli, con l'opera "La favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù", ebbe l'intelligenza e il coraggio di denunciare la gigantesca inconsistenza e l'assoluta inattendibilità delle narrazioni neotestamentarie e della stessa storicità della figura di Cristo così come da esse si vuole che emerga.
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A quanto pare Cascioli, nell'opera suddetta, non ebbe bisogno del vangelo di Giuda per notare che lo stesso tradendo avrebbe reso possibile l'adempimento del disegno divino (e che quindi l'odio millennario delle chiese cristiane e dei suoi fedeli è fuori luogo e contraddittorio).
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Il "neo partito dei riabilitatori", invece, a quanto pare solo ora ricorre a simili ovvie considerazioni...
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Cascioli, tuttavia, non intendeva "riabilitare in anteprima" Giuda quanto piuttosto evidenziare l'inconsistenza logica del secolare alone di odio che accompagna il personaggio e con esso formulare seri e fondati dubbi sulla stessa esistenza storica del "grande traditore".
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Nel corso della mia ricerca ho spesso citato e condiviso Cascioli ma mai come in questo caso sono fermamente convinto della validità del suo punto di vista!
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Gli scritti neotestamentari nella loro interezza denunciano il costante sforzo dei loro redattori di dimostrare che la nascita, la vita, le opere e la morte del Messia derivano dal sorprendente avveramento di profezie veterotestamentarie.
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Per questo motivo tutti gli eventi narrati vengono farciti (a volte in maniera forzata e ridicola) con parole, frasi ed episodi di biblica memoria.
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Lo stesso Giuda, il suo tradimento (o adempimento di un ordine come ora qualcuno vuole), il compenso ricevuto e molte altre circostanze riferite all'episodio in questione, non sono altro che evidenti scopiazzature di profezie bibliche e adattamento delle stesse a storia reale.
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E' attraverso questa lente che notiamo come il pane intinto nel piatto di Gesù riprende il passo di un salmo: Vangelo: "... sarà colui che intinge il pane con me nel piatto..."; Bibbia (slm. 41/10): "Mi fu avversario anche colui in cui confidavo, colui che mangiava il mio pane...".
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Nello stesso senso il "bacio": Bibbia (libro dei proverbi): "Non mi sono potuto nascondere all'insulto perchè mi fu recato dal mio amico e confidente - fallaci sono i baci di un nemico..." Vangelo: E subito si avvicinò a Gesù e disse "salve Rabbi" e lo baciò. E Gesù gli disse "Amico, per questo sei qui?".
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Ma dove la "scopiazzatura" dei falsari neotestamentari si supera è in Matteo (27, 9). Mi riferisco all'episodio della restituzione dei trenta denari ai sacerdoti che viene esplicitamente considerato quale avvenimento di un passo biblico di Zaccaria XI, 13 (che Matteo erroneamente ha attribuito a Geremia).
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Evidentemente, come osservato da Cascioli, il falsario, di estrazione pagana e a digiuno di termini ebraici e biblici, è così preso dall'intento di far combaciare l'episodio in questione con la citata profezia che con i trenta denari restituiti da Giuda ai sacerdoti, fa acquistare da questi un campo chiamato "Vasaio" destinato alla sepoltura degli stranieri.
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In realtà Zaccaria narrò del cattivo affare concluso da un pastore che, dopo aver venduto per trenta denari un gregge di pecore, si recò dal padrone per domandargli come utilizzare tale somma. Il padrone, contrariato per l'irrisorio ricavato, gli disse di buttare i denari nel vasaio, cioè nel recipiente destinato alle elemosine, collocato all'entrata del tempio. Povero Giuda, l'unico apostolo che è possibile chiamare "porco" senza macchiarsi di bestemmia (almeno fino alla improbabile riabilitazione...)!
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Sappiamo bene che l'intera favola evangelica trae spunto dalle vicende storiche legate all'erede davidico primogenito del terribile Giuda di Gamala.
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Alla luce di tutto quanto sopra, cosa rispondere ai tanti lettori di Yeshua.it che chiedono alla nostra ricerca di pronunciarsi in merito al ritrovamento del vangelo di Giuda?
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Il sito non si schiera né per l'ergastolo infernale di dantesca memoria, né per la riabilitazione del "traditore": non si può condannare o assolvere chi non è mai esistito!
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Forse il Rex Iudeorum fu realmente tradito da un suo discepolo nell'intricatissima macchinazione orchestrata dagli zeloti con la complicità di personaggi importanti e insospettabili del tempio e dell'ambiente filoromano, o magari chiese al discepolo di indicare ai Romani una persona diversa da fare arrestare e crocifiggere al suo posto. Ovviamente, però, tutto ciò ha ben poco a che fare con il mito di Gesù di Nazaret e con tutti gli accadimenti fiabeschi concernenti la sua denuncia, l'arresto, il processo e la condanna ricevuta.
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Nella favola evangelica perfino il nome del traditore, giudaico per eccellenza, risponde ad un'esigenza precisa: forzare l'ago della bilancia sulle responsabilità del popolo ebraico e fomentare l'odio verso di esso.
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Come considerare, dunque, il racconto che emerge dai malconci rotoli rinvenuti?
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Come la favola "di risposta" tardo gnostica da opporre alla pericolosa e dilagante affermazione della "favola" di ispirazione "greco/romana" che da lì a breve avrebbe ufficialmente ricevuto da Costantino "scettro e corona" per governare la coscienza degli uomini nei millenni a venire.
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Il manoscritto in lingua copta risale, infatti, al III- IV secolo, ma sarebbe una copia (quanto fedele?) di un antico scritto considerato come eretico già da S. Ireneo (II secolo). Con questo nessuno vuole fare "di tutta l'erba un fascio" bollando come inattendibile l'intera mole degli scritti gnostici. Anche tra le variegate correnti gnostiche (tutte bollate come eretiche dalla chiesa di Roma) bisogna saper distinguere quelle più genuine da quelle (in genere tarde) che lo sono meno.
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Sotto il comune denominatore del disprezzo per la materia e quindi per la carne frutto della perversa invenzione di una deità minore e della conseguente immaterialità della rivelazione messianica, si nascondono diverse scuole e quindi svariati orientamenti e diverse interpretazioni dell'avvento messianico.
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Le correnti che hanno avuto vita (comunque difficile) in epoca tarda (fine secondo, inizio terzo secolo), avendo perso la memoria storico/testimoniale dei grandi fatti del primo secolo e dovendo controbattere alla crescente affermazione della chiesa... ufficiosa e ormai quasi ufficiale, devono aver trovato naturale basarsi sulla presunta storicità delle tradizioni orali o dei primi scritti neotestamentari fatti propri da Roma e ricorrere alla "parodia" o "fare il verso" agli stessi dicendo così "la propria".
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Le persone intelligenti e gli studiosi seri e scrupolosi non attendono sorpresa alcuna dagli esiti della pietosa autopsia condotta sui frammenti erosi di uno scritto tardo gnostico tutt'altro che storicamente attendibile.
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Giuda traditore o Giuda santo, la favola resta tale e quale.
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Un giorno l'uomo si libererà dall'ottusa soverchieria di chi gli ha imposto di non guardare alla storia ma al mito spacciato per realtà. Per ora lasciamo discutere i "poveri di spirito" sull'opportunità o meno di riabilitare il lupo cattivo della favola di Cappuccetto Rosso!
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Giancarlo Tranfo
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domenica, aprile 23, 2006

 

Preti e politici: Ti hanno insegnato una sorta di lento suicidio

"Chiunque sia abile nel fingere, qualsiasi ipocrita, diventerà il tuo leader politico, nella sfera politica, il tuo sacerdote, nella sfera religiosa. Tutto ciò che gli occorre è essere un ipocrita, avere astuzia, mettere su una facciata dietro cui nascondersi. I tuoi uomini politici vivono vite doppie, i tuoi preti hanno una doppia vita - una di facciata e una occulta, e quest'ultima è la loro vera vita. Quei sorrisi di facciata sono del tutto falsi, quei volti apparentemente tanto innocenti sono stati coltivati. Se vuoi vedere la realtà del politico, devi sbirciarlo dal retro. Là appare nella sua nudità, così com'è, e lo stesso vale per il prete. Questi due tipi di persone astute hanno dominato l'umanità. Fin dall'inizio hanno scoperto che, se si vuole dominare l'umanità, occorre indebolirla, farla sentire in colpa, indegna. Occorre distruggere la sua dignità, sottrarle ogni gloria, umiliarla. Ed essi hanno trovato tali e tante vie sottili di umiliazione che è difficile percepirle; in pratica lasciano che sia tu stesso a umiliarti, a distruggerti. Ti hanno insegnato una sorta di lento suicidio."
Osho, The White Lotus Chapter 10
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Nota della redazione: La considerazione attenta di Osho è centrata. Sta di fatto però che anche Osho non ha resistito a mettere in pratica gli stessi sistemi riproponendoli in un'altra salsa.

sabato, aprile 22, 2006

 

Lettera aperta dall’Inghilterra al cardinale Giacomo Biffi


Dato che mi è impossibile fare pervenire questa lettera al cardinale Biffi, le chiedo se gentilmente può pubblicarla e inserirla nel sito.
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Mons Biffi
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mi rivolgo a lei, anche se per vie inusuali, quale eminente esponente della Curia Romana con la speranza che legga questa mia e che prenda atto di quanto segue. Tempo fa lessi il libro “La favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù” di Luigi Cascioli in cui l’autore, attraverso prove inoppugnabili, dimostrava la non esistenza di Gesù Cristo. Le confesso di aver avuto sempre dubbi e incertezze sulla figura di Gesù non fosse altro per quel barlume di raziocinio e di lucidità che ci contraddistingue dagli animali. Non perchè abbia qualche remora nei confronti della religione cristiana, per me le religioni si equivalgono tutte negli stessi propositi e nel raggiungimento di scopi ben precisi e sottilmente pianificati a discapito delle masse piu fragili e indifese, bensì per le centinaia di contraddizioni e discrepanze riscontrate nel corso delle ripetute letture dell'antico e nuovo testamento. L’opera insigne del Signor Cascioli non ha fatto altro che dare conferma ai miei interrogativi ai quali, finalmente, ho dato risposte definitive. E mi creda, non sono l’unica. Il fatto che sconcerta di più e che confermerebbe ulteriormente l’impostura volontaria e non in buona fede è che alle prove ben documentate del signor Cascioli e ai suoi ripetuti inviti di esibire prove certe dell’esistenza di Gesù contro le sue, nessuna eminenza della Chiesa Cattolica si è mai preoccupata di rispondere. Ciò significa che le argomentazioni e le accuse del signor Cascioli sono difficilmente smontabili. Il vostro silenzio ne dà ulteriore conferma. Non crede che a questo punto dovreste dare delle spiegazioni a un miliardo e più di persone che hanno creduto in voi e magari sacrificato la propria vita per rincorrere una favola? No, non ne darete mai salvo ritrovarvi con una massa di fedeli o ex fedeli che disertano le chiese e le vocazioni. Tutto si compie senza rumore, in silenzio, lo stesso silenzio di cui si serve la Chiesa Cattolica. Oggi infatti, come lei ben saprà eminenza, l'analfabetismo è stato debellato, la gente è acculturata, l’informazione incalza a ritmi sfrenati in svariati modi fra cui l’internet grazie al quale anche l’ultimo degli sprovveduti è in grado di arricchire le proprie conoscenze. È un processo che innescato non si arresterà più, che nessuno potrà fermare. Oggi i mezzi di comunicazione hanno raggiunto vertici inimmaginabili attraverso i quali il mondo acquisisce miliardi di informazioni atte a far ravvisare imposture di ogni genere, anche quelle perpetrate da duemila anni a questa parte.
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Per concludere: alla luce di questi fatti, mi chiedo come sia possibile che eminenze di elevata cultura possano aver trascurato e ignorato decine e decine di contraddizioni e menzogne riportate in bella vista dalla Bibbia, un libro ispirato da Dio stesso che dovrebbe essere verità assoluta. Fino a prova contraria una verità non cambia mai, per questo si chiama verità. Se cambia anche solo di una virgola si chiama menzogna. La stessa menzogna che vi indusse a perseguitare i giusti: Galileo fu uno di loro. Ma i giusti si ripetono eminenza e con loro emergono altre verità nascoste. Oggi il signor Luigi Cascioli è uno fra questi, e voi state commettendo l'ennesimo errore. Ma la storia parlerà da sé, come del resto è sempre stato.
Cordiali saluti
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Paola Mancini
London - UK
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Letter from United Kingdom to cardinal Giacomo Biffi
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I`m writing to you because I cannot send this letter to Cardinal Biffi. I hope you can make it public on your web site.
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Mons Biffi
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I`m writing to you, probably using an unusual way, as one of the most important representative of the Roman Catholic Church, hoping that you`ll read this letter considering what I wrote. Time ago I read historian Luigi Cascioli`s book “The fable of Christ - Irrefutable demonstration that Jesus never existed” in which the autor , using incontestable evidences, asserted Jesus Christ never existed.
I`ve always had doubts about the existence of Jesus Christ, generated from the rationality which makes us humans different from animals. I`m not telling you this because I have any kind of prejudice against christian religion, as far as I`m concerned I regard every religion as equal in promoting subtle identical objectives with the purpose subduing weak minds. In reality, I`m writing to you this because, after a continuos examination of the new and old testament, I noticed several important contradictions. Mr Cascioli`s book gave me finally the evidences and the answers to my questions. Believe me, I am not alone. Even more important is the fact which confirmes the misleading behaviour of Catholic Church, which, of course, was not an act of good faith. In fact any representative of Church never bothered to answered to Luigi Cascioli`s perfectly documented work about Jesus Christ`s existence. This kind of behaviour shows Mr Cascioli`s accusation very difficult to dispute. Your silence about this matter is probably the proof that what Mr Cascioli says is true. Don`t you believe that now you should give an explanation to a billion of people who believed in what you said , maybe sacrifiing their lives believing to a legend? I think you`ll never do that, even if Catholic Church is loosing devotees and priests. Everything is already happening in silence, the same silence used by Church. In fact to day, as you are well aware, there are not illiterates anymore, people is quite cultured, information is available by various means , most of all internet, using which even a simple person can have access to awide and in partial information. It is a process which already started and will never be stopped by anybody. To day media provides worldwide information with the purpose to unmaske any kind of frauds, even those committed two thousand years ago.
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To come to a conclusion, after what has been said, I just wonder how it`s possible that very cultured people like you ignored hundreds of Bible`s contradictions and lies. If Bible has been inspired by God it should be absolute truth. As you knows, truth never changes. If it changes, even a little bit, is consideredm a lie. The same lie was a weapon used by Church to persecute many upright people: one of them was Galileo. But many others came and even more will follow with the purpose of revealing the truth. To day Mr Cascioli is one of them and you are repeating the same mistake. But history will tell the truth, as ever.
Regards
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Paola Mancini
London - UK

giovedì, aprile 20, 2006

 

Prete uccide e fa a pezzi l'amante 22enne incinta

CITTA' DEL MESSICO - Comunita' cattolica in subbuglio, in Sud America, dopo la scoperta di un atroce delitto compiuto da un sacerdote messicano a poche ore dalla celebrazione della Messa di Pasqua. Il prete reo confesso, della parrocchia di Nezahualcoyotl, ha ammesso di aver strangolato e fatto a pezzi una donna, sua amante da tempo, che gli aveva confessato di aspettare un figlio da lui. A divulgare la notizia, il ministro della Giustizia dello Stato di Mexico. Cesar Torres, questo il nome dell'omicida 42enne; la vittima e' invece la 22enne Veronica Andrade Salinas gia' madre di due figlie. Il prete, dopo aver mutilato il corpo della sua giovane vittima, lo ha nascosto in sacchetti di plastica poi abbandonati vicino a un cimitero. Torres nei prossimi giorni verra' formalmente incriminato. (Agr) 20.04.2006

sabato, aprile 15, 2006

 

Gesù al tribunale di Strasburgo

Cristo è esistito o no? Gli avvocati Giovanni Di Stefano e Domenico Marinelli
si occuperanno del caso Cascioli al tribunale dei Diritti Umani
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Roma – Saddam Hussein, Tarek Aziz, Telekom Serbia, Milosevich, Kennedy, Lady Diana, sono solo alcuni tra i casi clamorosi di cui si sono occupati gli avvocati Giovanni Di Stefano e Domenico Marinelli. Di Stefano e Marinelli si occuperanno anche del caso Luigi Cascioli lo studioso, ex seminarista, autore del libro-denuncia “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù”. Cascioli asserisce di avere dimostrato in maniera inequivocabile la “non esistenza storica di Gesù detto il Cristo”. Nel settembre 2002 Cascioli querelò don Enrico Righi, parroco di Bagnoregio (Viterbo), per “abuso della credulità popolare” e “scambio di persona” perché il prete scrisse in un giornale che Gesù nacque da Maria e Giuseppe e visse in carne ed ossa. Il Tribunale di Viterbo, dopo lunghi tira e molla, archiviò il caso benchè il prete non abbia portato alcuna prova ammissibile dell’esistenza di Cristo. Insoddisfatto dell’archiviazione, Cascioli e suoi legali Di Stefano e Marinelli si rivolgeranno ora al Tribunale dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. “La legge è in base al rispetto del diritto nazionale e internazionale” commenta Di Stefano, “ipotesi e congetture lasciamole ai preti”. Se il caso giudiziario venisse riaperto diverrebbe un processo di planetaria importanza considerato che metterebbe in seria discussione la dottrina e i fondamenti sui quali si basano il Cristianesimo e la Chiesa cattolica. Sarebbe un processo giudiziario nel quale i ministri della Chiesa, alias il Vaticano, dovrebbero dimostrare, come asseriscono da duemila anni, che Cristo è esistito esibendo prove ammissibili concrete e non argomentazioni teologiche o filosofiche. Rif. www.LuigiCascioli.it
Informazioni, interviste e adesioni:
axteismo@yahoo.it tel. 3393188116 http://nochiesa.blogspot.com
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Nella foto, Giovanni Di Stefano (in alto) e Luigi Cascioli
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Jesus at Strasbourg Court
Did Christ exist? Solicitors Giovanni Di Stefano and Domenico Marinelli
will attend to Cascioli's case at the Human Rights Court
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Italy - Rome – Saddam Hussein, Tarek Aziz, Telekom Serbia, Milosevich, Kennedy, Lady Diana, are only some of the most notorious cases in which the renowned solicitors Giovanni Di Stefano and Domenico Marinelli have taken legal action. Di Stefano and Marinelli will attend to Luigi Cascioli's case, now. He is the scholar, former seminarist, author of the book of accusation "The fable of Christ – Irrefutable demonstration that Jesus never existed". Cascioli sustains that he has demonstrated, in an unequivocal manner, the "non historical existance of Jesus, called Christ". In september 2002 Cascioli suited don Enrico Righi, parrish priest of Bagnoregio (Viterbo), for “abusing popular credulity” and “change of identity”, because the priest wrote in a newspaper, that Jesus was born from Mary and Joseph and lived in flesh and blood. The Viterbo Court, after a long coming and going, filed away the case, even though the priest had not given any acceptable evidence of Christ's existance. Dissatisfied with this decision, Cascioli and his solicitors Di Stefano and Marinelli will address the Strasbourg Human Rights Court. "Law is based upon respect for National and International Legislation" Di Stefano comments, "we leave hypothesis and conjectures for the priests". If this case is reopened it will become of global importance, considering that it would question the very doctrine and foundation, on which is based Christianity and the Catholic Church. It would be a trial in which the ministers of the Church, that is the Vatican, should demonstrate what they have been sustaining for the last two thousand years: that Christ has existed, exhibiting admisible and precise evidence, instead of mere theological or philosophical arguments. Ref. www.LuigiCascioli.it Information, interviews and adherences to: Axteismo, International Free Thought Movement axteismo@yahoo.it tel. +39 3393188116 http://nochiesa.blogspot.com
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Upper photo, Giovanni Di Stefano and Luigi Cascioli
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Jesús en el tribunale de Estrasburgo
¿Existió Cristo? Los abogados Giovanni Di Stefano y Domenico Marinelli
se ocuparán del caso Cascioli en el Tribunal de Derechos Humanos
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Italia - Roma – Saddam Hussein, Tarek Aziz, Telekom Serbia, Milosevich, Kennedy, Lady Diana, son sólo algunos de los casos famosos de los cuales se han ocupado los abogados Giovanni Di Stefano y Domenico Marinelli. Di Stefano y Marinelli se ocuparán ahora del caso Luigi Cascioli, el estudioso, ex seminarista, autor del libro-denuncia “La fábula de Cristo – Irrefutable demostración de la no existencia de Jesùs”. Cascioli afirma que ha demostrado de manera inequívoca la “no existencia histórica di Jesùs, llamado el Cristo”. En setiembre 2002 Cascioli querelló a don Enrico Righi, párroco di Bagnoregio (Viterbo), por “abuso della credulidad popular” y “cambio de persona”, porque el sacerdote escribió en un diario que Jesús nació de María y José y vivió en carne y hueso. El Tribunal de Viterbo, luego de un prolongado tira y afloje, archivó el caso, aunque el sacerdote no había aportado prueba alguna admisible de la existencia de Cristo. Insatisfecho con tal archivo, Cascioli y sus asesores legales Di Stefano y Marinelli se dirigirán ahora al Tribunal de Derechos Humanos de Estrasburgo. “La ley se basa en el respeto del Derecho nacional e Internacional” comenta Di Stefano, “las hipótesis y conjeturas se las dejamos a los sacerdotes". Si el caso judicial fuese reabierto resultaría un proceso de importancia mundial, considerando que pondría en tela de juicio la doctrina y los fundamentos, sobre los cuales se basa el Cristianismo y la Iglesia Católica. Sería un proceso judicial en el cual, los ministros de la Iglesia, alias el Vaticano, deberían demostrar, como afirman desde hace dos mil años, que Cristo ha existido exhibiendo pruebas admisibles y concretas y no argumentaciones teológicas o filosóficas. Ref.
www.LuigiCascioli.it
Informaciones, entrevistas y adhesiones: Axteismo, Movimiento Internacionale de Libre Pensamiento axteismo@yahoo.it tel. +39 3393188116 http://nochiesa.blogspot.com
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En la foto, Giovanni Di Stefano (arriba) y Luigi Cascioli
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Traduzioni di Susana Tampieri
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Jésus au tribunal de Strasbourg
Jésus-Christ a-t-il oui ou non existé? Les avocats Giovanni Di Stefano et Domenico Marinelli s’occuperont de l’affaire Cascioli au tribunal des Droits de l’Homme
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Italie – Rome - Saddam Hussein, Tarek Aziz, Telecom Serbie, Milosevitch, Kennedy, Lady Diana ne sont que quelques-unes des affaires retentissantes dont se sont déjà occupés les avocats Giovanni Di Stefano et Domenico Marinelli. Giovanni Di Stefano et Domenico Marinelli s’occuperont de l’affaire Luigi Cascioli, l’érudit, ancien séminariste, auteur du livre dénonciation “La fable de Christ – Irréfutable démonstration de la non-existence de Jésus”. Cascioli assure avoir démontré de manière irrévocable “la non-existence de Jésus dit le Christ”. En septembre 2002 Cascioli s’en prit à don Enrico Righi, curé de Bagnoreggio (Viterbe), pour “abus de la crédulité populaire” et “substitution de personne” parce que le prêtre avait ècrit dans un journal que Jésus ètait né de Marie et Joseph et avait vécu en chair et en os. Le Tribunal de Viterbe, après de longues hésitations a classé l’affaire bien que le prêtre n’ait apporté aucune preuve admissible de l’existence du Christ. Insatisfait de ce classement, Cascioli et ses avocats Giovanni Di Stefano et Domenico Marinelli s’adressent maintenant au Tribunal des Droits de l’Homme à Strasbourg. “La loi est basée sur le respect du droit national et international” commente Di Stefano, “laissons les hypothèses et conjonctures aux prêtres”. Si l’affaire ètait rouverte elle devendriat un procès d’importance planétaire étant donné qu’il remettrait sérieusement en cause la doctrine et les bases sur lesquelles se fondent le christianisme et l’église cattolique. Ce serait un procès au cours duquel les représentants de l’Église et le Vatican devraient démontrer, ce qu’ils prétendent depuis 2000 ans, que le Christ a existé, en exhibant des preuves concrètes admissibles et non des argumentations théologiques ou philosophiques. Rif. www.LuigiCascioli.it
Informations, interviews et adhésions: Axteismo, Mouvement International de Libre Pensée axteismo@yahoo.it tel. +39 3393188116 http://nochiesa.blogspot.com
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Traduzione di Anne Morelli

lunedì, aprile 10, 2006

 

Perché non sono cristiano

"Dobbiamo essere pratici, vedere il mondo nella sua giusta luce, coi suoi pregî e i suoi difetti. Non dobbiamo temerlo, ma conquistarlo con l’intelligenza, e non esserne schiavi. La nostra concezione di Dio deriva dall’antico dispotismo orientale, ed è una concezione indegna di uomini liberi. Non ha rispetto di sé stesso chi si disprezza e si definisce miserabile peccatore. Dobbiamo aver fiducia in noi stessi, e guardare il mondo con sicurezza. Dobbiamo rendere questo mondo il migliore possibile, e se non è proprio come lo desideriamo, sarà sempre migliore di come ce lo hanno ridotto. Un mondo migliore richiede sapere, bontà e coraggio. Non bisogna rimpiangere il passato o soffocare la libera intelligenza con idee che uomini ignoranti ci hanno propinato per secoli. Occorre sperare nell’avvenire, e non voltarsi a guardare a cose ormai morte, che, confidiamo, non rivivranno più in un mondo creato dalla nostra intelligenza".
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Bertrand Russell, Perché non sono cristiano, 1927.

domenica, aprile 09, 2006

 

Sindaco fa rimuovere Crocifisso da seggi


La decisione del primo cittadino di Cornuda, in provincia di Treviso, che si è richiamato alla laicità dello Stato. Analoga iniziativa in provincia di Terni
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Roma, - ''Il sindaco di Cornuda, in provincia di Treviso, ha fatto togliere i crocifissi da tutti i seggi della cittadina''. La denuncia arriva da Filippo Ascierto, responsabile per la sicurezza di An, che spiega come il sindaco abbia giustificato la sua richiesta alla prefettura richiamandosi alla laicità dello Stato. ''Possiamo capire che lo Stato è laico - dice Ascierto all'Adnkronos - ma non crediamo ci sia nulla di male a esporre il Crocifisso. Semmai sono altre le cose che non dovrebbero essere presenti nei seggi elettorali. Denunceremo questo comportamento alle autorità preposte''.
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Un episodio analogo è avvenuto ad Amelia, in provincia di Terni, dove Forza Italia ha presentato una denuncia ai carabinieri contro il presidente del seggio n. 8. ''E' un fatto di una gravità eccezionale'', ha spiegato all'Adnkronos il consigliere regionale azzurro Raffaele Nevi, raccontando di essere stato allertato dai rappresentanti di lista presenti al seggio. ''Abbiamo avvertito il prefetto e il comandante dei carabinieri - ha detto Nevi -. Stanno andando a verificare di persona cosa è accaduto e a far rimettere il Crocifisso al suo posto. Questo signore - racconta - si è presentato al seggio con 'Il Manifesto' sotto braccio, si è autoproclamato di Rifondazione comunista. Poi, d'imperio, ha fatto togliere il Crocifisso dal seggio perché ha detto che avrebbe potuto orientare il voto. Non potevamo rispondere che con una denuncia ai carabinieri''.
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Mentre a Senigallia, in provincia di Ancona, è accaduto che un elettore ha ritirato le schede elettorali ma non ha votato dopo che il presidente del seggio si è rifiutato di togliere il Crocifisso dal muro, così come lui aveva chiesto. L'elettore ha voluto che venisse messo a verbale un messaggio in cui spiegava di essere ''impossibilitato a votare per la presenza del simbolo della religione cattolica apostolica romana, detto Crocifisso, nelle sale delle votazioni''. Protagonista della vicenda, questa mattina al seggio elettorale n. 19 delle elementari 'Puccini' di Senigallia, un elettore di Corinaldo, simpatizzante dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, l'Uaar, un'associazione che chiede, anche nel sito web, a soci e simpatizzanti che trovino simboli religiosi al seggio di far verbalizzare il loro dissenso prima di esprimere il voto. 09.042006 (Adnkronos/Ign)

 

Gli eredi di Satana

Presto la fiumana degli scandali abbatterà il muro del silenzio e travolgerà le strutture della Chiesa
di Alessandro Capece
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Quando ha confinato i suoi membri tra le mura di un convento, la Chiesa ha costruito l'opificio che avrebbe sfornato scandali a getto continuo per almeno dieci secoli. Oggi che nelle democrazie occidentali la libertà in tutte le sue espressioni ha raggiunto livelli inimmaginabili fino a pochi decenni fa la repressione delle pulsioni ancestrali non può essere più tollerata. Nelle società moderne non c'è più posto per Satana. Per capire la realtà adoperiamo la ragione. Non sentiamo più la necessità dei dogmi, dei misteri o delle verità rivelate. Adesso toccherebbe dunque alla Chiesa sbarazzarsi delle strutture fatiscenti dell'oscurantismo, dell'integralismo, dell'antimodernismo, ma, ammesso pure che lo volesse, non potrebbe più fare questo passo verso la liberazione dalle catene con le quali si è legata da se stessa, perché, se lo facesse, sparirebbe letteralmente dalla scena del mondo. Vani sono, pertanto, gli sforzi delle gerarchie ecclesiastiche intesi a scaricare sul mondo laico le terribili contraddizioni che la schiacciano sotto il peso della sua tradizione bimillenaria. La Chiesa è destinata all'immobilismo nell'attesa del suo crollo. I religiosi sono i superstiti eredi di Satana. Con la loro fine, che mi auguro imminente, le masse popolari raggiungeranno in un sol colpo il livello più alto di democrazia mai raggiunto prima.
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Alessandro Capece
antiglob@yahoo.it

venerdì, aprile 07, 2006

 

Crocefissi nelle aule dei tribunali: TAR delle Marche rifiuta di pronunciarsi

Crocefissi nelle aule dei tribunali: il TAR delle Marche si rifiuta
di pronunciarsi sul ricorso proposto dal magistrato di Camerino Luigi Tosti
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Ancona - Con sentenza n. 94 del 22 marzo scorso il TAR delle Marche ha dichiarato che la competenza a decidere sulla legittimità dell'esposizione dei crocefissi nelle aule di giustizia appartiene al "Giudice ordinario" e, pertanto, ha dichiarato "inammissibile" il ricorso presentato dal magistrato di Camerino. Questo il commento di Luigi Tosti: "Con questa non-decisione il TAR delle Marche ha sbalordito anche l'Avvocatura dello Stato che difende il Ministro di Giustizia, la quale non aveva in realtà avanzato alcun dubbio sulla giurisdizione del TAR, dal momento che gli artt. 3 e 63 del D.lgs. n. 165/2001 devolvono alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo le cause di pubblico impiego che riguardano i magistrati. Ma veniano ai fatti. Col mio ricorso ho sostenuto quello che la Cassazione penale ha peraltro già espressamente affermato nella sentenza n. 439/2000, e cioè che la circolare del Ministro Rocco del 1926 deve ritenersi tacitamente abrogata, ex art. 15 preleggi, perché incompatibile col principio di laicità delineato dalla Costituzione repubblicana, che si fonda sull'eguaglianza e pari dignità di tutti i cittadini e di tutte le religioni. L'Avvocatura di Stato si è costituita negando che fosse intervenuta questa tacita abrogazione. Il compito del TAR, dunque, era soltanto quello di stabilire se la circolare Rocco fosse o meno ancora in vigore. Il TAR ha però preferito "lavarsene le mani", affermando innanzitutto che non posso pretendere che il Ministro di Giustizia rimuova i crocifissi da tutte le aule giudiziarie, bensì soltanto da quelle del Tribunale di Camerino. Secondo il TAR delle Marche, infatti, la tacita abrogazione della circolare Rocco non potrebbe avere effetti generali, bensì "limitati" al... Tribunale di Camerino! Ciò significa, in altri termini, che, se decidessi di trasferirmi in altra sede o se venissi applicato in qualche altro tribunale o corte d'appello, dovrei iniziare altrettante infinite cause contro il Ministro di Giustizia per chiedere la rimozione dei crocifissi da queste... "nuove" sedi! E' come se un ebreo o un "negro" impugnassero le disposizioni che li obbligano a vivere nei ghetti o che vietano loro di salire sui treni e i giudici, dopo aver accertato che quelle disposizioni sono illegittime, limitassero l'accoglimento delle loro domande... al solo Comune di residenza o al solo treno utilizzato!!! Una follia. Ma il TAR marchigiano non si è fermato qui. Per evitare di pronunciarsi sul merito del mio ricorso ha visto bene di affermare che il suo "difetto di giurisdizione" sussiste anche per i crocifissi appesi nelle aule del Tribunale di Camerino. E per giustificare questo suo rifiuto ha addirittura "disapplicato" gli artt. 3 e 63 della legge n. 165/2001 richiamando le motivazioni di una sentenza della Corte Costituzionale (la n. 204/2004) che però riguarda tutt'altre norme, "dimenticandosi" (si fa per dire) di considerare che ai giudici è vietato "disapplicare" le norme di legge che ritengano incostituzionali: in questi casi, infatti, essi possono soltanto rimettere la questione alla Corte Costituzionale. Le prospettive future? "Grazie" a questa pronuncia sarò costretto a ricorrere al Consiglio di Stato, con la sola prospettiva di una sentenza di annullamento che rinvierà nuovamente la causa al TAR delle Marche. Se poi dovessi adire il giudice ordinario, come "consigliatomi" dal TAR marchigiano, quest'ultimo declinerebbe sicuramente la propria giurisdizione costringendomi, a quel punto, ad adire la Corte di Cassazione per dirimere il conflitto negativo di giurisdizione. Nella migliore delle ipotesi dovranno passare perlomeno 20-30 anni prima che un qualche giudice decida questo banale quesito: la circolare fascista del 1926 è compatibile con la Costituzione?.
In estrema sintesi: "Voglia di decidere saltami addosso, decidi tu che io non posso!"
Un'unica nota positiva: il TAR delle Marche, accogliendo la mia tesi, ha affermato che la questione dei crocifissi negli uffici pubblici involge diritti soggettivi assoluti e, quindi, non ricade nella giurisdizione del giudice amministrativo. Questo significa che l'ordinanza del giudice Mario Montanaro, che ha suscitato le ire del Papa, di Sua Eminenza Ruini, del Capo dello Stato, e via dicendo, era in realtà perfettamente giusta e che, invece, è del tutto sbagliata l'ordinanza del Tribunale dell'Aquila che l'ha poi annullata, come sono del tutto sbagliate le sentenze del TAR del Veneto e del Consiglio di Stato che, dopo aver ritenuto la loro giurisdizione, hanno affermato che il crocifisso è un simbolo laico."
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Luigi Tosti
Tel. 0541789323 - mobile 3384130312 -
tosti.luigi@alice.it
Via Bastioni Orientali 38 Rimini
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Nella foto, il giudice Luigi Tosti

mercoledì, aprile 05, 2006

 

Sacerdote arrestato. Operazione della polizia contro la pedofilia

ROMA - La polizia sta compiendo alcuni arresti e perquisizioni nell'ambito di un'inchiesta sulla pedofilia. Sono coinvolti alcuni sacerdoti di una parrocchia di Pomezia, vicino Roma. Un sacerdote, l'ex parroco della chiesa, che alcuni mesi fa e' stato trasferito in una parrocchia di Assisi, e' stato arrestato, mentre altri due sono stati sottoposti a misure cautelari. Le indagini sono partite in seguito alle denunce dei ragazzi che avrebbero subito le violenze. (Ansa 05.04.06)

 

Noi affermiamo la laicità dello Stato

commento di Enrico Galavotti
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"Ci impegniamo innanzitutto ad assicurare e rispettare la stabilità e la supremazia dei valori fondamentali della Costituzione che sono alla base di una democrazia rappresentativa che sia trasparente, solidale, efficace, in grado di guardare al futuro. Noi affermiamo la laicità dello Stato". Questo quanto dice il programma dell'Unione.
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Ebbene qui c'è una contraddizione in termini. La laicità dello Stato è infatti negata dall'art. 7 della Costituzione, che prevede un regime pattizio, di privilegio, con una religione particolare, quella cattolico-romana.

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Cosa che oggi risulta anacronistica non solo per l'aumentata coscienza laica dei cittadini italiani, ma anche a motivo del fatto che i flussi migratori configurano la società in maniera decisamente pluriconfessionale.
Rimando per gli approfondimenti alle seguenti pagine:

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www.homolaicus.com/diritto/costituzione/costituzione_religione.htm
www.homolaicus.com/diritto/concordato/concordato.htm
www.homolaicus.com/diritto/concordato/gramsci_concordato.htm
www.homolaicus.com/diritto/lex_coscienza/diritto-religione.htm
www.homolaicus.com/diritto/costituzione/atteggiamento_religione.htm
www.homolaicus.com/diritto/lex_coscienza/separazione.htm
www.homolaicus.com/diritto/lex_coscienza/lex_coscienza.htm
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Enrico Galavotti

galarico@gmail.com
www.homolaicus.com
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Nella foto, Enrico Galavotti

martedì, aprile 04, 2006

 

La impotenza di Dio è infinita


La impotenza di Dio è infinita.”
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Anatole France

domenica, aprile 02, 2006

 

La via della ragione. L’autonomia dello Stato laico


di Roberto Vacca
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I nomi non sono conseguenza delle cose, ma talora offuscano la comprensione di cose, situazioni, processi a cui si applicano. Accade con l'appellativo di 'laico'. Suggerisco di non usarlo. Derivò nel Medioevo dal greco 'laikòs' - del popolo (laòs) contrapposto ai chierici che hanno da Dio eredità (greco 'kleròs', sorte), quindi, privilegi e autorità e sfoggiano con la tonsura il loro stato. Io non voglio esser chiamato laico nel senso di non chierico. Non riconosco privilegi, nè superiorità ai chierici. Le loro classificazioni non mi riguardano: La religione è cosa loro. e la considero con B Russell 'falsa e dannosa' dunque incompatibile con la ragione e con il pensiero di chi vuol capire la realtà.
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Chiamiamoci, dunque, ‘normali’. Io non mi chiamo ateo: l'alfa privativo indicherebbe che mi manca qualcosa, mentre chi crede in un Dio creatore si carica di una sovrastruttura inutile. Non mi chiamo agnostico - uno che non sa. So parecchie cose e continuo a impararne, ma non pretendo di conoscere oggetti inesistenti. Posso chiamarmi 'gentile': appartengo a un'altra gens, a un'altra tribù, non a quelle dei monoteisti.
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La questione centrale è culturale. I dibattiti attuali trattano di: fede in Dio o ricerca di Dio, di spiritualismo, sua definizione e status. Questa è l'arena in cui combatto.
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Religioni: Inconciliabili con la ragione, insensato farne graduatorie
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Nella Seconda Guerra Mondiale gli Alleati combatterono anche per la libertà di religione (oltre che di parola, dalla paura e dal bisogno). In Italia sono apparentemente libere tutte le religioni (anche se si tenta di rendere più libera - da certe imposte - quella cattolica). Non appare libera quella ellenico-romana che fu codificata da Numa Pompilio legando insieme le credenze popolari meno assurde e classificando come superstitio le assurdità che avanzavano. Oggi la superstizione è rappresentata da sensitivi, astrologi, oroscopari: certe persone sedicenti colte non la trovano nemmeno ridicola. Sarebbe considerato ridicolo riesumare la religione di Jupiter e Juno, di Mars e Venus. Certo contiene elementi assurdi come quella di Mitra che si diceva fosse nato in una grotta dalla vergine Anahita (ingravidata dal dio Ariman), che dava comunione di pane e vino, fu crocifisso a un albero, morì e risorse Queste tradizioni sono state incorporate nella fede cristiana insieme ad altre credenze, assunte come dogmi negli ultimi secoli. La pretesa convergenza di fede cristiana e ragione appare assurda se i credenti continuino a dire con Agostino da Tagasta e con Anselmo d'Aosta: 'Credo ut intelligam, non intelligo ut credam'. Questa posizione nega l'approccio logico-sperimentale (di Galileo, Newton, dei fisici e logici moderni) e sfocia nel proverbiale 'Credo quia absurdum' - negazione di ogni razionalità.
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Noi riserviamo la nostra credenza in relazioni apparentemente assurde alla elettromeccanica quantistica. Non è irragionevole credere che un effetto si verifichi prima della sua causa, se questa ipotesi permette di prevedere i risultati di esperimenti con la precisione di una parte su 100 miliardi.
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Abbiamo fatto molti passi indietro rispetto all'editto di Flavio Claudio Giuliano del 4 febbraio 362 (1115 a.U.c.) che stabiliva libertà religiosa per tutti. La religione cristiana non era più quella forzosa dello Stato, né era esentata dal pagare le tasse. E Giuliano si impegnò a non perseguitare nessuno a causa della sua fede.
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Noi che apparteniamo alla grande moltitudine dei non credenti (come diceva Luigi Luzzatti) non siamo interessati a conciliare fede e ragione. Richiamiamo i ragionamenti di grandi pensatori. Basterebbe citare Kant: le sue dimostrazioni dell'insussistenza delle prove fisico-teologica, ontologica e cosmologica dell'esistenza di Dio sono rigorose, ma ardue da seguire. Riporto in termini scolastici la più lineare e cogente prova dell'inesistenza di un essere immutabile, causa di sè stesso e dell'universo.
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Nella foto il futurologo Roberto Vacca

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