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sabato, marzo 17, 2007

 

Opposizione all’Archiviazione di Luigi Tosti (*)

(*) Il giudice Tosti chiede, in base alla Costituzione Italiana e alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo, di poter affiggere nei tribunali la menorà ebraica accanto al crocifisso, oppure la rimozione del crocifisso.

Al Procuratore della Repubblica di Roma
Al Collegio per reati Ministeriali presso il Tribunale di Roma


Oggetto: Memoria difensiva contenente opposizione alla richiesta di archiviazione della denuncia per il reato di discriminazione religiosa (art. 3 L. 654/1975) contro i Ministri di Giustizia Roberto Castelli e Clemente Mastella, iscritto il 5.3.2007 (Proc. pen. n. 11114/07 N).

Proc. 11114/07 Proc. Repubblica Trib. Roma

Io sottoscritto Luigi Tosti, presa visione della richiesta di archiviazione in oggetto, recante la data del 7.3.2007, propongo opposizione con la presente memoria, così come consentitomi dalla legge, al fine di illustrarne le ragioni.
Con atto del 12.1.2007 e successivo seguito del 15.2.2007 ho sporto denuncia penale contro i Ministri di Giustizia Roberto Castelli e Clemente Mastella, per il reato di discriminazione religiosa di cui all'art. 3 della legge n. 654 del 13.10.1975, e questo perché entrambi i Ministri:
A. "mi hanno vietato, pur non esistendo alcun impedimento di legge e/o di fatto, di esporre la mia menorah ebraica a fianco del crocifisso cattolico, esposto nelle aule giudiziarie in virtù di una circolare fascista del Ministro Rocco, così compiendo una discriminazione ai miei danni per motivi legati al mio credo religioso";
B. "di fronte, poi, al mio rifiuto di tenere le udienze a causa di questa patente discriminazione religiosa, anziché rimuovere i crocifissi cattolici o autorizzarmi ad esporre le mie menorà ebraiche a fianco dei crocifissi, accordando così ad un dipendente ebreo gli stessi diritti e la stessa dignità umana che entrambi i Ministri di Giustizia hanno accordato ai soli dipendenti cattolici attraverso l'esposizione dei crocifissi nelle aule giudiziarie, mi hanno invitato a tenere le udienze in un'aula-ghetto, appositamente allestita per me senza crocifisso, peraltro in spregio alla circolare del Ministro Rocco che i Ministri ritengono ancora in vigore, vietandomi altresì di esporre in essa la mia menorà".
Ebbene, il Procuratore della Repubblica Dott. Giovanni Ferrara con atto del 7.3.2007 ha avanzato richiesta di archiviazione al Collegio per i reati ministeriali del Tribunale di Roma con questa motivazione: "il Ministro Castelli ha effettivamente disposto un'ispezione ministeriale sul comportamento del Tosti. Tuttavia, non si può assolutamente sostenere che così il ministro abbia compiuto, o incitato a commettere, atti di discriminazione per motivi religiosi. Ha adottato un'iniziativa di sua competenza, non sindacabile in questa sede, con finalità di valutare eventuali illeciti disciplinari".
Questa motivazione è sconcertante, perché manifestamente priva della benché minima pertinenza con l'oggetto della VERA denuncia da me presentata. E' stato infatti preso in considerazione un fatto che io non mi sono mai sognato di denunciare come "discriminatorio" e si è invece omesso di vagliare i comportamenti di rilevanza penale che ho sopra denunciato sub lettere A e B e che, si badi bene, sono riferibili ad entrambi i Ministri.
Mi dolgo, dunque, del fatto che i motivi della mia denuncia siano stati completamente obliterati e sia stato, al contrario, preso in esame un comportamento del Ministro Castelli nei confronti del quale non ho mai esternato lamentele.
Questo modus operandi ingenera il sospetto che non si sia in grado, da parte dell'Autorità Giudiziaria, di giustificare, innanzitutto, perché mai i cattolici debbano costituire, in Italia, una "razza superiore", alla quale lo Stato accorda il privilegio di esporre i propri crocifissi nelle aule giudiziarie per connotarne di cattolicità l'esercizio della giurisdizione, mentre gli "sporchi usurai e ruffiani ebrei" -come amorevolmente appellati da Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica- costituiscano invece un'infima razza inferiore o -come sempre amorevolmente appellati da Santa Romana Chiesa Cattolica ed Apostolica- "la peste dell'umanità".
Nella mia denuncia (pag.10) ho segnalato che la Cassazione penale ha affermato che integra il delitto di discriminazione razziale il rifiuto di un barista di servire caffé a cittadini nord-africani. E allora ho chiesto e chiedo ancora: perché mai non dovrebbe integrare una patente discriminazione religiosa il divieto -oppostomi da entrambi i Ministri- di "fare entrare" nelle aule giudiziarie italiane le mie menorà ebraiche, visto che i Ministri in questione consentono invece ai crocifissi cattolici di entrare liberamente? Forse che impedire ai nord-africani di entrare nei bar o in altri locali pubblici non integra un'odiosa discriminazione razziale?
E allora torno a chiedere: che cosa avete contro gli ebrei e la religione ebraica? Forse il loro simbolo relgioso vi turba? E, in ogni caso: qual'è la "motivazione" che è stata addotta dai Ministri di Giustizia Castelli e Mastella per "giustificare" questa criminale discriminazione religiosa?
Su, che si risponda una buona volta! Sono queste le domande che io ho rivolto ed alle quali né i Ministri di Giustizia né l'Autorità Giudiziaria Italiana hanno mai risposto e che, anzi, vengono oggi platealmente eluse attraverso questa richiesta di archiviazione.
Eppure le risposte le avevano già suggerite anonimi criminali cattolici che hanno affermato che esporre il simbolo degli ebrei a fianco del crocifisso è un sacrilegio, perché gli immondi ebrei si sono macchiati di "deicidio". E' questa, dunque, la motivazione ufficiale? Se è questa la motivazione, perché non si ha il coraggo di motivare la richiesta di archiviazione con questa sublime motivazione? Per caso non si vuole rispondere a questa domanda perché non esiste una giustificazione plausibile di cotanto razzismo?
Eppure lo segnalato nella mia denuncia che il Ministro Mastella, rispondendo ad un question time dell'On.le Turco Maurizio, ha affermato che la mia menorà non poteva essere esposta perché... mancava una "LEGGE" del Parlamento che lo consentisse!!!
E allora? Perché mai l'Autorità giudiziaria non ha vagliato la fondatezza di questa "motivazione ufficiale", che è stata addotta dal Ministro di Giustizia Mastella? Eppure, è ben chiaro che l'UNICA Autorità legittimata a fornire la giustificazione del divieto di esporre le menorà è il Ministro di Giustizia.
E allora? Perché non è stata vagliata questa "giustificazione" addotta dal Ministro? Forse perché ci si vergogna di affermare, nel futuro provvedimento di archiviazione di questa mia denuncia, che per autorizzare l'esposizione dei crocifissi cattolici basta una semplice "circolare ministeriale" -peraltro fascista- mentre per le menorà degli "sporchi ruffiani ebrei" occorre......una LEGGE?????
Queste erano le domande alle quali la Procura di Roma doveva rispondere per vagliare l'infondatezza o la rilevanza penale del primo comportamento discriminatorio che io ho denunciato (capo A). La circostanza che le domande siano state completamente glissate dimostra -o comunque è lecito supporlo- che non si è evidentemente in grado di fornire motivazioni logiche che giustifichino la liceità della smaccata discriminazione di stampo razzial-religioso che viene attuata ai danni degli ebrei da Organi Istituzionali dello Stato ("laico") Italiano.
Per ciò che concerne, poi, la proposta di essere relegato -sino a mio pensionamento- in un'aula-ghetto (è questo il secondo comportamento discriminatorio che ho denunciato) sussiste, da parte della Procura di Roma, identica latitanza motivazionale: non è stata infatti spesa una parola per giustificare come questa proposta indecente, che mi è stata propinata al fine di evitare che un cittadino ebreo potesse godere della stessa dignità e degli stessi diritti accordati alla "Superiore Razza Cattolica", possa ritenersi non discriminatoria e, quindi, penalmente lecita.
Per far ulteriormente capire quanta sia la carica razzistica di cui è intrisa questa oltraggiosa proposta, faccio un esempio.
Immaginate che un ebreo compri un appartamento a Roma e chieda poi al Sindaco di fissarvi la residenza. Immaginate che il Sindaco gli neghi questo diritto perché la città di Roma è riservata agli appartenenti alla Superiore Razza Cattolica. Immaginate che il nostro ebreo protesti vibratamente e che il Sindaco, di fronte a queste proteste, gli risponda: "Vede, mio caro signore ebreo, lei non può venire ad abitare a Roma, perché la Città è riservata alla Superiore Razza Cattolica: tuttavia, per venirle incontro, il Comune di Roma ha allestito un apposito ghetto dove lei potrà fissare la sua residenza: prendere o lasciare".
Io ho il vago sospetto che un comportamento del genere integrerebbe una patente discriminazione razziale da parte del nostro Sindaco di Roma: gradirei, dunque, una risposta anche sul secondo comportamento discriminatorio che ho denunciato e che presenta, all'evidenza, una perfetta identità con l'esempio appena fatto. E questa risposta ufficiale da parte dell'Autorità Giudiziaria l'attendo perchè -come preannunciato- intendo produrla a corredo del prossimo ricorso dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Concludendo, le "risposte" che la Procura di Roma avrebbe dovuto dare -ma che ha omesso di dare- riguardano i due comportamenti discriminatori sopra formulati ai capi A e B. C'è da chiedersi, ovviamente, se queste risposte l'Autorità Giudiziaria le voglia fornire, oppure non le voglia fornire perché, magari, NON E' IN GRADO DI FORNIRLE.
Nell'ipotesi che le voglia però fornire, ribadisco, per l'ennesima volta, che i fatti da me denunciati -in ordine ai quali chiedo lo scrutinio ai fini penali (e non l'elusione dello scrutinio)- sono i seguenti due:
1°) PRIMO FATTO: "i due Ministri mi hanno vietato, pur non esistendo alcun impedimento di legge e/o di fatto, di esporre la mia menorah ebraica a fianco del crocifisso cattolico, esposto nelle aule giudiziarie in virtù di una circolare fascista del Ministro Rocco, così compiendo una discriminazione ai miei danni per motivi legati al mio credo religioso".
Domanda che rivolgo all'Autorità Giudiziaria: costituisce o meno ciò una discriminazione operata per motivi di credo religioso?
Risposta dell'Autorità Giudiziaria:
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2°) SECONDO FATTO: "di fronte, poi, al mio rifiuto di tenere le udienze a causa di questa patente discriminazione religiosa, anziché rimuovere i crocifissi cattolici o autorizzarmi ad esporre le mie menorà ebraiche a fianco dei crocifissi, accordando così ad un dipendente ebreo gli stessi diritti e la stessa dignità umana che entrambi i Ministri di Giustizia hanno accordato ai soli dipendenti cattolici attraverso l'esposizione dei crocifissi nelle aule giudiziarie, mi hanno invitato a tenere le udienze in un'aula-ghetto, appositamente allestita per me senza crocifisso, peraltro in spregio alla circolare del Ministro Rocco che i Ministri ritengono ancora in vigore, vietandomi altresì di esporre in essa la mia menorà".
Domanda all'A.G.: costituisce o meno ciò una discriminazione operata per motivi di credo religioso?
Risposta dell'Autorità Giudiziaria:
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Attendo due risposte su questi due punti.
Concludendo,
c h i e d o
che la richiesta di archiviazione venga respinta, con conseguente formulazione dei due capi d'imputazione di cui sopra.
Rimini, 9 marzo 2007

Luigi Tosti
tosti.luigi@yahoo.it
mobile 3384130312 - tel. 0541789323
via Bastioni Orientali 38 - 47900 Rimini

Nella foto il giudice Luigi Tosti.
Fonte:
http://nochiesa.blogspot.com

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