Diritto a non essere cristiano. Diritto a vivere liberi senza religioni. Axteismo, Movimento Internazionale Libero Pensiero. Adesioni e contatti: axteismoCHIOCCIOLAgmail.com inviaci una mail per ricevere news attività del Movimento. Cerchiamo Imprenditore-Editore disposto ad aprire una Tv satellitare libera nocrefedeno.
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: Per ricevere il libro telefonare allo: 0226306454 : Il Vaticano e la sua Chiesa è di gran lunga la più potente multinazionale che oggi esista al mondo, la più vasta, potente e centralizzata organizzazione privata che sia mai esistita. Ha per certi versi le caratteristiche e i privilegi di uno Stato ed è riconosciuto come tale dalla maggior parte dei governi del mondo. La rete di potere del Vaticano si dirama da Roma come una tela di ragno e copre l’Italia, il resto dell’Europa con annessi i paesi di origine europea e una parte delle ex colonie europee in Africa, in Asia e nel resto del mondo. Il Vaticano e la Chiesa di Roma sono un’organizzazione che non si ritiene vincolata dalle opinioni e dalla volontà dei loro fedeli. Essi pretendono anzi che siano i fedeli a essere vincolati alle opinioni e alla volontà del clero, dei vescovi e in definitiva del Papa che pretendono sia ispirato da Dio e insindacabile dagli uomini. I fedeli li devono mantenere, subire e obbedire. Quando la Chiesa parla di libertà religiosa, essa intende libertà del Vaticano di formare, selezionare, controllare, nominare rimuovere, escludere, dirigere i funzionari che comandano alle comunità locali di fedeli, senza interferenze delle comunità locali. Una delle caratteristiche specifiche del nostro paese è il ruolo che il Vaticano e la sua Chiesa hanno avuto e hanno nella sua vita. Il Vaticano ha sede in Italia. L’Italia è il paese dove sono massime la densità e la forza della sua tela di ragno. Nel nostro paese non c’è campo in cui non sono in gioco importanti interessi della Chiesa e del Vaticano. Il sistema bancario, assicurativo e finanziario, il regime fiscale, la destinazione della spesa pubblica, la proprietà e l’uso dei suoli, il patrimonio artistico, il sistema scolastico, ospedaliero, assistenziale e sanitario, il turismo, le comunicazioni, le carriere nella Pubblica Amministrazione, ecc.: sono tutti settori in cui chi formula leggi e regolamenti e chi è addetto al controllo della loro applicazione deve fare attenzione a non ledere gli interessi della Chiesa e deve prontamente venire incontro alle sue richieste. Se si aggiungono la ricerca scientifica, la legislazione matrimoniale, il diritto di famiglia e tutto quanto attiene ai rapporti sessuali, si incomincia ad avere un’idea della misura in cui la Chiesa condiziona lo Stato e del motivo per cui l’Amministrazione Pubblica in Italia è notoriamente corrotta, inefficiente, irresponsabile, prepotente con i deboli e debole con i potenti. Si aggiunga infine che l’amministrazione della Giustizia e l’attività di polizia devono chiudere uno e anche due occhi ogni volta che hanno a che fare con organi e membri della Chiesa o del Vaticano. Chi si chiede perché da sempre ogni governo in Italia proclama la lotta all’evasione fiscale che regolarmente resta lettera morta, ha qui la sua risposta. Lo stesso vale per cento altre deficienze e lati oscuri della Pubblica Amministrazione e per molti “misteri” del nostro paese. La Chiesa e il Vaticano sono la fonte principale della corruzione della vita sociale del nostro paese. Scheda del libro: Il futuro del Vaticano Edizioni Rapporti Sociali Telefono: 0226306454 pag. 102 Prezzo: 8 € La giunta di centrosinistra: «applicato un articolo del pacchetto sicurezza» Ordinanza per la festa di san Ranieri. Il filosofo Bodei: come le grida manzoniane PISA - I lumini, più di ottantamila sui palazzi dei lungarni, saranno accesi domani sera, la notte più lunga di Pisa, dedicata a san Ranieri, l’amatissimo patrono. Eppure la festa, una delle più suggestive della Toscana, che si conclude con uno spettacolo maestoso di fuochi d’artificio, quest’anno è turbata da polemiche, minacce di ricorsi al difensore civico, accuse di provvedimenti liberticidi e anche poco tolleranti nei confronti di altre religioni. Tutta colpa di un’ordinanza firmata dal sindaco Marco Filippeschi (Pd) che per la prima volta nella storia della «Luminara» (a Pisa si scrive senza la «i») impone dall’alto ai cittadini lumini e «biancherie», le sagome di legno bianco con i cerchi di fil di ferro nelle quali sono collocati i piccoli ceri. Chi sgarra dovrà pagare una sanzione dai 200 ai 500 euro. Non solo, dal prossimo anno i pisani dovranno fornirsi di ceri e «biancherie» a spese proprie. In caso contrario: multa. A controllare squadre di vigili urbani, carabinieri, poliziotti e finanzieri. Il provvedimento della giunta di centrosinistra è stato possibile grazie all’applicazione del pacchetto sulla sicurezza firmato dal ministro Maroni. «Abbiamo applicato l’articolo che prevede interventi in caso di degrado urbano - spiega l’assessore alle Manifestazioni storiche, Federico Eligi -. Il motivo? Purtroppo i buchi neri, ovvero i lumini spenti, nei palazzi dei lungarni per san Ranieri sono una vera e propria offesa all’estetica della città. In più, c’è anche un problema sicurezza. Il 16 notte in questa parte di Pisa si spegne completamente l’illuminazione pubblica e a rischiarare le strade sono solo i ceri». L’ordinanza ha provocato in città due reazioni contrapposte. Alcuni cittadini, che lo scorso anno avevano disertato l’accensione, sono corsi in Comune a chiedere lumini e porta lumini e si sono preparati per la notte di martedì. Altri si sono arrabbiati per l’imposizione. Come i rappresentanti del comitato La Cittadella che, per protestare contro i continui schiamazzi notturni, avevano minacciato di tenere spenti i lumini il giorno della festa. Il lumino imposto per ordinanza ha poi suscitato qualche mal di pancia tra gli intellettuali. Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà di Lettere e filosofia dell’ateneo pisano, sorride, ma non nasconde le sue perplessità. «È un’ordinanza sbagliata. Non si può imporre a qualcuno di festeggiare un santo con un lumino. E non si può negare a nessuno la libertà di non partecipare a una festa. Poi c’è anche di mezzo la religione. Chi non vuole festeggiare un santo, in questo caso san Ranieri, non può essere obbligato oltretutto con un’ordinanza. Un provvedimento che avrebbe inorridito Hume e Voltaire». Raimondo Cubeddu, ordinario di Filosofia politica alla facoltà di Scienze politiche, parla di «un’invasione del diritto nel campo estetico. «Si spendono un sacco di soldi per varie iniziative minori. E allora, senza tartassare i pisani, sia il Comune a provvedere a piazzare biancherie e lumini». Sui lungarni di Pisa ha casa anche il filosofo Remo Bodei, docente all’Università della California di Los Angeles. Bodei non si scandalizza, i lumini li ha sempre accesi. E ironizza: «Giudico l’ordinanza come le grida manzoniane, gli editti spagnoli ricordati nei Promessi Sposi che fanno paura ma poi nessuno rispetta. San Ranieri non è più una festa religiosa, ma laica, è la festa della città e una brutta 'Luminara' non è decorosa. Credo che l’ordinanza servirà a farla ancora più bella. E allo stesso tempo sono convinto che non ci sarà neppure una multa». 15.06.2009 Marco Gasperetti www.corriere.it/cronache/09_giugno_15/gasperetti_ef3bcc50-5974-11de-8980-00144f02aabc.shtml www.romagnaoggi.it/cronaca/2009/6/15/127074/
I fedeli dell’Open episcopal church, una chiesa indipendente britannica di ispirazione cattolica ma che non riconosce l’autorità del Papa, hanno ora un nuovo servizio di consegna delle ostie a domicilio, lanciato con lo slogan “Host in the post“. L’Open episcopal church, che nel proprio sito dichiara di accogliere anche i divorziati, gli omosessuali, i tossicodipendenti e il ladri «persone alle quali la Chiesa di Roma rifiuterebbe probabilmente la comunione», offre gratuitamente le ostie, ma le spese postali sono a carico dei fedeli. Ricevere un’ostia a casa costa 2 sterline mentre se ci si vuole avvantaggiare con una scorta da 500, le spese postali arrivano a 10 sterline. L’obiettivo sotteso all’iniziativa “Host in the post” è quello di avvicinare alla Chiesa tutti i fedeli non praticanti. Secondo i membri della confessione religiosa, infatti, la modernizzazione è fondamentale per l’avvicinamento alla religione cattolica. Il servizio a domicilio per anziani e malati fedeli, pur nella purezza delle sue intenzioni e nella modalità di realizzazione, ha tuttavia suscitato alcune polemiche. Fonte:
ROMA - Poche settimane dopo la visita di Benedetto XVI in Israele, arriva la notizia che il governo di Benjamin Netanyahu ha bloccato i conti correnti di una non meglio precisata istituzione cattolica in Israele per costringere le istituzioni ecclesiastiche a pagare le tasse. Una decisione presa senza attendere le conclusioni del negoziato che verte in particolare sullo statuto fiscale della Chiesa in Israele. Immediate le reazioni della Santa Sede e nel giro di qualche ora il ministero degli Esteri israeliano dà per revocato il provvedimento: è stato "frutto di un errore tecnico" e di "un malinteso". L'incidente diplomatico sembra per il momento scongiurato. Ma la notizia del sequestro ha suscitato il timore che sulla questione il governo Natanyahu voglia cambiare rotta. Il provvedimento - ha precisato un rappresentante del ministero degli Esteri - è stato assunto "a livello di funzionari", senza avallo politico. "Si è trattato di un malinteso legato alla mancata conoscenza della lista delle istituzioni cattoliche su cui Israele e Santa Sede stanno negoziando", un accordo in materia fiscale, ha aggiunto, sottolineando che la procedura "è stata già cancellata". Nessuna dichiarazione dal ministero delle Finanze: una portavoce del dipartimento affari tributari si è limitata a dire che "i rapporti fra lo Stato e i contribuenti sono coperti da segreto d'ufficio". Il delegato della Custodia di Terrasanta, padre David Jaeger aveva commentato il provvedimento esprimendo l'auspicio "che la clamorosa iniziativa risulti quella di un singolo funzionario, poco informato, e che nelle prossime ore venga sconfessata in ottemperanza all'impegno di astenersi da mosse simili in pendenza di un negoziato che si trascina da 16 anni ma che la visita di Benedetto XVI in Israele dello scorso maggio sembrava aver favorito". Meno preoccupati i toni usati da monsignor Antonio Franco, nunzio apostolico in Israele: "Si tratta di avvisi periodici, non è un fatto eccezionale. Il provvedimento del governo israeliano è destinato a rientrare". Il cosiddetto Accordo Fondamentale è stato firmato nel 1993 e demandava a successive intese la regolamentazione dello status delle proprietà e delle attività della Chiesa Cattolica in Terra Santa. L'ultimo incontro tra le delegazioni del Vaticano e di Israele si era svolto il 30 aprile scorso al termine del quale, era stato diffuso un comunicato congiunto che riferiva di "significativi progressi". Secondo le notizie diffuse nella mattinata l'ordinanza di sequestro era stata recapitata il 20 maggio scorso, cinque giorni dopo il ritorno del Papa dal suo viaggio in Israele, a un'istituzione della Chiesa cattolica che il delegato in Terra Santa del Vaticano non ha voluto rivelare. 8 giugno 2009. Il premier israeliano Netanyahu a colloquio con Ratzinger Fonte: www.repubblica.it/2009/06/sezioni/esteri/israele-vaticano/israele-vaticano/israele-vaticano.html Qui c'e' tema di rinvio E per esser più' sicuri Lo scriviamo su nei muri: "Santo padre fai di fretta E' impaziente chi ti aspetta Siamo proni al tuo comando. Come dici? Sol pagando La presenza e' assicurata? Va la fede finanziata?! Se e' cosi' sara' un onore Quanto chiedi per 2 ore? Un milione? Sento bene? La tariffa non conviene, 10 euro e un cappuccino Più non posso o mio padrino Hai gia' il frate? Che disdetta 10 euro e una trombetta? Tu non trombi? Non conviene? Come sani le tue pene? Ah! Tu incassi, inver lo dici Solo il soldo fa felici. |