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giovedì, settembre 24, 2009
IL VATICANO E’ LA NAZIONE CON LA PIU’ ALTA PERCENTUALE DI CRIMINI
Nello Stato della Città del Vaticano nel 2006 sono stati 341 i procedimenti civili e 486 quelli penali registrati nello Stato Pontificio: sono un numero altissimo, se si considera che la popolazione vaticana è di sole 492 persone. In pratica, per ogni abitante c’è un procedimento penale e quasi uno civile. Un rapporto 20 volte superiore a quello dell’Italia. Si tratta soprattutto di furti e scippi (ma non mancano appropriazioni indebite, truffe, multe non pagate e oltraggi a pubblico ufficiale) realizzati ai danni dei 18 milioni di turisti che visitano ogni anno Città del Vaticano. Tutto ciò avviene a dispetto dell’accurata sorveglianza, affidata a Guardie svizzere (una ogni quattro abitanti), Corpo della Gendarmeria e poliziotti assegnati al Vaticano dall’Italia. Molti crimini denunciati non sono perseguiti. Del resto, se tutti i trasgressori venissero arrestati, non si saprebbe dove metterli: nello Stato più piccolo del mondo non ci sono prigioni. La pena nei casi di condanna si sconta in Italia, con costi pagati dal Vaticano. Fonte: Focus agosto 2009 n. 22 pagina110.
Nello Stato della Città del Vaticano nel 2006 sono stati 341 i procedimenti civili e 486 quelli penali registrati nello Stato Pontificio: sono un numero altissimo, se si considera che la popolazione vaticana è di sole 492 persone. In pratica, per ogni abitante c’è un procedimento penale e quasi uno civile. Un rapporto 20 volte superiore a quello dell’Italia. Si tratta soprattutto di furti e scippi (ma non mancano appropriazioni indebite, truffe, multe non pagate e oltraggi a pubblico ufficiale) realizzati ai danni dei 18 milioni di turisti che visitano ogni anno Città del Vaticano. Tutto ciò avviene a dispetto dell’accurata sorveglianza, affidata a Guardie svizzere (una ogni quattro abitanti), Corpo della Gendarmeria e poliziotti assegnati al Vaticano dall’Italia. Molti crimini denunciati non sono perseguiti. Del resto, se tutti i trasgressori venissero arrestati, non si saprebbe dove metterli: nello Stato più piccolo del mondo non ci sono prigioni. La pena nei casi di condanna si sconta in Italia, con costi pagati dal Vaticano. Fonte: Focus agosto 2009 n. 22 pagina110.
