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giovedì, febbraio 19, 2009

 

Le Monde: IL VATICANO HA INVASO L’ITALIA

di Philippe Ridet
Corrispondente da Roma di Le Monde


La Chiesa non demorde. "Eluana Englaro è stata uccisa", ha scritto Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, martedì 10 febbraio, all’indomani della morte di questa donna caduta in coma da diciassette anni. "Eluana non è morta di morte naturale, è stata assassinata", ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al quotidiano Libero. "Uccisa"? E da chi? Si può supporre che questa accusa è stata indirizzata al padre della giovane donna, che ha voluto questa fine, ai giudici della Corte di cassazione, che l’hanno consentita, ai medici laici, che hanno preparata, e al Presidente della della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è opposto, venerdì 6 febbraio, ad un decreto-legge che avrebbe potuto "salvarla".
Raramente la Chiesa e lo Stato italiano, come in questo momento, hanno dato l'impressione di andare d’accordo. Strumentalizzata, ridotta alle dimensioni di una disputa tra i "sostenitori della vita" -il campo dei cattolici- e "i sostenitori della morte" -il campo dei laici- la controversia ha consentito alla Chiesa italiana ed al Vaticano di dimostrare la loro potenza. "La legge di Dio è superiore a quella degli uomini", ha addirittura teorizzato l'arcivescovo di Torino, senza che nessuno del governo si sia mosso.
Ottanta anni dopo il Concordato, l'Italia resta ancora sotto l’influenza costante del più piccolo paese del mondo? "La Chiesa si sente forte in Italia”, spiega Marco Impagliazzo, uno dei responsabili della comunità di San Egidio. “Non cerca di intimidire, ma esercita il suo magistero nel nome della parola di Dio e del Vangelo. Anche se perde delle battaglie, deve portarle avanti comunque." Le battaglie perse? L'introduzione del divorzio, nel 1975, l'aborto nel 1981 -accompagnato dal diritto dei medici di far valere l’ "obiezione di coscienza". Le battaglie vinte? La pillola del giorno dopo è introvabile; i PACS non hanno visto la luce; la legge sul testamento biologico si fa ancora attendere dopo anni; il risultato del referendum del 2005 sulla procreazione assistita non ha potuto essere convalidato a causa del mancato raggiungimento del numero sufficiente dei votanti dopo che la Chiesa e il Vaticano avevano invitato all’astensione.
Nell’ufficio del direttore de L'Osservatore Romano, il "Giornale ufficiale" del Vaticano, Gian Maria Vian assicura: "Sono soprattutto la storia e la geografia che spiegano la peculiarità dell'influenza della Chiesa in Italia. Il Vaticano è in Italia, non ci si può far nulla. Già nel Purgatorio, Dante affermava: "Cristo è Romano". Questa "peculiarità" -confermata anche dal fatto che lo Stato si fa carico degli stipendi dei preti - da altri viene considerata un’ "ingerenza permanente" e ricordano l’epoca in cui il Vaticano spingeva Alcide de Gasperi ad allearsi ai fascisti del Movimento Sociale Italiano e scomunicava i comunisti. Oggi, questo scontro frontale non c’è più. Ma, ogni settimana, il Cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato della Curia Romana, incontra i ministri e i dignitari dello Stato italiano. Tentativi di intimidazione? "Piuttosto la preoccupazione, spiega il Sig. Vian, per i cambiamenti, per le opinioni manifestate da gruppi di pressione, per la rivendicazione di nuovi diritti".
Tuttavia, dopo il crollo della Democrazia Cristiana (DC) nel 1992 -momento in cui Giovanni Paolo II pronunciò una “preghiera per l'Italia"- si poteva pensare che la Chiesa avrebbe perso la sua influenza. Ma sebbene il papa non sia più italiano dal 1978, la Penisola resta il "giardino" del Vaticano, il Paese dove esso ha stabilito la sua linea di difesa. Assieme alla DC, numerosi piccoli partiti laici di sinistra e di destra che avevano saputo tenere un atteggiamento critico nie suoi confronti scomparsi nella tempesta dell’operazione "mani pulite". L'elettorato cattolico si è allora spalmato nel centro destra e nel centro sinistra.
"I partito sopravvalutano il peso di tale elettorato, dice Marco Politi, il Vaticano del quotidiano La Repubblica e autore di La Chiesa del no (Mondadori). Ma nell'attuale sistema bipolare,nel quale la maggioranza dipende da 20 000 voti, nessuno non può rischiare di inimicarseli, anche se, secondo i sondaggi, la maggioranza degli italiani vuole l'indipendenza del potere legislativo".

"Sub-appaltando" alle parrocchie e alle associazioni assistenziali cattoliche una buona parte della politica sociale, lo Stato ha fatto della Chiesa una potente protagonista del dibattito pubblico. Ma è sbagliato pensare che non si esprima che a favore della destra reazionaria. Su alcuni punti (immigrazione, razzismo, sicurezza) ha seguito le posizioni della sinistra. Alternando ripiegamenti freddolosi e dichiarazioni accese, la Chiesa fa convergere il dibattito sulle sue posizioni e lo Stato, che ha realizzato la sua unità riducendo la superficie dei vecchi Stati pontifici alle dimensioni di fazzoletto da tasca, le concede una forza che non ha altrove. "La Chiesa è una delle poche istituzioni che è uscita quasi indenne dal periodo fascista, afferma Jean-Dominique Durand, professore di storia a Lione-III, che è appena stato chiamato" consulente "per il Pontificio Consiglio per la cultura. Il vescovo resta ancora il difensore della città. Ha l’autorità ed, secondo lui, il diritto di intervenire nel dibattito pubblico." Questo "diritto" gli viene contestato dalla piccola Unione degli atei e agnostici razionalisti (UAAR). Come ogni anno, essa di appresta a "celebrare" a suo modo l’anniversario dei Patti Lateranensi. Per il 2009, aveva previsto, come a Londra e Barcellona, di far circolare a Genova degli "ateo-bus". Protesta del sindaco, protesta dei vescovi. protesta dei conducenti che si appellavano all’ “obiezione di coscienza” e ritiro della campagna. Tuttavia, secondo Raffaelle Cascano, uno dei dirigenti “sempre di più gli italiani sono stanchi dell’influenza del cattolicesimo divenuto una sorta di religione civile”. L’UAAR si sta preparando ad aprire una sede a Roma, nel cuore del cattolicesimo. Ma il sindaco, che è disposto a sostenere parte dei costi delle associazioni della città, non ha trovato 1 euro per aiutarla.

Philippe Ridet
Le Monde:
Articolo pubblicato nell'édizione del 12.02.09


LE VATICAN ENVAHIT L’ITALIE


Philippe Ridet
Rome Corrispondence

L'Eglise n'en démord pas. "Eluana Englaro a été tuée", écrit Avvenire, le quotidien de la Conférence épiscopale italienne, mardi 10 février, au lendemain de la mort de cette femme plongée dans le coma depuis dix-sept ans. "Eluana n'est pas morte de mort naturelle, elle a été assassinée", a déclaré le président du conseil, Silvio Berlusconi, dans le quotidien Libero. "Tuée" ? Et par qui ? On peut supposer que cette accusation s'adresse au père de la jeune femme, qui a voulu cette fin, aux juges de la Cour de cassation, qui l'ont permise, aux médecins laïques, qui l'ont préparée, et au président de la République, Giorgio Napolitano, qui s'est opposé, vendredi 6 février, à un décret-loi qui aurait pu la "sauver".
Rarement l'Eglise et l'Etat italien ont à ce point donné l'impression de marcher de conserve. Instrumentalisé, réduit aux dimensions d'une querelle entre les "partisans de la vie" - le camp des catholiques - et les "partisans de la mort" - le camp des laïques -, la controverse a permis à l'Eglise italienne et au Vatican de faire preuve de leur puissance. "La loi de Dieu est supérieure à celle des hommes", a même théorisé l'archevêque de Turin, sans que personne au gouvernement s'émeuve.
Quatre-vingts ans après le concordat, l'Italie reste-t-elle sous influence constante du plus petit Etat du monde ? "L'Eglise se sent forte en Italie, explique Marco Impagliazzo, un des responsables de la communauté San Egidio. Elle ne cherche pas à intimider, mais elle exerce son magistère au nom de la parole de Dieu et des Evangiles. Même si elle perd des combats, elle doit les mener quand même." Les combats perdus ? L'autorisation du divorce, en 1975, de l'avortement en 1981 - assorti d'un droit des médecins à faire valoir leur "objection de conscience". Les combats gagnés ? La pilule du lendemain est introuvable ; le pacs n'a pas vu le jour ; la loi sur le testament biologique se fait attendre depuis des années ; le résultat du référendum de 2005 sur la procréation assistée n'a pu être validé faute d'un nombre suffisant de votants après que l'Eglise et le Vatican eurent appelé à l'abstention.
Dans ce bureau du directeur de L'Osservatore Romano, le "Journal officiel" du Vatican, Gian Maria Vian assure : "C'est d'abord l'histoire et la géographie qui expliquent la spécificité de l'influence de l'Eglise en Italie. Le Vatican est en Italie, on n'y peut rien. Déjà, dans Le Purgatoire, Dante affirmait : "Christ est romain"." Cette "spécificité" - illustrée également par le fait que l'Etat prend en charge le salaire des prêtres -, d'autres l'appellent "intrusion permanente" et rappellent l'époque où le Vatican poussait Alcide de Gasperri à s'allier aux fascistes du Mouvement social italien et excommuniait les communistes. Aujourd'hui, cette stratégie frontale n'a plus cours. Mais, chaque semaine, le cardinal Tarcisio Bertone, le secrétaire d'Etat de la Curie romaine, rencontre des ministres et des dignitaires de l'Etat italien. Tentatives d'intimidation ? "Plutôt une préoccupation, explique M. Vian, envers l'air du temps, les opinions véhiculées par des groupes de pression, la revendication de nouveaux droits."
Pourtant, après la chute de la Démocratie chrétienne (DC) en 1992 - époque à laquelle Jean Paul II fit dire une "prière pour l'Italie" -, on pouvait penser que l'Eglise perdrait de son influence. Mais, quand bien même le pape n'est plus italien depuis 1978, la Péninsule reste le "jardin" du Vatican, le pays où il a établi sa ligne de défense. Avec la DC, de nombreux petits partis laïques de gauche et de droite qui avaient su établir un dialogue critique avec lui ont disparu dans la tempête de l'opération "Mains propres". L'électorat catholique s'est partagé entre centre droit et centre gauche.
"Les partis survalorisent le poids de cet électorat, explique Marco Politi, vaticaniste au quotidien La Repubblica et auteur de L'Eglise du non (Mondadori). Mais dans le système bipolaire actuel, où la majorité peut se jouer à 20 000 voix, personne ne peut risquer de se les mettre à dos, même si, selon les sondages, la majorité des Italiens souhaite l'indépendance du processus législatif."
En "sous-traitant" aux paroisses et aux associations caritatives catholiques une bonne partie de la politique sociale, l'Etat a fait de l'Eglise un puissant protagoniste du débat public. Mais il est faux d'imaginer qu'elle ne s'exprime qu'en faveur d'une forme de réaction droitière. Sur bien des points (immigration, racisme, sécurité), elle s'aligne sur les positions de la gauche. Alternant replis frileux et déclarations généreuses, l'Eglise fait tourner le débat autour de ses positions et l'Etat, qui a construit son unité en réduisant la superficie des anciens Etats du pape aux dimensions d'un mouchoir de poche, lui concède une force qu'elle n'a pas ailleurs. "L'Eglise est une des seules institutions qui soit sortie à peu près indemne de la période fasciste, explique Jean-Dominique Durand, professeur d'histoire à Lyon-III, qui vient d'être nommé "consulteur" auprès du conseil pontifical de la culture. L'évêque reste le défenseur de la cité. Il a l'autorité et, selon lui, le droit d'intervenir dans le débat public."
Ce "droit" lui est contesté par la petite Union des athées et agnostiques rationalistes (UAAR). Comme chaque année, elle s'apprête à "célébrer" à sa manière l'anniversaire des accords du Latran. Pour 2009, elle avait prévu, comme à Londres et à Barcelone, de faire circuler à Gênes des "bus athées". Emoi du maire, émoi des évêques, émoi des conducteurs en appelant à "l'objection de conduite", et retrait de la campagne. Pourtant, selon Raffaelle Cascano, un des dirigeants de l'association, "de plus en plus d'Italiens en ont assez de l'influence du catholicisme devenue une sorte de religion civile". L'UAAR se prépare à ouvrir un siège à Rome, au coeur même du catholicisme. Mais la mairie, qui consent à prendre en charge une partie des frais des associations de la ville, n'a pas trouvé 1 euro pour venir en aide à celle-ci.

Philippe Ridet
Article paru dans l'édition du 12.02.09

Fonte:
http://www.lemonde.fr/europe/article/2009/02/11/le-vatican-envahit-l-italie_1153754_3214.html

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