Diritto a non essere cristiano. Diritto a vivere liberi senza religioni. Axteismo, Movimento Internazionale Libero Pensiero. Adesioni e contatti: axteismo@yahoo.it tel. +39 3393188116 inviaci una mail per ricevere news attività del Movimento (tra axtei ci si dà del "tu"). Cerchiamo traduttori da italiano a: inglese, francese, castigliano, portoghese, tedesco, polacco, greco, croato, russo, arabo, ebraico e cinese. Cerchiamo Imprenditore-Editore disposto ad aprire una Tv satellitare libera.
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“Il progresso è la realizazione dell'Utopia”. Oscar Wilde Il caso dott. Nittmann davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo Attraverso il caso del dott. Nittmann è stato reso noto per la prima volta al pubblico internazionale: sulla base del concordato concluso dal terzo Reich con il Vaticano nel 1933, che fino ad oggi viene mandato avanti dalla Repubblica Federale Tedesca come unico contratto di politica estera di Hitler come diritto valido (!), dal 1975 in Germania milioni di disoccupati senza confessione sono stati obbligatoriamente sottomessi alla tassa per la chiesa. Sotto violazione della costituzione lo stato tedesco riscuoteva sistematicamente la tassa per la chiesa, cioè le quote associative delle due grandi chiese (romano-cattolica ed evangelica) dal loro sussidio per disoccupati, che spetta loro per legge, e che viene finanziato solo dai loro contributi all'assicurazione contro la disoccupazione. Le somme che in questo modo sono state rubate come tassa obbligatoria per la chiesa ad atei disoccupati, musulmani, o appartenenti a diverse confessioni minori in Germania, ammontano a miliardi di Euro. Parecchie migliaia di vittime hanno sporto querela contro questa violazione della costituzione su cui la stampa tedesca ha sempre taciuto, ma sono state respinte dai tribunali tedeschi con la "motivazione" incredibile, ma da decenni ripetuta come uno stereotipo, che la grande maggioranza dei lavoratori in Germania sono membri della chiesa e quindi la non-riscossione della tassa per la chiesa da disoccupati senza confessione comporta "troppo dispendio di amministrazione". Questa "motivazione" schernisce e oltraggia il testo della costituzione tedesca, che garantisce la libertà di religione e vieta qualunque favoritismo o svantaggiamento per via dell'appartenenza alla religione (Art. 4 par. 1, 3 par. 3 e 33 par. 3). Si aggiunge che in realtà in Germania già da parecchi anni solo una piccola maggioranza, nel frattempo addirittura soltano circa la metà di tutti i lavoratori appartiene alle chiese cristiane. L'ateo tedesco dott. Peter Nittmann era diventato un disoccupato da redattore editoriale più di 20 anni dopo il suo abbandono della chiesa. In quattro anni di processi logoranti anche la sua richiesta di rimborso della tassa obbligatoria per la chiesa a lui riscossa - solo nel suo caso circa 900 Euro - è stata respinta da quattro istanze giudiziarie tedesche fino al Corte Costituzionale Federale con le solite frasi, rimasticate da decenni. Nell'ottobre 2005 il dott. Nittmann in seguito a ciò ha sporto per la prima volta querela contro la tassa obbligatoria per la chiesa contro la Germania davanti alla Corte Europea di Giustizia per i diritti umani a Strasburgo (Francia). Con la querela va accertato che la Germania ha violato gli articoli 9 (libertà di religione) e 14 (parità di trattamento) della convenzione europea per i diritti umani e l'articolo 1 (diritto di proprietà) del protocollo addizionale della convenzione ed è obbligata a ripagare al dott. Nittmann i soldi rubati come tassa obbligatoria per la chiesa. Sotto la pressione delle proteste internazionali nel caso dott. Nittmann - nel suo caso numerose organizzazioni e migliaia di singole persone di tutti i continenti protestavano con il governo e la giustizia tedeschi contro questo scandaloso furto delle tasse sulla base del concordato di Hitler - dall'inizio del 2005 la Germania ha dovuto abolire la tassa obbligatoria per la chiesa a carico dei disoccupati non membri della chiesa. Il pubblico, l'unica protezione contro l'ingiustizia dello stato, ha mostrato il suo effetto! Ma fino ad oggi nessuna delle vittime ha riottenuto anche solo un centesimo dei soldi rubati, e il governo tedesco sostiene fino ad oggi che la tassa obbligatoria per la chiesa, che grava con miliardi di Euro, sia stata completamente legale. Per raggiungere un risarcimento delle vittime e per imporre il mantenimento del diritto umano elementare di libertà di religione in Europa esortiamo a sostenere la querela del dott. Nittmann con lettere alla Corte Europea per i diritti umani. Ne va di una decisione di massima per l'Europa: da qualche tempo le chiese, in cui il numero dei membri cala continuamente, vogliono introdurre in tutta Europa delle tasse obbligatorie per la chiesa camuffate per i non-membri della chiesa, press'a poco - secondo il modello del diritto oggi già valido in Spagna - sotto forma di una tassa straordinaria, che dovrebbe essere pagata da tutti i cittadini e che giungerebbe alle chiese direttamente o attraverso delle organizzazioni della chiesa camuffate (con presunto "scopo comune" o simili). Che le vittime tedesche della tassa obbligatoria per la chiesa vengano riconosciute come tali e risarcite non è solo una norma della più semplice giustizia, per questo è esemplare per il nostro continente. Per favore indirizzare le lettere di protesta alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo indicando il seguente numero di protocollo: ricorso No. 36798/05 Nittmann./.GERMANIA Al Cancelliere della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo Consiglio di Europa 67075 Strasbourg (Cedex) Francia E per favore una copia a noi: Bund Gegen Anpassung http://www.bund-gegen-anpassung.com > c’è anche la sezione in italianoPostfach 254 79002 Freiburg Germania bund-gegen-anpassung@gmx.net Fonte: http://nochiesa.blogspot.com si invita alla pubblicazione e alla massima diffusione |