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lunedì, maggio 08, 2006

 

Un cardinale vuole portare in tribunale il "Codice Da Vinci"


CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - A pochi giorni dall'uscita del film "Il Codice Da Vinci", ispirato al romanzo di Dan Brown, il cardinale nigeriano Francis Arinze ritiene che i cristiani debbano reagire al libro e al film portando in tribunale coloro che, a suo parere, offendono il Cristo e la Chiesa. Dieci giorni fa, un altro cardinale, Angelo Amato, numero due della Congregazione per la dottrina della fede, aveva fatto appello al boicottaggio del film. "I cristiani non devono restare con le mani in mano contentandosi di perdonare e dimenticare", ha dichiarato il cardinale Arinze nel documentario "The Da Vinci Code: a masterful deception", realizzato dal cineasta Mario Biasetti per Rome Reports, agenzia televisiva internazionale cattolica specializzata in questioni religiose. "A volte, è nostro dovere fare qualche cosa di concreto. Non sarò io a dire a tutti i cristiani quello che devono fare, ma esistono mezzi legali per ottenere che alcuni rispettino i diritti di altri", ha detto il prelato, senza precisare a quali soluzioni legali facesse riferimento. "Questo è uno dei diritti umani fondamentali: devono rispettarci, rispettare il nostro credo religioso e devono rispettare il nostro fondatore, Gesù Cristo", ha proseguito. Il documentario sarà distribuito a Roma poco prima dell'uscita del film al Festival di Cannes, il 17 maggio, ma Reuters ha ottenuto la trascrizione delle dichiarazioni del cardinale. Il libro, di cui sono stati venduti più di 40 milioni di esemplari nel mondo, descrive una inchiesta internazionale che ruota intorno ai segreti della vita di Gesù che una società clandestina cerca di dissimulare da secoli. Parte dall'ipotesi che Gesù avrebbe sposato la peccatrice Maria Maddalena, avendone una discendenza segreta. 07.05.06
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Nella foto, il romanziere Dan Brown

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