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domenica, febbraio 26, 2006

 

Meglio un figlio drogato che un figlio frocio. Chi è responsabile di tutte queste disgrazie?

A: Carlo Azeglio Ciampi
Presidenza della Repubblica Italiana
Piazza del Quirinale 41
00187 - ROMA
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Caro Presidente Ciampi,
Le ho fatto pervenire (per mano di persone affidabilissime), il 25 febbraio u.s., il testo di un mio discorso tenuto il 9 febbraio presso la Protomoteca del Campidoglio davanti ad un pubblico di intellettuali, deputati, etc. Non avendo ricevuto alcun cenno di risposta da parte Sua in merito alla questione gravissima da me sollevata, chiedo che ufficialmente venga aperta un'inchiesta da parte delle Istituzioni. Una seria indagine da attuare sulle reali condizioni di vita delle persone omo-, bi-, e pan-sessuali, in collaborazione tra Forze dell'Ordine, università, sociologi, psicologi, psichiatri, operatori sociali ed organizzazioni panolebi. Le posso confermare che in Italia sono stato oggetto di gravi offese e minacce, che ho subìto danni relativi alle mie attività lavorative e anche fisici, insieme ad impedimenti di un sereno svolgersi dei sentimenti di amicizia, affettivi e di amore, come milioni di Italiani.
Attendo quindi una Sua esauriente risposta e sicuro della Sua sensibilità umana e morale nei confronti di tutti i cittadini, Le porgo i miei più cordiali saluti,
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Joan Peter Boom
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Allego questo testo
Avete mai assassinato Michelangelo?
di Joan Peter Boom
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Sono 42 anni che faccio il militante gay e onestamente non so più cosa fare per rompere l'orrenda barriera antigay italiana. Ora, a quasi 66 anni, mi sono veramente stufato e tenterò ancora di richiamare tutti alla propria responsabilità. A cominciare dal Capo dello Stato Ciampi, che stimo per molte ragioni, ma che ora mi sento costretto a tirare in ballo nella sua qualità di più alto responsabile politico in Italia. Lui, ultimamente, ha nominato gli ebrei, ma non le altre categorie assassinate durante l'olocausto, altri numerosi esseri umani, che ancora sono scomodi e non mi si dica che è una dimenticanza casuale. Il Capo dello Stato rappresenta il popolo italiano, ma evidentemente non rappresenta Michelangelo e una bella fetta dei residenti passati, presenti e futuri. Poi c'è, molto più grave ancora, quel capo che si spaccia per "infallibile tramite" tra un Dio cattivissimo e l'umanità. Asserendo di rappresentare Gesù Cristo, questo capo blatera giudizi dall'alto del suo palazzo imponente indossando sontuose vesti ricamate d'oro. E poi i preti cacciano via travestiti e femminielli. Una parte rilevante della popolazione è "panolebi" (pansessuale, omosessuale, lesbico, bisessuale, trans, etc.), gente che viene torturata psicologicamente dal non dire di certi e dalle condanne di altri. Torturati fino alla più nera disperazione, fino al suicidio, soprattutto coloro che vivono in provincia e sono la maggior parte. A loro è stato insegnato che è meglio nascondere il sesso, l'amicizia, l'affetto, l'amore e a vergognarsi di se stessi.
Alfredo Ormando non è ancora riuscito a farci vergognare tutti di questa società che si vanta di essere civile e cristiana, neanche bruciandosi vivo in piazza San Pietro. Quando un omosessuale impazzisce, si droga, si dà all'alcool, si lascia ammazzare o si suicida, allora cercano di nascondere la vera causa di tutto questo. L'omosessuale, anche dopo morto, rimane una vergogna, come era una vergogna fino a non molti anni fa avere un figlio andicappato.
Abito a circa 80 chilometri da Roma, città gloriosa per la sua storia, sede della cristianità e ancora sento dire: "Ammazzerei tutti i froci", "Meglio un figlio drogato che un figlio frocio", "Se mio figlio fosse frocio, lo ammazzerei".
Pensate che in queste condizioni una ragazza o un ragazzo possa dire apertamente di essere gay? Rischierebbe troppo. Non si può contare su molti spontanei "coming out" il "dichiararsi" a causa del terrore di venir scherniti, allontanati dalla famiglia, dagli affetti, dagli amici, di perdere il lavoro e di venir in ogni modo ostacolato, condannato, emarginato. Nelle grandi città i gay possono usufruire di luoghi di incontro, alcuni anche molto pericolosi come dimostrato dall'alto numero degli omicidi. Anche lì moltissimi nascondono ancora la propria naturale inclinazione agli amici, alla famiglia, sul lavoro o a scuola.
Chi è responsabile di tutte queste disgrazie?
Chiedo ufficialmente che venga aperta un'inchiesta da parte delle istituzioni. Una seria indagine da attuare in collaborazione tra Forze dell'Ordine, università, sociologi, psicologi, psichiatri, operatori sociali e organizzazioni panolebi. Un'arma efficace contro la distruzione continua di moltissime vite è necessaria.
Non crediate che io abbia paura di denunciare per grave inadempienza civile e sociale il Capo dello Stato e per omicidio volontario plurimo attraverso l'uso della parola un Papa anticristiano. Una denuncia che va fatta in Italia, in Europa, nel mondo. Da troppo tempo è tempo di cambiare.
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Joan Peter Boom
pansex@libero.it
via Forno di sotto 47
01031 Bagnaia (Viterbo)
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Nella foto, Joan Peter Boom
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Would yoy kill a Michelangelo?
by Joan Peter Boom
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After more than 42 years of gay militancy I still don't know how to fight and demolish the horrible antigay barrier in Italy. Now at 66 I'm completely fed up and I'll try once more to recall State and Church to their responsibility. I'll start with the President of the Italian Republic Mr. Ciampi, whom I respect and esteem for many reasons, but now I feel obliged to involve as the highest politically responsible person in Italy. Lately, he mentioned the Jews, but not the other categories killed during the Holocaust, other numerous human beings still considered inconvenient, and nobody can tell me it's just a casual oversight. The Head of the State represents the Italian people, but evidently doesn't represent Michelangelo and an important part of the former, present and future residents. Then, much more serious, that "Head" who is regarded as an "infallible intermediary" between a terrifying God and poor humanity. Asserting that he represents Jesus Christ, this Head passes judgments from his lofty position. A relevant part of the population is "panolebic" (pansexual, homosexual, lesbian, bisexual, transsexual, etc.), people who are psychologically tortured by the criminal silence of many and the condemnation of others. Tortured to the point of utmost desperation, to suicide, especially those who live in the provinces, and that's the majority. They were told that sex, friendship, affection and love must be hidden, and that they have to be ashamed of themselves. Alfredo Ormando has still not succeeded in making us feel ashamed, after he burned himself alive in St.Peter's square in Rome on the 13th of January 1998 in protest against the Catholic Church which demonizes homosexuality. When a homosexual goes mad, takes drugs, becomes an alcoholic, lets himself to be killed or commits suicide, still then people try to hide the real cause. A homosexual, even after death remains a cause for shame, the way it was a shame, not many years ago, to have a handicapped person in the family.
I live only about 80 kilometers north of Rome, glorious historic "Caput mundi", seat of Cristianity and still I must hear people saying: "I'd kill all the faggots", "Better a badly drug-addicted son than a gay son", "If I had a homosexual son, I would kill him". Is it imaginable that, under these conditions, a girl or a boy admits openly to being gay? It is simply too risky. There are very few spontaneous "coming outs" because of the terror of derision, of being disowned by the family, of losing friends, job, everything, of being condemned and marginalized in every way. In the bigger cities gays can find places to meet, some very dangerous as is shown by the number of murders. Also in Rome and Milan many gays feel they have to hide their natural inclinations in front of their friends, their family, at work or at school.
Who is responsible for all this?
Therefore I ask officially that the Institutions open an inquiry. A serious investigation to be realized in collaboration with Police Forces, Universities, Sociologists, Psychiatrists, Psycologists, Social workers and Panolebic organizations. An efficient way of combatting the continuous destruction of so many lives must be found.
Nobody must think I'm afraid to impeach the Head of the State for grave civil and social default and an unchristian Pope for responsibility with regard to homicide due to the use of marginalizing phrases. An impeachment that has to become executive in Italy, in Europe, in the world. This situation has existed for far too long. The time has come for change.
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Joan Peter Boom

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