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domenica, ottobre 22, 2006

 

Conferenza pubblica di Luigi Cascioli

Ecco le prove storiche che Cristo
non è mai esistito

Domenica 5 novembre 2006 alle ore 14,30
presso la sala riunioni dell'Hotel Cristal
via Baratta Nuova 1 - PREGANZIOL (Treviso)
Luigi Cascioli terrà la conferenza sul tema:

PROVE DIMOSTRANTI LA NON ESISTENZA STORICA DI GESU’
Seguirà dibattito

Pubblico e giornalisti (senza bavaglio) sono invitati. Ingresso libero

Importante:
Il Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo ha accettato il ricorso di Luigi Cascioli

Strasburgo - Il ricorso di Luigi Cascioli, promotore di una denuncia contro la Chiesa cattolica, nella persona di un suo ministro, per i presunti reati di “abuso della credulità popolare” e “scambio di persona” è stato accettato dalla commissione esaminatrice del Tribunale dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, protocollato sotto: CASE N° 14910/06 Cascioli v ITALY. Oggetto: Cristo è esistito oppure no? L’avvocato Giovanni Di Stefano sta preparando la relazione per il processo che si aprirà.

mercoledì, ottobre 18, 2006

 

La linea femminile del sangue

L'oppressione della donna sulla donna nella storia

di Sergio Martella
"Il peggior nemico della donna è… la donna!"

Solo gli idioti credono che la violenza sessuale ed affettiva abbia una valenza maschile. La propensione a fare del male, all'aggressività o all'autolesionismo è proporzione esatta del disagio sperimentato dal soggetto nella sua formazione, senza che vi sia stata possibilità di elaborarlo o di farsene una ragione. Da questo punto di vista il grado di disagio che è insito nelle donne anche a livello strutturale e formativo è infinitamente più alto di quello maschile.

La violenza visibile, quella eclatante è solo l'effetto di un disagio ben più profondo che risiede nelle motivazioni dello stato d'animo e dei rapporti umani. La violenza visibile ha sempre una motivazione profonda nelle cause affettive che la determinano. Possiamo dire che la sofferenza affettiva sia la violenza in sé come origine, motivo e spinta all'effettuarsi della violenza.

Le statistiche più obiettive rilevano come in famiglia, cioè nel mondo del privato affettivo, la maggior parte delle violenze sia ad opera delle donne: sui figli, nei conflitti coniugali, nelle separazioni. La prevalenza maschile è netta solo nel caso di abusi sessuali sui minori. Ma anche in questo caso non è stata mai rilevata la compresenza costante, visiva, consapevole della donna per la durata, spesso di anni, delle violenza sui figli. Molto spesso è il nuovo convivente della donna ad operare abusi sui figli. La natura motivante della donna non è mai rilevata: essa è sempre e solo la vittima dell'uomo e del suo fallo.

Nessuno ha mai pensato che la moglie di Pacciani, per esempio, fosse responsabile quanto e forse più dello stesso mostro di Firenze, quando questi abusava delle figlie fino all'età di 17 anni. Non era una donna succube. Lo testimoniano i giornalisti ed i fotografi aggrediti senza tanti riguardi dalla furia della personalità della donna. Non era una semplice osservatrice, altrimenti avrebbe denunciato il marito. Allora era la CAUSA efficiente di quanto avveniva nel suo regno domestico!!!

E' tanto difficile da capire? Che dire poi della madre del mostro Stevanin, lo squartatore veneto che sul modello di Psycho adescava ed uccideva giovani ragazze per seppellirle nel giardino di casa dove conviveva con la madre. Da dove deriva tanta perversione spesso agita dai maschi?

Cosa pensate di una donna che esce a cena con un uomo dalla personalità potenzialmente assassina? Pensate che la naturale sintonia dell'inconscio affettivo non registri immediatamente la natura violenta riposta in una persona? Perché allora si crede alla giustificazione "prima non era così, lo è diventato dopo sposato", che le donne danno quando scoprono di stare con un mostro. Vi fidanzereste con uno psicopatico, lo sposereste, ci fareste dei figli, ci vivreste per degli anni esponendo i vostri figli egli effetti di questa situazione? Portereste i vostri figli a giocare con una tigre sanguinaria se non foste voi stesse delle persone perverse che usano la violenza di un soggetto per sfogare i vostri istinti crudeli e perversi?

Allora perché le statistiche di Telefono Rosa denunciano che il 90% delle violenze dichiarate dalle donne è ad opera di marito, convivente, amico e figlio, cioè le uniche persone sulle quali la scelta della donna ed il suo arbitrio sono assoluti, arbitrari ed effettivi?

È ora di finirla con questo sessismo razzista che vuole fomentare una assurda guerra tra i sessi. Questo accade solo perché non si vuole prendere in esame la vera natura del difetto di emancipazione dell'umanità. La componente femminile è schiacciata in modo strutturale nel naturale processo di formazione e di individuazione. Questo non avviene per colpa del maschio. Non si tratta di un conflitto tra generi: ma tra generazioni!

La donna è molto più oppressa nel confronto con la propria madre di quanto non lo sia il maschio. Da Eva maledetta da dio-madre, a Maria castrata e immacolata per non entrare in concorrenza con la madre spirito santo cristiana, alle infinite figliastre che subiscono le angherie delle streghe e matrigne. Dai tempi di Demetra invidiosa del nuovo regno coniugale conseguito dalla figlia Core al punto da pretendere una assurda restituzione della figlia al suo esclusivo pos-sesso, da sempre la figlia si vede insultare e deprimere ogni sviluppo della sua autostima e del suo scarso narcisismo ad opera di sua madre. È spossessata del sesso, infibulata dalla vecchie del clan dominante, confusa nel burka con le vecchie a scapito del suo oggettivo potere di attraenza sul modo maschile. In ogni epoca la violenza sulla donna è la conseguenza diretta o indiretta della totale mancanza di generosità della madre contro la figlia!
Ecco la causa dell'innato masochismo e del sadismo che invade di disagio l'esistenza della donna: sempre perseguitata da un persecutore, una bestia, un drago, un King Kong peloso (ambivalente e materno), la giovane donna non ha ancora decifrato la natura domestica della violenza che la condanna all'infelicità. È troppo comodo prendersela con il maschio!

Le religioni monoteiste confermano e fanno apologia di questa estrema violenza sessuale della donna sulla donna. Esse sono la causa di ogni violenza nell'individuo e nella storia. La Grande Madre sanguinaria imperversa impunita e crudele fin dai tempi della Matri-Arca di Noè che punisce nel diluvio atomico la disubbidienza e la pretesa di autonomia dei figli creati. Questa pretesa della madri monoteiste di confondere la prerogativa di partorire identificandosi con dio è la cosa più schifosa che l'umanità abbia mai prodotto. È ora di finirla con le religioni. Con quella monoteiste più che mai. Hanno operato troppi MA-SACRI rimanendo impunite nella storia e confidando nel parricidio e nel figlicidio come scarico dell'aggressività accumulata dalla loro perversione. Sarebbe ora di bruciare le chiese, colpendo in questo modo almeno la parte organizzata socialmente dell'apologia del dominio e della distruzione umana.
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Nella foto, lo psicoterapeuta e scrittore Sergio Martella

Questo testo è in regime di Copyleft: la pubblicazione e riproduzione è libera e incoraggiata
purchè l’articolo sia riportato in versione integrale, con lo stesso titolo,
citando il nome dell’autore e riportando questa scritta.

lunedì, ottobre 16, 2006

 

Perchè si vuole “tagliare la testa a Dio”?

Roberta Marzola intervista Ennio Montesi, di Axteismo Movimento Internazionale di Libero Pensiero.

Axteismo è un movimento internazionale nato per “tagliare la testa a Dio”, come indica l’etimo di questo neologismo, coniato unendo il termine germanico axt (ascia) al greco theòs (dio). Axteismo, dunque, “rifiuta tutte le religioni”. Confrontando posizioni così estreme con altre, più articolate rispetto alle valenze della religione (come quella di Fabrizio Ponzetta in “Le non religioni”), nasce una domanda di fondo: l'uomo ha sempre sviluppato forme rituali e/o religiose, più o meno formalizzate, per adorare un principio divino; allora da dove viene questo totale rinnegamento del valore della religione (a prescindere dalla laicità dello Stato)? Forse la religione non soddisfa un umano bisogno di spiritualità o, quanto meno, non nasce dall’esigenza di innalzarsi a forme più elevate di esistenza? Ecco allora l’intervista ad un rappresentante di Axteismo, lo scrittore Ennio Montesi.

Domanda: Montesi, cosa intendete per religione?

Montesi: Oltre alle tre religioni monoteistiche, Cristianesimo, Islamismo ed Ebraismo, intendiamo tutte le altre religioni (solo negli Stati Uniti se ne contano più di 2500 e continuano a nascere come funghi). Buttiamoci nel secchiello anche maghi, sétte, fattucchieri e pataccari vari. Non si capisce, tra l’altro, qual è la differenza sostanziale tra “religione” e “sétta”. La consuetudine sembrerebbe dettare una regola semplice. Se a professare un credo con l’adorazione a una certa divinità o verso un feticcio è una moltitudine di persone allora il gruppo di adoratori sale in serie A e si posiziona in classifica al rango di religione con bollino di qualità e patente. Se invece ad adorare qualcosa o qualcuno sono quattro gatti spelacchiati è definita sétta e sta in serie C2 col bollino di truffatori. La sétta è stata catalogata con una propria matrice sovversiva. Ma cosa c’è di più sovversivo delle religioni? Non esiste differenza tra religioni e sétte, termini utilizzati ad arte nelle diatribe massmediatiche per confondere le persone sprovviste di capacità di analisi e di critica verso di esse. Non è un caso che in Italia il reato di “plagio” sia stato eliminato dal codice penale. Esso coinvolgeva anche e soprattutto le dottrine delle religioni oltre ai soliti maghi, veggenti e fattucchieri. Tra un fattucchiere e un prete qual è la differenza? Nessuno l’ha mai spiegata e guai ad entrare in questo argomento! Entrambi, fattucchiere e prete, celebrano riti, cerimonie, leggono dai loro libri, utilizzano simboli e icone, fanno gesti nell’aria, si vestono agghindati come alberi di natale per incutere rispetto, soggezione e trasmettere credibilità su quanto dicono e fanno, ai polli di turno. E ognuno di loro è sempre pronto a giurare e argomentare che è nel giusto e l’altro è nello sbagliato. Il termine “religione” deriva da relígio, ònis, religàre, legare strettamente. Ecco perché quando si entra in una religione, spesso è difficilissimo uscirne tranquillamente e senza traumi. Anche se esistono i reati di “abuso della credulità popolare” e “circonvenzione di incapace” è difficilissimo metterli in atto. Impossibile spiegarlo in questa intervista. In sostanza se mio figlio, maggiorenne di cultura normale vuole andare a fare parte della Chiesa di Vattelapesca e donare la propria casa, tutti i suoi averi e abbandonare la famiglia e molto altro ancora, nessuno può fare nulla. In questo particolare settore, le prove sono praticamente impossibili da esibire e farle valere. Ci sono al mondo persone che sanno “deprogrammare” la mente plagiata e indottrinata da qualsiasi religione. Sarebbero argomenti utilissimi da trattare e spiegare attraverso i mass media, ma questi proprio non ne vogliono sapere a meno che non esca fuori la solita setta di satanisti orgiastici e criminali allora è un modo indiretto di rilanciare e propagandare la religione, per così dire, “ufficiale” portando acqua al proprio mulino. Per il resto si tace omertosi.

Domanda: Perché credete che eliminare le religioni sarebbe utile alla collettività?

Montesi: Non ci sogniamo lontanamente di “eliminare” le religioni anche se, per il bene di tutti, sarebbe auspicabile che non esistessero. Le religioni vanno però senz’altro limitate, relegate e confinate - avvalendosi di leggi moderne fatte dallo Stato democratico – solo (sia messo per inciso) “solo”, nella sfera privata dei cittadini. Ognuno, se ciò lo fa vivere meglio con se stesso, creda pure al mostro di Loch Ness e a quello che gli aggrada, ma lo faccia nella propria sfera privata. Lo Stato deve restarne totalmente fuori. E le religioni non debbono in alcun modo impicciarsi e intromettersi nelle cose dello Stato. Sarei tentato di usare un concetto scurrile per essere ancora più chiaro. La regola: fuori le religioni dallo Stato deve valere ed essere applicata indifferentemente a tutte le religioni. I tre principali poteri dello Stato: legislativo, esecutivo e giudiziario debbono essere separati tra loro. Poi, cosa bizzarra, invece si permette alla religione di entrare nello Stato e intromettersi, influenzare, dire, consigliare, criticare, additare, deplorare, stigmatizzare, disapprovare, condannare… di termini disgustosi se ne potrebbero citare a chilometri.
Nessuno può obbligare nessuno a credere o a non credere, ad adorare o a non adorare. Se io voglio adorare Biancaneve e i sette nani devo essere libero di poterlo fare e nessuno deve proibirmelo. Tuttavia, il fatto che una parte del genere umano abbia bisogno di credere che esista un’entità suprema o roba simile, non giustifica che tale situazione sia utile al progresso e alla democrazia della società. Anzi, i gravi danni scellerati provocati dalle religioni nei tessuti sociali dei paesi, sono sotto gli occhi del più sprovveduto. In alcune nazioni è proibito affiggere nei luighi pubblici simboli religiosi, in Svizzera ad esempio e in altre nazioni democraticamente progredite, è severamente vietato sia il crocifisso che altri simboli.
In Italia, pressochè ovunque, è invece affisso il crocifisso e guai a chiederne la rimozione. L’Italia è una nazione di inaudito fondamentalismo religioso cattolico. Lo Stato italiano è pregno di cattolicesimo come una spugna immersa nel mare lo è di acqua salata. Il Cristianesimo diffonde e propaganda superstizioni medievali, oscurantismo e molte altre bruttezze. Tra superstizione e fede non esiste alcuna differenza benchè i teologi, gli scienziati del nulla, vorrebbero darci a intendere diversamente, come fossimo un popolo di idioti. Ci sono molte persone che hanno avuto la vita distrutta a causa della religione, persone che hanno paura di reagire, temono di prendere posizione netta per allontanarsi dalla Chiesa cattolica. Alcune si sono liberate con fatica dalla loro oppressione e ora vivono finalmente una vita felice, serena, hanno ritrovato il dialogo con la famiglia, gli amici, i figli e se stessi. Hanno imparato ad affrontare da sole i problemi della vita senza aggrapparsi alle varie divinità e feticci messi in bella esposizione sulla bancarella dei pataccari. Qualcuno di questi fortunati scampati alle assurdità negative sta pensando di aiutare le persone che si ritrovano in condizioni analoghe a uscire dal vortice invivibile delle credenze, dei dogmi e della fede. Alcuni vorrebbero costituire un’associazione chiamata “Cattolici Anonimi” del tipo “Alcolisti Anonimi”.
Coloro che dedicano la propria vita a credenze e feticci religiosi convertendosi a volte da una confessione ad un’altra saltando qua e là in cerca dell’imbonitore più bravo che dica loro dove sia la verità, sono persone che vivono a personalità Borderline. Sono persone spesso piene di insicurezza, con stati confusionali, non di rado aggressive, che difenderebbero con la violenza la propria religione e i miti, aggrappate ad aspettative e illusioni che non arriveranno mai. Vivono malissimo, attendono il miracolo, fanno cose e si comportano in maniera innaturale, poiché c’è sempre qualcuno che dice loro cosa è bene e cosa è male, si sentono colpevoli di pesi enormi messi sulla schiena dai “volponi in sottana” e giù, espiazioni, castità, remissioni, digiuni, penitenze… uno stato psicopatologico di notevole prostrazione, frustrazione, impotenza, sofferenza. Tuo figlio ha un tumore? Devi pregare e aver fede. Tuo figlio muore per il tumore? colpa tua che non hai pregato né avuto fede abbastanza. Oppure altra spiegazione assurda: tuo figlio è morto perchè il Padre eterno ha voluto e i disegni divini non sempre coincidono con quelli umani. E’ una sintesi significativa, ma i concetti e gli insegnamenti nauseabondi diffusi dal cattolicesimo sarebbero da trattare in dettaglio, spiegandoli bene alle persone, non ascoltando solo le sciocchezze dei tonacati. A papa Wojtyla, immediatamente dopo che gli spararono, i migliori medici fecero di tutto per salvarlo. Curioso comportamento: se il disegno divino era quello che il papa fosse morto chi siamo noi uomini per voler cambiare la volontà divina? Anche quando stava male, il papa è stato sempre curato dai migliori luminari della medicina. Curioso che non l’abbiano portato a Lourdes e attendere il miracolo per la guarigione, e poi se il disegno divino è quello di farlo morire, perché spingere il disegno divino a modificare la propria decisione già presa inducendolo a compiere un miracolo? L’unica risposta ci è data dall’antico proverbio: la madre dei cretini è sempre incinta.

Domanda: All’opposto dei valori che la religione implica e che vorreste eliminare (cioè violenza, discriminazione, fondamentalismo…) stanno ideali come l’amore e la solidarietà (almeno tra aderenti allo stesso culto). Non credete che il giorno non possa esistere senza la notte e che l’animo umano (che sia ateo, agnostico o religioso) sia di per sé propenso a certe inclinazioni?

Montesi: Lei e io domani cominciamo ad adorare l’orto del vicino perché secondo noi in quell’orto è accaduto qualcosa di grandioso, mistico e trascendentale e ci nascono pomodori per noi miracolosi. Costruiamo quindi la nostra religione e fondiamo la nostra chiesa che chiamiamo Chiesa dell’Orto dei Pomodori. Importante che la chiesa abbia una struttura architettonica imponenete, grandiosa, poiché più la dottrina e l’ideologia sono deboli, più bisogna avvalersi di strutture grandiose (i dittatori conoscono perfettamente il concetto). Lei ed io cominciamo a fare proseliti fedeli propagandando cose che secondo noi qualcuno lassù, nell’alto dei cieli, nascosto dietro la nuvoletta, ci ha incaricato durante il sonno di comunicare all’umanità. Bene. Gli sprovveduti ci seguiranno in men che non si dica. Nei nostri discorsi ci mettiamo i soliti termini: amore, fratellanza tra i popoli, solidarietà per il prossimo, carità e altri sinonimi che girano sempre in gruppo nei discorsi di questo tipo. Sono gli ingredienti essenziali di base in queste ricette per babbei. Predichiamo in lungo e in largo, utilizzando anche l’enorme potere comunicativo dei mass media, comunichiamo i “valori” universali. Chi potrebbe opporsi all’amore, alla fratellanza e alla solidarietà? Tutti le vogliono. Ebbene noi le predichiamo a tutto tondo. Tuttavia, non siamo certo noi della Chiesa dell’Orto dei Pomodori i padroni e i custodi di tali concetti e valori, ma lo lasciamo intendere. Ci costruiamo poi il nostro bel simbolo religioso e lo attacchiamo nella nostra Chiesa dell’Orto dei Pomodori, poi ce lo attacchiamo al collo e marchiamo il più possibile il territorio con questo logo dando un valore aggiunto alle nostre prediche. Il nostro potere aumenterà al pari dei soldi che ci verranno in tasca. Ci siamo costruiti così la nostra religione. I nostri adepti ci seguono supinamente e obbediscono ai nostri concetti religiosi e alle nostre leggi. La paccottiglia della nostra religione è ora pronta per essere venduta e smerciata alle masse come la scatoletta del tonno e il tubetto di dentrifricio. Tonno e dentifricio almeno sono utili.
Qualcuno potrebbe metterci i bastoni tra le ruote? No, se la nostra religione è abbastanza potente e piena di soldoni, diventiamo intoccabili. Primo perché siamo entrati nelle stanze del potere mettendo nelle poltrone giuste i nostri uomini. Secondo perché se qualcuno fa troppo il gradasso possiamo avvalerci dell’autotutela applicando il “vilipendio alla religione”, cioè gli tappiamo la bocca. Un tempo era più semplice, basti ricordare i metodi della Chiesa cattolica e il suo efficientissimo tribunale dell’Inquisizione, milioni di uomini, donne e bambini, sbudellati, sgozzati, bruciati, torturati, annegati, strangolati, squartati, impalati, fatti a pezzi. Facile mantenere il predominio e il potere religioso: chiunque intralciava le aspetattive dei papi e degli altri bellimbusti dalle gonne lunghe venivano eliminati. Curioso comportamento della Chiesa cattolica di un tempo che, ma guarda, è la stessa Chiesa cattolica di oggi. Curioso che una sétta di sbudellatori, sgozzatori, incendiari, torturatori, affogatori, strangolatori, squartatori, impalatori, propaganda mettendosi a paladino dei valori universali: amore, fratellanza, solidarieta, carità. Immagino già il primo della classe del catechismo alzare la mano e dire: la Chiesa ha riconosciuto i suoi errori e ha chiesto scusa. Ma scusa a chi? A dio, e non agli uomini. Altra presa per il culo. E poi come mai questa sétta non ha mai subìto un vero processo storico per gli enormi crimini perpetrati contro l’Umanità? Ecco laggiù un’altra mano da catechismo alzata che interviene: quelli erano altri tempi. Cioè, in altri tempi la Chiesa ha perpetrato genocidi immani e oggi la stessa Chiesa è la padrona dell’amore e, da quanto ogni giorno ci dice su quello che dio pensa e fa, sembrerebbe abbia un dialogo online con dio, la sua email con una buona adsl e il suo cellulare.
Ancora oggi la Chiesa cattolica, esattamente come nel passato, mette al bando libri e intellettuali e, dato che la tecnologia si è evoluta, ora anche film e programmi televisivi. Questo non per amore verso il prossimo, ma per proprio tornaconto. Quindi la Chiesa cattolica non è affatto democratica, ma si avvale ancora delle repressione obbligando nazioni a rimanere ignoranti e loro sudditi.

Domanda: Non credete che la religione contenga un valore originario, un’esperienza mistica da salvaguardare?

Montesi: Un bambino, in Italia, dalla nascita alla morte è bombardato dalla dottrina cristiano-cattolica e quel bambino diventerà, volente o nolente, di religione cattolica, non ha scampo. Se lo stesso bambino nascesse in un paese arabo e fosse messo in una madrassa, in una scuola coranica, il bambino diventerà di religione musulmana. Se lo stesso bambino lo mettiamo in un monastero tibetano, diventerà buddhista, se il bambino nascesse in Israele sarebbe di religione ebraica. Se nascesse in Africa equatoriale in qualche tribù sarebbe animista e così via. Idem accade per la lingua parlata e altro. Quindi di cosa stiamo parlando? Credenze e superstizioni sono valori e sono da salvaguardare? Se ci attraversa la strada un gatto nero è importante o no che il “valore” mistico e la simbologia che un gatto nero porti sfiga dopo di che bisogna subito toccarsi le palle, questo “valore” deve essere tramandato di padre in figlio, come importante insegnamento, sul quale costruire la società del futuro? La Chiesa, l’Inquisizione uccideva i gatti per evitare che eliminassero i topi portatori della peste, poiché la peste era considerata una benedizione di dio. Vogliamo tramandare queste assurdità? Certo i tempi sono cambiati e le assurdità pure ecco qualche nuovo assaggio: fecondazione assistita, ricerca sulle staminali, aborto, pillola RU486, preservativo, coppie di fatto, creazionismo, una montagna di assurdità. La solfa è sempre quella.

Domanda: Se la religione non è necessaria, perché ogni popolo, da sempre, crea la propria?

Montesi: Nella domada c’è già la risposta. Stiamo girando attorno al problema come una capra attaccata alla corda gira attorno al bastone. Il fatto che l’indole umana sia fragile, vulnerabile, credulona, non significa che bisogni assecondarla e pasturarla con religioni e indottrinamenti mettendo segatura nel cervello dei bambini prima e degli adulti poi. Se l’indole umana è quella di usare alcolici e droghe inebriandosi la mente, certamente ciò non aiuterà a vivere meglio con se stessi e il prossimo, ma getta nella disperazione. Cosa significa “creare” una religione? Significa inventarsi qualcosa di illusorio e seguirlo a testa bassa come fosse vero a discapito della ragione, della razionalità o del buonsenso. Un bambino che da grande continuerà a credere a Cappuccetto rosso e al lupo cattivo, sarà un uomo immaturo, irrisolto, con una pessima educazione e insegnamenti deleteri alle spalle. Sarà un uomo che nella vita avrà problemi e se non li avrà se li costruirà da solo.
Domanda: Come colmereste il vuoto spirituale che si verrebbe a creare senza forme e culti religiosi e a chi affidereste questo compito?

Montesi: Sono le religioni che creano il vuoto attorno all’uomo, l’assenza delle religioni è un vuoto illusurio, virtuale. Se a un alcolizzato viene aiutato a non attaccarsi più alla bottiglia così che non si ubriachi, gli si creerà il vuoto? Tutt’altro, egli verrà riportato alla vita, alla realtà e dovrà affrontare i problemi giornalieri non con l’alcol, ma con le proprie forze, il proprio intelletto, le proprie capacità, le proprie decisioni e scelte. Imparerà a inciampare e a rialzarsi riprendendo il cammino. E’ così che svilupperà un processo di crescita e di maturazione. Vogliamo vivere in una società attraversata dal cancro dell’inganno delle religioni e delle sétte? Lei si farebbe governare da un Ministro del Consiglio che fa parte della Chiesa dell’Orto dei Pomodori?

Nella foto, lo scrittore Ennio Montesi, autore di “L’uomo a metà” (Il Ventaglio Editore, 1986 esaurito), “Meloe” (Alfredo Guida Editore, 1995).
http://www.unilibro.it/find_buy/product.asp?sku=30268&idaff=jhxzajqrugcd
Autore di soggetti per il cinema e la televisione. “Racconti per non impazzire” sono stati scritti su richiesta di Federico Fellini. Egli ebbe uno scambio epistolare con lo scrittore statunitense Henry Roth. Roth il quale scrisse e dedicò a Montesi il racconto "Prose-writer’s Threnody". Il carteggio, valutato dalla migliore critica internazionale come rilevante evento letterario, è stato recensito e discusso su testate giornalistiche europee ed americane. American Jewish Historical Society, New York:
http://www.cjh.org/nhprc/HenryRoth02.html

 

Il cristiano moderno

di Edoardo Semmola

Intendiamoci: Riccardi ha ragione quando rileva la fallacia del «teorema accettato da tanta sociologia occidentale» del Novecento per cui «più modernità» avrebbe coinciso con «meno religione»; e ha ragione anche quando cita Kepel e la sua revanche de Dieu... (estratto da un editoriale de Il Riformista del 16 ottobre 2006)
Fallacia del teorema? Modernità e cristianesimo?Sì, proprio come diceva Bertrand Russell, uno dei più grandi pensatori del Novecento, esattamente settantasei anni fa: “Il cristiano moderno è divenuto certamente più tollerante, ma non per merito del cristianesimo. Questo addolcimento del costume è dovuto a generazioni di liberi pensatori che – dal Rinascimento ad oggi – hanno provocato nei cristiani un senso di sana vergogna per i loro tradizionali pregiudizi. È divertente udire il cristiano odierno esaltare la dolcezza e la ragionevolezza della sua religione, ignorando che questa dolcezza e questa ragionevolezza sono dovute all’insegnamento di uomini un tempo perseguitati dai cristiani credenti e osservanti.”
Purtroppo, notiamo come sulla signora Paola Binetti e i suoi compagnucci teo-dem il concetto di vergogna non abbia attecchito come pronosticato da Russell. O almeno non del tutto: hanno fatto propria la a loro più congeniale gogna, dove continuano a voler esibire tutti i liberi pensatori non offuscati da credenze e superstizioni, e si sono dimenticati della ver. Ma si sa, è tipico dei politici cattolici prendere di un ragionamento solo la parte che torna meglio al loro disegno...Ed è l’unico modo che hanno per conciliare ragione e fede: arrampicarsi sugli specchi. Ecco cosa sono i teo-dem: sono l’evoluzione della tenia, il verme solitario, l’unico essere vivente munito di quattro ventose sulla testa... per arrampicarsi meglio sugli specchi.

Nella foto, il critico cinematografico Edoardo Semmola

domenica, ottobre 15, 2006

 

Attenti a quei due...

Attenti a quei due...














martedì, ottobre 10, 2006

 

Rimozione crocefissi dai luoghi pubblici: Interpellanza Parlamentare


Apprendo che l'O.le Maurizio Turco della Rosa nel pugno ha presentato un'interpellanza al Ministro di Giustizia sul mio "caso", reperibile nel sito del Parlamento ( http://www.camera.it/index.asp e, poi, "XV legislatura", "ricerca avanzata", "interpellanza", "130", "visualizza") che, comunque ho provveduto a ricopiare e riportare qui di seguito. L'interpellanza, alla cui stesura ho peraltro contribuito, è sostanzialmente perfetta: i "problemi" nascono dalla "perfezione" di "chi" è deputato a rispondere su questioni scottanti, che per un politico è sempre meglio eludere pilatescamente.

Luigi Tosti
tosti.luigi@alice.it
mobile: 3384130312
telefono: 0541789323

Interpellanza Parlamentare

Atto Camera dei Deputati
Interpellanza 2-00130
presentata da Maurizio Turco
martedì 19 settembre 2006 nella seduta n.037

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
la Corte di Cassazione penale, con sentenza n. 4273 del 1o marzo 2000 (imp. Montagnana), ha espressamente affermato che tutte le norme fasciste che sanciscono l'obbligatorietà dell'esposizione del simbolo religioso del crocifisso - ivi inclusa la circolare del Ministro Rocco, Div. III, del 29 maggio 1926, n. 2134/1867 - debbono ritenersi tacitamente abrogate ex articolo 15 disp. prel. codice civile, perché assolutamente incompatibili col principio di laicità dello Stato delineato dalla Carta costituzionale, che si compendia nell'obbligo di tutte le Pubbliche Amministrazioni - e, a maggior ragione, dell'Amministrazione della Giustizia - di essere ed apparire imparziali, nonché del rispetto del diritto all'eguaglianza dei cittadini, senza distinzione di religione, che non tollera dunque privilegi a favore della fede cattolica e discriminazioni ai danni degli atei, degli agnostici e dei credenti in altre religioni;

il magistrato ordinario del tribunale di Camerino Luigi Tosti ha vanamente e ripetutamente chiesto che venissero rimossi dalle aule giudiziarie di tutti gli uffici giudiziari i crocifissi in ottemperanza alla pronuncia della Cassazione, o che, in alternativa, venissero esposti tutti gli altri simboli e, in particolare, la menorah della religione ebraica;

l'articolo 9 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali, ratificata dall'Italia con legge 4 agosto 1955, n. 848, consacra il diritto di qualsiasi persona a credere o non credere e il successivo articolo 14 impone agli Stati contraenti l'obbligo di non operare discriminazioni fondate, tra l'altro, sulla religione;

l'articolo 25 della Costituzione dispone che nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per la legge;

l'articolo 7-ter dell'Ord. Giud. (regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12) dispone che «l'assegnazione degli affari alle singole sezioni ed ai singoli collegi e giudici è effettuata, rispettivamente, dal dirigente dell'ufficio e dal presidente della sezione o dal magistrato che la dirige, secondo criteri oggettivi e predeterminati, indicati in via generale dal CSM ed approvati contestualmente alle tabelle degli uffici e con la medesima procedura»;

l'articolo 49 della circolare del Consiglio Superiore della magistratura per la formazione delle tabelle relative al biennio 2004-2005 dispone che «il dirigente dell'Ufficio, il presidente della sezione, ovvero il magistrato che la dirige, nella materia civile ed in quella penale, devono assegnare gli affari alle sezioni, ai collegi ed ai giudici in base a criteri oggettivi e predeterminati, allo scopo di assicurare la realizzazione del principio di precostituzione del giudice, riferibile anche al giudice persona fisica. Non sono ammissibili criteri equitativi o che dipendano nella loro attuazione dalla discrezionalità del dirigente»;

il punto 23.3 della circolare n. P-2513/2003 del Consiglio Superiore della Magistratura ribadisce la direttiva costante ed ancorata all'incompatibilità sancita dall'articolo 34 del codice di procedura penale, che «ai magistrati destinati alla sezione GIP-GUP non devono essere assegnate funzioni di giudice del dibattimento, salvi i casi di oggettiva impossibilità di provvedere altrimenti»;

le vigenti tabelle del Tribunale dell'Aquila prevedono (pag. 13) che il collegio per il dibattimento sia formato soltanto dai seguenti magistrati: dr. Antonio Villani, presidente; dr. Romano Gargarella, giudice; dr. Mario Montanaro, giudice; dr. Buzzelli, giudice supplente; dr. De Filippis, giudice supplente; dr. Ferrari, giudice supplente; dr. Grimaldi, giudice supplente;

infine, le tabelle del Tribunale dell'Aquila prevedono (pag. 4) che «il modesto numero dei procedimenti... consente che i giudici incaricati delle funzioni di GIP e GUP svolgano, all'occorrenza, anche funzioni di giudice del dibattimento monocratico per i procedimenti a citazione diretta...» -:

per quali validi motivi il ministero di giustizia si ostini ad ignorare la pronuncia della Cassazione e, in ogni caso, a calpestare il principio supremo di laicità dello Stato e i diritti di eguaglianza religiosa di tutti coloro che non si identificano nel simbolo dei cattolici, imponendo la presenza del crocifisso nelle aule giudiziarie e vietando, secondo l'interpellante, in modo apertamente discriminatorio, l'esposizione di tutti gli altri simboli positivi e/o negativi;

per quali validi motivi - che, secondo l'interrogante, non siano quelli di discriminazione razziale, odio e disprezzo degli ebrei e della religione ebraica - il Ministero interrogato ha negato al dott. Tosti Luigi di esporre a fianco del crocifisso la menorah, usufruendo così degli stessi diritti religiosi e della stessa dignità che l'Amministrazione fascista italiana accordò e che quella repubblicana seguita ad accordare ai cattolici;

per quali motivi l'esposizione di un solo simbolo religioso - attuato dalla dittatura fascista quando la religione cattolica era considerata «religione di Stato» - e la contestuale negazione dell'esposizione di tutti gli altri simboli possano ritenersi compatibili con i diritti alla libertà religiosa e alla non discriminazione religiosa che la predetta Convenzione accorda a qualsiasi singola persona;

per quali validi motivi il GUP dott. Carlo Tatozzi, che non risulta assegnato in alcun modo, in base alle tabelle vigenti per il Tribunale dell'Aquila, al collegio penale e che presenta altresì motivi di incompatibilità a causa delle funzioni di GUP ricoperte, sia stato chiamato a presiedere il Collegio penale che ha giudicato Luigi Tosti in data 18 novembre 2005, e per quali altri validi motivi il dott. Mario Montanaro, che doveva tabellarmente far parte di quel collegio, sia stato escluso e sostituito dalla dott.ssa Elvira Buzzelli;

se per queste irregolarità, segnalate dal dott. Luigi Tosti con esposto del 26 febbraio 2006 inoltrato al Ministro di giustizia, al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione ed al Consiglio Superiore della Magistratura, siano stati adottati provvedimenti e/o iniziative disciplinari, così come espressamente previsto dalle Circolari del CSM.
(2-00130)«Turco».

ATTO CAMERA
INTERPELLANZA 2/00130

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 37 del 19/09/2006
Firmatari:Primo firmatario: Turco Maurizio
Gruppo: La Rosa nel Pugno
Data firma: 19/09/2006
Destinatari: Ministero destinatario: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere e data delega :
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 19/09/2006
Stato iter: IN CORSO
Classificazione TESEO: CONCETTUALE:
CHIESA CATTOLICA, EBRAISMO, EGUAGLIANZA, MAGISTRATI,
RELIGIONE

Geo-Politico: Camerino, Macerata, - Prov, Marche, L’Aquila, L’Aquila – Prov, Abruzzi

Rif.
http://www.camera.it/index.asp
e, poi, "XV legislatura", "ricerca avanzata", "interpellanza", "130", "visualizza"

Nella foto, il giudice Luigi Tosti

lunedì, ottobre 09, 2006

 

L'inganno e ricatto della Passione di Cristo

di Marco Bussoletti (*)

Tornando sull’argomento della Passione di Cristo, credo di aver capito l’inganno (ricatto) dove sta. Cristo avrebbe sofferto fino alla morte per dimostrare il suo Amore per noi. Questo fatto è virtualmente una bella trovata. Senza nessun contesto reale, preciso e storico, essa non ha nessun valore, perché a questa stregua si può inventare tutto su tutto. Il fine della trovata è quello di asservire il fedele incastrandolo in un meccanismo psicologico di riconoscenza / debito. L’ho capito nel momento in cui sono riuscito ad uscire dalla gabbia del senso di deferenza e colpa che questa pantomima tragicamente grottesca, ha sempre suscitato in me, automaticamente. La soluzione è uscire dagli automatismi e pensare liberamente.
Grazie dello spirito che manifesti nelle tue idee che apprezzo anche quando mi sono ostiche, un caro saluto.

Marco Bussoletti
marcobussoletti@libero.it

Caro Marco,
nella diffusa passione per Cristo e per il suo sacrificarsi per l’umanità, il problema è proprio questa decontestualizzazione non solo storica, ma innanzitutto causale del gesto di donazione della vita: che senso ha donare la propria vita (o consegnarsi a chi ti uccide) al di fuori di un contesto di logicità? Salvo D’Acquisto, l’“eroe” che si immola per salvare altre vite dalla furia nazista è ben contestualizzato in una situazione estrema, dove il sacrificio è il male minore e costituisce la salvezza per alcuni; mentre per l’eroe la morte sarebbe intervenuta in ogni caso. Il principio di autoconservazione è salvo. Se un individuo non ha ben fermo e consapevole il rispetto per la propria esistenza non saprà mai che cosa è il bene anche per gli altri.

Nel cristianesimo il sacrificio come modello di prescrizione pedagogico è presentato come valore astratto, a priori, è avulso da ogni contesto che non sia il masochismo metafisico fine a se stesso. Il bambino viene educato ad una prospettiva di autolesionismo che coincide con il “bene” mentre se si sottrae per reazione diviene il diabolico e il cattivo, peccatore e blasfemo.

In realtà, il contesto in cui il sacrificio si realizza ha senso c’è eccome! Non è un significato visibile nel sistema razionale e sociale dei rapporti umani: esso nasce ed è diretto all’interno del mondo familiare degli affetti. È un criterio indicibile perché sostanzialmente crudele e disumano, per tanto rimane nelle pieghe fumose del mistero mistico e della suggestione. A cosa serve il sacrificio del figlio (in quanto figlio si badi bene)? Serve a tenere unita la famiglia (il gregge del buon pastore) intorno ad una autorità gerontocratica (materna) anche quando la famiglia stessa non ha più senso dopo che i figli sono cresciuti e tendono a farsene una propria. La morte di uno tiene uniti tutti gli altri. Si pianifica e si realizza la modalità di scarico nel cerchio uroborico dell’incesto per impedire che l’irrompere del tempo generazionale rompa l’identico del cerchio nel simile e cangiante della spirale. Nella spirale le cose si ripetono, è vero, ma mai identiche a se stesse, non c’è il clone della generazione, ma il divenire si realizza in modo originale: dall’origine verso la realizzazione della specie. Questa è la forma della natura; ad ogni primavera rinascono le foglie sugli alberi ma non sono le stesse foglie cadute in autunno.

Nell’illusione dell’incesto cristiano invece tutto tende all’identico, si nega il cambiamento irreversibile che è la stessa vita; ne consegue la sconfitta pianificata in questa vita e la moneta falsa di un al-di-là che dovrebbe compensare il furto dell’unica e vera esistenza. Nel corto circuito si uccide un bambino, non per caso, nato predestinato. Nel cerchio del Colosseo si svolge un rito analogo: si mette in scena la morte per l’illusione di controllarla. Per i Greci, no: in scena andava rappresentato il dramma della vita, oppure l’agone sportivo, la bellezza dei corpi e le passioni. Grandi campioni di matricidio questi Greci! Basti pensare alla sconfitta delle amazzoni, all’uccisione della medusa, del grande pitone ad opera di Apollo, alla distruzione del labirinto-utero-incesto di Crosso, al matricidio di Elettra ed Oreste, alla sconfitta delle Erinni che perseguivano i matricidi, alla vittoria della legge sul sangue.

I cristiani si rifanno ai miti superati dai Greci, alle Menadi assassine e figlicide. La madonna che trattiene nella placenta sudario il figlio di 33 anni è una menade sputata.
L’uccisione del figlio è l’icona centrale e l’educazione obbligata da infondere nei figli fin dal battezzo. Il figlio non può essere più l’eroe greco (colui che media tra gli dei e gli uomini a favore di questi ultimi), egli è la vittima di un possesso (potere del sesso familiare) che non ammette cambio di poteri.

Il dio cristiano si identifica in tutto con gli esseri che uccidono materialmente il figlio nel quale dice di incarnarsi. Sono questi genitori cristiani che uccidono il figlio. Per amore di che, se non del loro smisurato egoismo? La loro dittatura si realizza con i mezzi dell’affetto: si festeggia per il figlio prodigo sconfitto (il progetto di autonomia nella vita ridotta a presunzione e farsa!), si pretende immacolata la sessualità della figlia (l’alter ego è Maddalena la peccatrice), la carne ed il sangue del figlio reintegrano l’imene ostia del dio-madre che ha partorito. Questo dio è trino perché ingloba anche il maschile nei suoi attributi divini.

Ciò nonostante la suggestione è forte. Come può un figlio immaginare tanta perversione nel genitore? Egli è indifeso fin dalla nascita, è fedele e credente negli affetti di casa. Qui sta la forza dell’inganno: il credo in quanto tale è una truffa confezionata. Un figlio educato al sacrificio accetta di essere abusato. Mischia il sangue con il latte. E come potrebbe fare altrimenti?

Spetta alla coscienza sociale e culturale delle persone più emancipate far saltare l’egemonia della violenza che il cristianesimo incarna nella forma della causa primaria. L’educazione cristiana è la causa della violenza! Anche se più spesso sono i bracci secolari ad attuarla. Gli effetti di questo movente appariranno come semplice devianza; la chiesa attribuisce tutto ciò all’innata cattiveria dell’uomo. Ipocriti e assassini questi signori della chiesa!

Ti lascio dopo l’ennesima tirata. Spero di non essere stato noioso.
Un caro saluto.

Sergio Martella
sergio.martella@alice.it
mobile 3283841536
www.arte-e-psiche.com

(*) Commenti resi pubblici per autorizzazione degli autori.

mercoledì, ottobre 04, 2006

 

Il crocefisso nei luoghi pubblici è una violazione della Costituzione italiana

di David Ibry
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Ho letto con molto interesse l'erudita analisi dell'architetto Vittorio Giorgini. Sono interamente d'accordo con la sua conclusione che il crocefisso nelle scuole, negli ospedali, nei tribunali ed uffici statali presenti una violazione della costituzione laica della Repubblica Italiana. Vorrei aggiungere un commento per quanto riguarda la differenza tra il paganesimo di Roma e della Grecia antica ed il Cristianesimo. Mentre il Cristianesimo come l'Ebraismo e le religioni Islamiche sono basati su di un concetto di un dio unico assolutamente perfetto che non può sbagliare e che non ammette di poter essere messo in dubbio, gli dei pagani di Roma e della Grecia antica erano sì molto potenti ed immortali, ma però avevano anche le tipiche caratteristiche umane e cioè amavano, odiavano, erano invidiosi e, sopratutto, potevano sbagliare come tutti noi e non essendo assolutamente perfetti potevano essere discussi e messi in dubbio. Ecco perchè il fanatismo religioso è una conseguenza delle religioni basate su di un dio perfetto che rivela verità assolute e non può sbagliare. Nel mio libro “Exodus to humanism” cerco di ricavare delle conclusioni su queste idee.
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David Ibry, scrittore inglese, è autore del libro reperibile su www.amazon.co.uk
Exodus to humanism: Jewish Identity without Religion
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lunedì, ottobre 02, 2006

 

Ho tolto il crocefisso dalla scuola! Andrò in prigione?

di Isa Monaca
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Testimonianza
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Sono una maestra in pensione, ho insegnato per 35 anni in scuole speciali, differenziali e normali. In tutta la mia carriera ho sempre tolto il crocefisso perchè penso che a un bambino non faccia bene sia dal punto di vista psicologico che umano e comportamentale, la rappresentazione continua di un'immagine di una persona sofferente. Mai nessuno se ne è accorto. Un anno, proprio quando insegnavo in una classe "speciale" in cui c'erano bambini che si potevano considerare dei veri crocefissi (alcuni erano stati violentati in famiglia), un ispettore di religione ha fatto le sue rimostranze minacciandomi di farmi una relazione negativa. Gli ho risposto di fare pure il suo "dovere" ma il crocefisso è rimasto nel cassetto. Al suo posto è rimasta una Madonnina sorridente circondata da tanti bambini. Dopo la minaccia non mi è successo niente ed io ho continuato ad annunciare il messaggio di Gesù che ci vuole dei risorti. Se questa esperienza può servire a qualcuno mettetela pure in giro. Ho 70 anni e penso che non mi metteranno in prigione.
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domenica, ottobre 01, 2006

 

Joseph Ratzinger e Wanna Marchi: chi è più bravo?


“Joseph Ratzinger e Wanna Marchi: chi è più bravo?”
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Anonimo

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