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giovedì, marzo 09, 2006

 

Crocifisso: Ricorso Consulta; Tosti, primo passo se ammissibile


ANCONA - La Corte Costituzionale deciderà mercoledì prossimo se è ammissibile il ricorso presentato dal giudice di Camerino (Macerata) Luigi Tosti per conflitto di attribuzione nei confronti del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, per quella che lui definisce l' "imposizione" del crocifisso nelle aule di giustizia. "E' un primo passo - spiega Tosti, residente a Rimini, ma in servizio a Camerino, attualmente sospeso dalla funzioni e dallo stipendio dal Csm -. Se supero questo scoglio, la Consulta deciderà successivamente nel merito del ricorso". Il giudice sostiene la non competenza del ministro a decidere sulla presenza del crocifisso e di altri simboli religiosi - "simboli ideologici" li definisce Tosti - nei tribunali. Per il giudice "anticrocifisso" il ricorso è ammissibile: "ci sono una serie di requisiti soggettivi (se cioé io e il ministro Castelli impersonifichiamo dei poteri dello Stato e su questo non mi sembra ci siano dubbi) e requisiti oggettivi, riferimenti cioé nelle norme costituzionali. Sull' esito del ricorso alla Corte Costituzionale sono ottimista, ma la giustizia è una lotteria". Tosti cita una serie di articoli, tra cui il n. 110, "l' unica norma che attribuisce al ministro una competenza sugli arredi degli uffici giudiziari, ma che per me si riferisce al materiale necessario al funzionamento della giustizia, non a simboli ideologici". E ancora gli articoli 111 e 102, "sull' indipendenza e imparzialità della magistratura, e il 102 "sui simboli che identificano lo Stato italiano, come la bandiera tricolore". Quelle della Corte Costituzionale non sono, per altro, le uniche aule di giustizia frequentate da Tosti in questi mesi: il magistrato è in attesa del processo in appello per un procedimento penale che lo ha visto condannato in primo grado a sette mesi di reclusione e ad un anno di interdizione dai pubblici uffici da parte del Tribunale dell' Aquila, e della decisione del Tar delle Marche su un altro ricorso. Mentre - a sentire il giudice - non sono ancora state depositate le motivazioni del provvedimento disciplinare del Csm, "un' altra assurdità ". E non ha avuto risposta un ricorso d' urgenza, "preparato un anno fa e presentato lo scorso ottobre" al Tribunale di Bologna per la rimozione dei famosi "simboli ideologici" dai seggi elettorali. "Ma io non mi candido - sottolinea - nessuno me lo ha chiesto, e poi non credo di essere adatto". Insomma, una giustizia dai tempi lunghi, anche per un magistrato, che è pronto a rivolgersi anche alla Corte Europea. "Solo il Cosiglio di Stato - fa notare - è stato rapido" nel sancire la permanenza del crocifisso nelle scuole, respingendo il ricorso di una mammma finlandese residente ad Abano Terme (Padova), con cui Tosti è in contatto. "Il marito - spiega - fa parte dell' Uaar, Unione Atei Agnostici Razionalisti, come me". Si era parlato anche di un avvicinamento del giudice "anticrocifisso" alla religione ebraica, dopo che aveva "minacciato" di esporre nel tribunale di Camerino la menorah, il candelabro a sette bracci, per poi fare marcia indietro. "No - spiega lui - sono filoebraico per le persecuzioni subite da quel popolo. E parlo di simboli ideologici e non religiosi, perché per me le religioni sono ideologie, come l' ateismo e l' agnosticismo. Ideologie che per me sono alla pari sul piano del diritto". (AGE) RED-CENT - 06.03.2006
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Nella foto, il giudice Luigi Tosti
Via Bastioni Orentali n. 38, 47900 RIMINI
tel. 0541789323; cell.: 3384130312

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